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L'inchiesta milanese

Abusi su 9 ragazze a Capodanno in piazza Duomo: 12 indagati, uno abita a Treviglio video

Si tratta di un 20enne. Nell'appartamento in cui vive gli agenti hanno trovato e sequestrato indumenti e cellulari riconducibili a quella notte

Treviglio. È arrivata fino a Treviglio l’inchiesta della Squadra Mobile di Milano sugli abusi e le violenze ai danni di nove ragazze la notte di Capodanno in piazza Duomo. Martedì mattina all’alba gli agenti milanesi hanno perquisito le abitazioni di diciotto giovani ritenuti, a vario titolo, coinvolti nelle aggressioni a sfondo sessuale. Dodici sono indagati per violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate.

Uno di loro, un 20enne, incensurato, egiziano di seconda generazione (ossia nato in Italia da genitori stranieri) vive a Treviglio. Nell’appartamento in cui abita con mamma e papà, gli agenti guidati dal dirigente Marco Calì hanno trovato e sequestrato indumenti che potrebbero essere quelli indossati durante le violenze, oltre a telefoni che sarebbero stati utilizzati per comunicare con i complici e per scambiarsi i video delle aggressioni.

L’attività investigativa è partita dalle ricostruzioni di vari testimoni e delle stesse vittime, che hanno ripercorso in lacrime quei drammatici momenti. Fondamentale è stata però la visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza della zona del Duomo e l’analisi dei vari social network, dai quali gli inquirenti hanno estrapolato le foto dei presunti responsabili per confrontarle con i frame dei soggetti ripresi dalle telecamere.

Per ora sono stati individuati quindici ragazzi maggiorenni e tre minorenni, di età compresa tra i 15 e i 21 anni, sia stranieri che italiani di origini nordafricane, che, a vario titolo, si ritiene abbiano partecipato ai raid. Nove di loro abiterebbero a Torino, otto tra Milano e hinterland e poi c’è il trevigliese, che il 31 dicembre avrebbe raggiunto in treno il capoluogo per incontrarsi con degli amici.

Gli indagati, il cui numero è destinato a crescere, potrebbero appartenere a diversi gruppi e non essere quindi riconducibili a un unico branco. Pare che all’origine degli abusi non ci sia un piano preparato in precedenza ma che le azioni siano state improvvisate quella sera. Sono almeno tre gli episodi di violenza, anche di gruppo, consumati nei confronti di nove ragazze in totale. Le giovani sono state spintonate, palpeggiate, gettate a terra e alcune anche spogliate dei vestiti che indossavano.

Le prime vittime sono state due turiste tedesche, ventenni, trascinate nella calca intorno alle undici, intrappolate e molestate: il tutto non lontano dalle forze dell’ordine che quella sera presidiavano il Duomo. Poi è toccato a una 19enne aggredita davanti al McDonald’s: la giovane pensava fosse una rapina e ha allungato la borsetta al gruppo, che invece ha abusato di lei fino a strapparle i vestiti in diversi punti. In quel momento sono intervenute due sue amiche, che hanno subìto lo stesso trattamento. Poco dopo, attorno alle 00.45, un’altra giovane che si trovava in galleria Vittorio Emanuele II è stata prima rapinata del cellulare e poi molestata, così come le tre amiche che hanno tentato di aiutarla.

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