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L'azienda di osio sotto

Ricerca sui tumori: la Manifattura del Seveso “adotta” un ricercatore della Fondazione Veronesi

L’azienda bergamasca sosterrà un anno di lavoro del ricercatore Marco Catucci, che al San Raffaele di Milano studia per sviluppare un metodo non invasivo per tracciare mediante risonanza magnetica i linfociti T nell’immunoterapia del cancro alla prostata

Osio Sotto. Per il 2022 Fondazione Umberto Veronesi può contare nuovamente sul sostegno di Manifattura del Seveso.

L’azienda bergamasca, da oltre cento anni leader nella produzione di materiali da rivestimento, sosterrà infatti un anno di lavoro del ricercatore Marco Catucci, che all’Ospedale San Raffaele di Milano, studia per sviluppare un metodo non invasivo per tracciare mediante risonanza magnetica i linfociti T nell’immunoterapia del cancro alla prostata.

“Non è una scelta continuare a sostenere la Fondazione Veronesi, fa parte di un percorso che abbiamo deciso di intraprendere circa un anno fa. Mai come in questi due anni, la ricerca scientifica ha assunto così tanta importanza nelle nostre vite ed è per questo che è fondamentale continuare a sostenerla offrendo un contributo concreto per il miglioramento della società in cui viviamo – afferma Franco Bologna, alla guida dell’azienda -. Condividiamo pienamente gli obiettivi ed i valori della Fondazione, crediamo nell’impegno e nella professionalità dei medici, ricercatori ed infermieri. Ogni donazione a favore della ricerca rappresenta quindi un passo in avanti in un cammino che richiede competenza ed impegno per un futuro migliore, non bisogna fermarsi”.

Con oltre 100 anni di attività nell’industria tessile l’azienda di Osio Sotto, a proprietà familiare da quattro generazioni, lo scorso anno con il progetto “Adotta un ricercatore”, che permettere di sostenere un anno di lavoro per intero di un ricercatore e seguire le tappe del suo lavoro, ha patrocinato la ricercatrice Elisabetta Stanzani nello studio delle interazioni tra i tumori cerebrali e il microambiente della malattia all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

“Vogliamo dare il nostro contributo alle attività di questi giovani ricercatori che spesso devono emigrare verso altri Paesi per svolgere questo lavoro – conclude Bologna -. La nostra scelta è ricaduta su Fondazione Umberto Veronesi in quanto sinonimo d’eccellenza nella promozione della scienza, oltre che realtà riconosciuta a livello internazionale”.

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