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Oggi, 12 gennaio

Con Damilano e Pizzolato serata di dibattito sull’elezione del Capo dello Stato

Organizzata dalle Acli di Bergamo. Daniele Rocchetti: “Due esperti, diversi tra loro ma in sintonia”

Bergamo. Il lavoro svolto da Sergio Mattarella nel suo settennato di mandato di Presidente della Repubblica, ormai prossimo alla scadenza, lascia un solco importante e non facile da sostituire. E la scelta del suo successore, con la prima votazione del 24 gennaio, si tiene in un clima di incertezza politica segnata per di più dall’emergenza della pandemia.

Al dibattito sul futuro Capo dello Stato si unisce anche Acli Bergamo, che ha deciso di dedicare all’appuntamento elettorale una serata di confronto.

L’evento, dal titolo “Romanzo Quirinale: l’elezione e il ruolo del Capo dello Stato tra intrighi politici e le sfide della storia”, che sarà trasmesso mercoledì 12 gennaio alle 20.45 in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube di Acli Bergamo, avrà due ospiti d’eccezione. Saranno il direttore de l’Espresso Marco Damilano e Filippo Pizzolato, docente di Diritto pubblico all’Università di Padova.

“Sono amici storici di Acli e sono due profili molto competenti, diversi tra loro ma allo stesso tempo in sintonia – spiega il presidente Daniele Rocchetti -. Marco è un profondo conoscitore del mondo della politica e del suo backstage ed è intervenuto più volte a Molte Fedi. Filippo invece è un esperto di diritto pubblico e della Costituzione”.

Durante l’incontro si cercheranno di analizzare insieme agli esperti gli scenari della partita del Quirinale. Al centro del dibattito ci saranno le funzioni e le caratteristiche del Capo dello Stato: “Serve una figura rispettosa dei limiti e dei doveri della Costituzione. Una figura in grado di unire il Paese, che possa rappresentarlo degnamente alla comunità internazionale e che sia attestata da una biografia seria”.

L’elezione del successore di Mattarella, secondo Rocchetti, non sta andando nella direzione sperata. “Sono preoccupato dalle continue affermazioni di pretesa gaullista sul Presidente della Repubblica. La Costituzione parla chiaramente di separazione netta dei poteri, e che oggi il Presidente entri nella politica è il segno di un limite della politica stessa verso la comunità. Draghi infatti non è stato tolto dal cilindro della politica”.

L’attuale presidente del Consiglio è un esempio di uomo prestato all’incarico pubblico, al contrario di Silvio Berlusconi, il possibile candidato del centrodestra. Sull’ipotesi del Cavaliere al Quirinale Rocchetti commenta: “Quando dico che il Presidente dev’essere un uomo di integrità in cui il cittadino deve specchiarsi e dal quale trarre esempio dico già cosa penso”.

Su Draghi invece: “C’è sempre quel nodo: qual è il senso, la funzione del presidente della Repubblica? Se il suo nome viene fatto per rispondere ai doveri che la Costituzione gli assegna, assolutamente sì, ben venga. Ma se risponde a una scelta di partito, in quel caso no”.

Il settennio di Mattarella, in ogni caso, rimane un faro da seguire. “Ha restituito un’idea di Paese. Ha saputo tenere insieme una nazione, che non è solo la politica ma l’insieme di società e istituzioni, e con sapienza è riuscito ad essere la voce dei molti mondi che compongono la vita italiana, è stato l’incarnazione felice della composita realtà italiana, sempre in nome della Costituzione e senza mai oltrepassare i propri limiti e le proprie prerogative. Gran parte degli italiani – prosegue il presidente di Acli – si sono sentiti rappresentati da Mattarella e si sono identificati in lui. Avrebbe potuto assumere la polarizzazione in atto nel Paese e invece ha posto le condizioni di un riconoscimento comune nell’idea di un’unità costruita sulla fedeltà alla Costituzione. E poi ha un profilo di etica pubblica evidente, non ha mai svilito né il Parlamento né i partiti”.

Ma sulla voce di un suo secondo mandato ribadisce: “Fa bene a declinare l’invito. Credo che anche qui abbia dimostrato sapienza rispetto alla Costituzione, dove non c’è alcun divieto alla rielezione ma la preoccupazione che questa possa essere indirizzata per accomodare una scelta politica di parte”.

La serata di mercoledì rivolgerà un pensiero speciale proprio al Capo dello Stato uscente. “Per noi sarà anche l’occasione di ringraziare Mattarella, che è stato nostro ospite nell’ottobre del 2019, ma sopratutto per ricordare il profilo che ci auguriamo possa avere anche il suo successore. Mattarella ha avuto veramente il respiro della Repubblica”.

Acli vuole ricordare l’importanza dell’elezione del Capo dello Stato: “Non è soltanto un’elezione rituale, è in gioco la qualità della democrazia”.
A condurre l’incontro saranno i due giovani membri di Acli Emilio Zubiani e Dario Acquaroli. Nel corso della serata ci sarà anche spazio per le domande del pubblico.

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