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Il bilancio

Festività sugli sci: poca neve naturale, ma molte presenze e comportamenti responsabili

Registrati molti ingressi, con sciatori rispettosi delle regole. A fine dicembre 2021 sono arrivati i primi ristori dal Governo, ma preoccupano i rincari dell’energia elettrica. Ai Piani di Bobbio skipass giornaliero gratuito per i piccoli sciatori (5-11 anni) vaccinati. In Val Carisole si punta all'apertura per domenica 23 gennaio

Non è stato certamente un bianco Natale sulle piste da sci, per via delle scarse nevicate, ma i gestori degli impianti di risalita si ritengono molto soddisfatti per quanto riguarda l’affluenza in questo periodo di vacanze.

Un afflusso di sciatori costante, tutti rispettosi delle regole e collaborativi verso i gestori delle piste.

“Abbiamo registrato un ottimo flusso di presenze – spiega Massimo Fossati, amministratore di Imprese Turistiche Barziesi (Valtorta e Piani di Bobbio) –. Dall’inizio della stagione (4 dicembre) abbiamo avuto oltre 100mila persone, pensiamo di raggiungere i 120mila primi ingressi entro il fine settimana. Tutti sono stati rispettosi delle regole, la clientela ha mostrato collaborazione e gradimento verso la nostra rigidità nell’applicare le regole di accesso alle piste”. Con l’abbassamento delle temperature da giovedì 6 gennaio (con un massimo di meno 7 gradi), il personale è riuscito poi a sistemare le piste grazie all’innevamento programmato, iniziato già ad inizio dicembre. Il comprensorio in Valsassina ha promosso anche un’iniziativa per aiutare la campagna vaccinale per i più piccoli: dal 10 gennaio al 10 febbraio, infatti, tutti i piccoli sciatori (5-11 anni) che si presenteranno con il Green Pass riceveranno uno skipass giornaliero gratuito.

Buona affluenza anche per quanto riguarda il comprensorio sciistico del Monte Pora, in Valle Seriana.
“Nonostante il periodo pandemico e le condizioni di innevamento al limite, abbiamo avuto un buon numero di presenze – spiega Maurizio Seletti (amministratore delegato Irta – comprensorio Presolana Monte Pora) – Le persone sono state collaborative dal punto di vista dei controlli, sia per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine che per il controllo del Green Pass, sia sugli impianti che nell’accesso ai rifugi”. Nel comprensorio sono stati registrati oltre 2mila ingressi al giorno, con punte di 2.700-2.800 presenze. “Non si sono verificate le abbondanti nevicate degli scorsi anni, ma erano presenti comunque condizioni che hanno permesso un’ottima sciabilità con l’innevamento artificiale – aggiunge Seletti – il comprensorio è rimasto chiuso solo mercoledì 5 gennaio, a causa delle alte temperature e della pioggia che non hanno permesso un afflusso in sicurezza sulle piste”. Scarsa neve che ha fatto registrare anche diversi incidenti, con numerosi interventi di soccorso sulle piste. Nel frattempo, sono stati erogati a fine dicembre 2021 i ristori del Governo. “Non ripiano il lavoro perso negli scorsi anni, ma rimangono un aiuto per i costi di manutenzione e personale”. Ristori arrivati dunque, ma preoccupano i rincari dell’energia elettrica, arrivati al 40%, che si ripercuotono inevitabilmente sui costi dell’innevamento artificiale: se prima un metro cubo di neve costava un euro e 50, con i rincari si arriva a 2 euro. “Nonostante gli inevitabili disagi, stiamo lavorando – conclude Seletti – Mentre l’anno scorso la montagna è stata un po’ ‘demonizzata’, quest’anno, grazie ai protocolli, riusciamo a permettere l’accesso alle piste. Speriamo sia un primo passo verso un ritorno alla normalità”.

Soddisfatti per le presenze anche a Foppolo, pur con le inevitabili difficoltà causate dalle condizioni meteo non proprio ottimali. “Un afflusso costante, siamo molto contenti – spiega Marco Calvetti, direttore della stazione di Foppolo – Pur senza il comprensorio unito, abbiamo sempre avuto numeri importanti, con una media di 1.500-1.600 persone al giorno. Dal punto di vista meteorologico, però, è stato un Natale difficile, con una situazione complicata da gestire a livello tecnico, a causa di pioggia e temperature superiori alla media. Nonostante questo, abbiamo ancora buone condizioni di innevamento”. Situazione complicata che va ad incidere sui costi di gestione. “Senza neve naturale, i costi per l’innevamento si sono triplicati, arrivando a 50-60mila euro. Vorremmo rimanere aperti fino a Pasqua ma, senza neve naturale, è realistico pensare di arrivare a fine febbraio”.

Stagione invernale iniziata molto bene in quasi tutte le stazioni sciistiche, mentre in Valle Brembana sono ancora fermi gli impianti in Val Carisole, a Carona. “Stiamo continuando con l’innevamento artificiale – spiega Ezio Berera – le piste saranno tutte pronte entro una settimana. Dopo il collaudo ministeriale, sono pronte le seggiovie Alpe Soliva e Valgussera. I prossimi collaudi, per la Conca Nevosa, saranno dal 16 al 23 gennaio. Se non ci saranno altri intoppi, a Carona puntiamo all’apertura per domenica 23 gennaio”.

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