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Ambito di bergamo

Rientro a scuola, il dirigente Cubelli: “C’è carenza di insegnanti, ma i presidi sono preparati e pronti”

Al momento è difficile fornire numeri - stime più precise sono attese nei primi giorni della settimana - ma su una trentina di scuole prese in esame sembrerebbe essersi registrato un tasso di assenza intorno al 10%. Lunedì poi tornano tra i banchi i restanti circa 13 mila docenti e 100 mila studenti

Bergamo. Il suo incarico è ancora in attesa di ratifica da parte della Corte dei Conti, ma Vincenzo Cubelli, il nuovo dirigente scolastico dell’Ambito territoriale di Bergamo, è già al lavoro. Il 59enne ex dirigente scolastico dell’Isis Betty Ambiveri di Presezzo ha ricevuto nel frattempo la delega di funzione dalla direttrice generale lombarda, Augusta Celada, e si è messo subito all’opera.

Anche perché l’avvio del suo mandato coincide con un rientro a scuola, dopo la pausa per le vacanze natalizie, non proprio semplice. Una fetta delle scuole bergamasche (circa il 20 per cento del totale) ha ripreso le lezioni venerdì 7 gennaio mostrando infatti i primi segnali di sofferenza a causa del dilagare della variante Omicron: “In questi giorni mi sono stati segnalati i primi problemi, soprattutto la carenza di docenti. Molti sono ammalati o in isolamento fiduciario”.

Al momento è difficile fornire numeri – stime più precise sono attese nei primi giorni della settimana – ma su una trentina di scuole prese in esame sembrerebbe essersi registrato un tasso di assenza intorno al 10%. Lunedì poi tornano tra i banchi i restanti circa 13 mila docenti e 100 mila studenti.

Che cosa bisogna aspettarsi? Secondo Cubelli: “Dovremo vedere cosa succederà nelle prossime settimane e in che misura di quote si effettuerà didattica a distanza. Questo potrebbe ridurre la ricerca straordinaria di docenti”.

Per il nuovo dirigente scolastico provinciale, il cui compito primario sarà proprio quello di garantire alle scuole l’organico necessario, bisogna tuttavia assumere una nuova prospettiva. “Non va valutato quanti ragazzi non riusciremo a portare in aula per la situazione pandemica, ma quanti invece riusciremo a portarne, considerando anche l’introduzione delle nuove misure. Bisogna rovesciare il cannocchiale, guardare il lato positivo”. Sulle cifre, come detto, non ci si sbilancia, ma avere in presenza il 70-80% degli studenti potrebbe essere un buon risultato.

Da coordinatore delle scuole bergamasche, Cubelli assicura che la risposta degli istituti tra città e provincia sarà all’altezza. Merito soprattutto dei presidi, i veri protagonisti di questa sfida: “Gran parte del lavoro è loro, ma i dirigenti scolastici sono sul pezzo, sono tutti preparati e posso assicurare che sono pronti. Le scuole inoltre – prosegue Cubelli – in questi anni si sono attrezzate e hanno arricchito l’offerta formativa. Abbiamo fatto anche tesoro della dad e ora abbiamo una modalità d’insegnamento in più. E quest’anno ci sono organici più completi, frutto del grande lavoro fatto dal Ministero”.

Bergamo può contare quindi su un sistema solido. “La scuola bergamasca riparte da un’organizzazione più che buona. Ora si tratta di far fronte a una situazione emergenziale innegabilmente difficile, ma credo nel binomio virtù-fortuna machiavellico. Finora la virtù di chi ha lavorato ha dato solidità. Qui interviene il ruolo della fortuna, intesa come in latino, che può essere buona o cattiva e che oggi sembra essere più cattiva, ma nonostante questo credo che ci siano le condizioni per affrontare la situazione”.

Una volta passata questa nuova fase di attenzione straordinaria, il successore di Patrizia Graziani metterà tutta la propria passione per dare il suo personale contributo alla scuola bergamasca.

“Spero che la cifra caratteristica del mio incarico possa essere quella di portare il valore aggiunto di chi ha visto in oltre 25 anni di carriera tutti i meccanismi essenziali della scuola, dall’insegnante al consiglio di classe fino agli aspetti amministrativi e di sistema”.

Obiettivo personale di Cubelli sarà quello di dialogare con tutti gli istituti: “Vorrei avere contezza di tutte le scuole del territorio, conoscere tutti i 140 dirigenti scolastici e le varie offerte formative, non soltanto per valutare che siano rispondenti ai criteri normativi ma anche per far nascere collaborazioni e gruppi di lavoro per migliorare la didattica. Fermo restando l’importanza dell’autonomia delle scuole”. A queste tiene a ribadire, come fatto nel corso delle interlocuzioni avute in queste settimane, il proprio sostegno. “Posso soltanto dire che sono a disposizione di tutte le istituzioni per quanto nelle mie competenze. L’Ambito – conclude – è a disposizione”.

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