Roma. L’obbligo dei vaccini per gli over 50 “lo abbiamo fatto sulla base dei dati, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi. Le terapie intensive – ha sottolineato il presidente del Consiglio Mario Draghi – sono occupate per i due terzi dai non vaccinati”.
La circolazione del virus “mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata – ha detto il premier in conferenza stampa, facendo il punto sugli ultimi provvedimenti adottati dal Governo insieme ai ministri Bianchi, Speranza e il coordinatore del Cts Locatelli -. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose”.
Sulla scuola: “È fondamentale per la democrazia va tutelata, protetta e non abbandonata – ha aggiunto Draghi -. Vogliamo essere molto cauti, ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattuto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione. La Dad crea disuguaglianze. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad, ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza. Ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo”.
Sui docenti: “Ad oggi quelli assenti perché positivi o in quarantena sono il 6%, gli studenti il 4,5%. Stiamo controllando la situazione perchè abbiamo operato con attenzione, non siamo stati fermi”, ha commentato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, aggiungendo che i docenti sospesi perchè non vaccinati sono lo 0,72%.
“L’ultimo decreto è per far fare un passo avanti importante al nostro paese: oggi siamo all’89,40% di over 12 con prima dose, quindi sono non vaccinati poco più del 10% over12 che occupa i due terzi di posti in intensiva e 50% in area medica, quindi vogliamo ridurre i non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali”, ha invece detto il ministro della Salute Roberto Speranza. “Su 100mila persone ci sono 23,2 persone che vanno in intensiva e sono i non vaccinati. Quando si va ai vaccinati con due dosi da più di 4 mesi, il dato passa da 23 a 1,5, quindi crolla clamorosamente e scende a 1 quando la vaccinazione avviene in ciclo primario entro 4 mesi e col booster si va a 0,9, secondo un grafico Iss. Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite umane e se vogliamo favorire la ripartenza economica e sociale del paese la strada prioritaria è ridurre l’area dei non vaccinati. E questa è una scelta che ha piena evidenza scientifica”.
“Nel Cts non c’è stata nessuna voce dissonante rispetto alle misure che sono state adottate dal Governo – ha chiarito il coordinatore del Comitato, Franco Locatelli -. Vi è stata una riunione il 7 e di fatto si è analizzata la situazione epidemiologica del Paese senza che si levasse una sola voce dissonante rispetto alle misure. Anche sulla scuola – ha concluso – ho letto di voci critiche nel Cts sulla riapertura lamentando la mancata discussione, ma la tematica è stata affrontata in 7 riunioni diverse e ogni volta la posizione è stata unanime”.
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