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Confcommercio Bergamo

La ricerca

Pandemia e crisi: 6 imprese su 10 sono soddisfatte dell’azione svolta dal governo

Il dato emerge dal Rapporto di ricerca sulle imprese del terziario realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo

Sei imprese su dieci, circa il 64%, sono soddisfatte dell’azione svolta dal Governo nella gestione della crisi (il 25% molto soddisfatto e il 39% abbastanza soddisfatto). Solo il 36%, invece, e cioè poco più di un terzo si ritiene poco o per nulla soddisfatto. È quanto emerge dal Rapporto di ricerca sulle imprese del terziario realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo finalizzato a sondare lo status quo del settore in merito all’operato del Governo Draghi in termini di gestione della crisi da Covid-19, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista economico.

È importante sottolineare che la ricerca è stata condotta dopo l’introduzione del green pass (15 ottobre) e mentre si discuteva dell’entrata in vigore del green pass rafforzato e prima della recente decisione del Governo sulle restrizioni per i turisti.

Green pass

Il giudizio sul green pass è abbastanza uniforme: il 61,7% degli intervistati sostiene che il certificato verde ha influito positivamente sui ricavi dell’impresa e crede che la clientela sia aumentata perché i clienti si sentono più sicuri. Il 21,0% dichiara, invece, che il Green pass non ha avuto alcun impatto sul proprio giro di affari, mentre il 17,3% dichiara che il certificato verde ha avuto un effetto negativo sui ricavi e, quindi, che la clientela sia diminuita perché i clienti sprovvisti di Green pass non hanno potuto accedere al locale al chiuso.
Pienamente promosso, inoltre, il provvedimento varato dal Governo sull’obbligo del Green pass per accedere sui luoghi di lavoro entrato in vigore il 15 ottobre: l’87,1% è d’accordo, di cui ben l’80,6% è favorevole completamente senza distingui, mentre solo il 12,9% non è d’accordo.

Fondi PNRR

Quasi sette imprenditori su dieci ritengono che i fondi stanziati nel PNRR rappresentino una svolta dal punto di vista dell’istruzione e della ricerca, transizione ecologica, salute, infrastrutture, inclusione sociale e digitalizzazione. In particolare, il 69,1% ritiene che le risorse del Pnrr siano fondamentali per l’istruzione e la ricerca, il 68,0% per la transizione ecologica, 67,8% per la salute, il 67,5% per le infrastrutture, il 66,5% per l’inclusione sociale, e il 65,1% per la digitalizzazione.

“Il giudizio sull’operato del Governo è positivo per il 64% degli intervistati, vale a dire due imprenditori su tre – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. In questo caso il giudizio negativo di qualcuno rispetto al giudizio più lusinghiero espresso dall’opinione pubblica sui meriti del Governo in materia sanitaria ed economica potrebbe essere stato influenzato dalle risorse considerate esigue, rispetto alle perdite, stanziate dagli ultimi due Governi. Il giudizio resta comunque positivo rispetto al provvedimento che ha veramente segnato la discontinuità di questo esecutivo, ovvero l’introduzione del green pass come alternativa alle chiusure che hanno costituito comunque un freno per le attività economiche, almeno per alcune categorie del terziario. Pienamente promossa anche la decisione della certificazione verde sui luoghi di lavoro, domanda che più di altri rimarca la differenza ideologica tra chi è vaccinato e chi non lo è. Infine, gli imprenditori hanno un’aspettativa molto alta dei fondi stanziati dal PNRR: poco meno del 70% ritiene infatti che possano costituire una svolta per diversi settori, a cominciare da ricerca-istruzione e transizione energetica”.

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