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L'intervista

Ascolti record su Spotify per i bergamaschi Serendipity: “Ora un album e pensiamo ai live”

Alessandro Scandella, Andrea Angioletti e Lorenzo Giannelli, tre amici nati e cresciuti a Bergamo, decidono di dare vita al loro progetto musicale durante un viaggio in macchina, al ritorno a casa dopo un concerto di Coez

Hanno deciso di formare una band quasi per caso e in pochi mesi hanno superato centinaia di migliaia di ascolti su Spotify.

Alessandro Scandella, Andrea Angioletti e Lorenzo Giannelli, tre amici nati e cresciuti a Bergamo, decidono di dare vita al loro progetto musicale durante un viaggio in macchina, al ritorno a casa dopo un concerto di Coez.

Ora la band bergamasca è tra le più promettenti della scena musicale che in pochi mesi ha superato centinaia di migliaia di streaming su Spotify, conquistando playlist come Indie Italia, Best of Indie Italia e la copertina di Scuola Indie.

I Serendipity sono un’iniezione senza effetti collaterali di piacevole leggerezza. Nel 2021 hanno pubblicato in modo totalmente indipendente i brani “VBCM” e “Ti compro l’estate”, superando gli 800.000 ascolti e raggiungendo picchi di 100.000 ascoltatori mensili.

Grazie allo streaming sono stati scoperti e hanno raggiunto la svolta da sempre sognata. Il loro ultimo singolo “Meno Male”, scritto e composto dai Serendipity con Federico Baroni e Gianmarco Grande, che ha curato anche la produzione artistica, è un pop spensierato che racconta di come si supera la fine di un amore, attraverso un ritratto tagliente e sarcastico delle classiche situazioni che accadono durante le relazioni

Serendipity, come nasce la vostra storia?

Siamo amici da una vita. Ma tutto è nato nell’ottobre 2019, dopo un concerto di Coez, artista che amiamo particolarmente. Al ritorno da quel concerto, in macchina, Alessandro – che nemmeno avrebbe dovuto esserci in quella occasione – ci dice: “Ragazzi devo farmi sentire un mio pezzo!”. Lo ascoltiamo e subito capiamo che ha del potenziale. La nostra storia parte da questo brano, un po’ per caso, un po’ per destino. Durante il lockdown marzo 2020 abbiamo pubblicato prima canzone su Spotify.

Ci sono altre esperienze musicali nel vostro passato?

Lorenzo: ognuno di loro, a proprio modo, ha coltivato la passione della musica per anni, finendo per un motivo o per l’altro per lasciarla da qualche parte. Io ho sempre suonato in diversi gruppi, sperimentando più generi, e studio musica da una vita. Andrea ha sempre scritto canzoni e Alessandro già da diversi anni produce pezzi rap. Insieme siamo ritrovati a fare un genere che mai avevamo provato prima: l’indie.

Dopo l’unione, voluta un dal destino, avete iniziato a fare sul serio.

Per caso ci siamo uniti. Ma subito abbiamo avuto chiara la nostra strada, ossia provare un genere che nessuno di noi aveva fatto prima sfruttando i nostri stili di musica differenti, sicuri che la contaminazione musicale porta sempre con sé qualcosa di fresco e innovativo.

Quando è arrivata la svolta?

Dopo un inizio, di cui non eravamo molto soddisfatti, è arrivata VBCM, acronimo di Vuoi Ballare Con Me. Anche se non in senso cronologico, consideriamo questa canzone la “nostra prima”, quella che più ci appartiene dal punto di vista del sound. Il pezzo nasce dalla voglia impellente di esprimersi. Fare musica da indipendenti non è facile nel panorama nazionale: le piattaforme streaming come Spotify, aiutano gli artisti come noi, non prodotti da nessuno, a buttarci nel mare della musica.

Come vi siete mossi per arrivare alla meta prefissata?

Alessandro: Per “VBCM”, come per “Ti compro l’estate”, altro nostro pezzo, abbiamo cercato di creare un gruppo di lavoro autonomo, appoggiandoci ad amici bergamaschi per quanto riguarda le foto di lancio e le copertine dei singoli.

Lorenzo: Arrivando da background diversi, all’inizio è stato difficile trovare un punto in comune. Lo abbiamo raggiunto con “VBCM” e “Ti compro l’estate”: vogliamo trasmettere l’energia che ha spinto noi a ricercare questa musica, raccontare le sfide e gli alti e bassi della vita avendo la leggerezza del pop in sottofondo, che ti permette di avere l’approccio giusto alla vita.

Qual è il significato di “Meno Male”, il vostro nuovo singolo?

Teniamo tantissimo a questa canzone, la prima che produciamo distribuiti, con un progetto più serio alle spalle. Il pezzo parla della sensazione di libertà e di rivincita che si prova alla fine di una storia, quando si riesce a dire meno male che è andata così. Elaboriamo il concetto sia ironizzando su stereotipi scomodi della vita di coppia, come le foto con i parenti per Natale, sia toccando temi più profondi come il ritrovare sé stessi attraverso la perdita dell’altro. Insomma, una canzone dal doppio volto: proprio come l’amore.

Questo pezzo segna una nuova fase della vostra carriera, un salto di livello.

Alessandro: Stiamo ancora camminando sulle nuvole. Per noi è un sogno che si realizza: riuscire a lavorare alla propria musica in modo professionale con un team fantastico di supporto. Ovviamente non ci consideriamo attivati, ma ci stiamo godendo questo momento con

Lorenzo: È stato fondamentale l’incontro con il nostro manager Davide d’Aquino, che ci ha scoperto per caso proprio grazie a Spotify. Ha deciso di contattarci ed è iniziata una collaborazione. Ora stiamo pensando a un album. È stato un salto incredibile: dal produrci le canzoni da soli in camera, ad andare a lavorare negli studi Warner con produttori ed editori di un certo calibro.

L’uscita di “Meno Male” è stata accompagnata da un video clip ambienta a Bergamo. Come è andata l’esperienza delle riprese?

Ci siamo chiesti sin da subito cosa volessimo trasmettere con quel video. E subito abbiamo trovato la risposta: trasmettere chi siamo e far entrare le persone nella nostra realtà. Ecco perché Bergamo non poteva mancare, perché fa parte di noi. Una volta scelta la location, abbiamo scelto i luoghi più suggestivi della città, come le mura e la ruota panoramica.

 

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