L’Atalanta si conferma squadra più forte della Serie A, in trasferta: nessuno ha fatto tanti punti, 29: 26 il Milan, 23 l’Inter.
E domenica ci sarà il grande scontro con quella che è la regina del campionato, quell’Inter che finora solo con il Genoa è riuscita a frenare l’incredibile marcia dei nerazzurri (a Udine coralli…) fuori casa. Certo, sarà un terreno forse più congeniale alla capolista, visto che l’Atalanta in casa è solo dodicesima, e “dobbiamo migliorare il nostro rendimento”, Gasperini lo ripete ogni volta.
Ma cosa si può pretendere, di più, da questa Atalanta che colleziona primati?
Gasp vorrebbe il record di vittorie, l’ha confessato alla vigilia della partita non disputata col Torino.
Detto, fatto, la partenza del 2022 è stata quella giusta e non c’è da stupirsi nemmeno se la macchina da gol ha ripreso a produrre valanghe di reti, nonostante l’assenza pesante di Zapata. O dello stesso Gosens.
Impossibile annoiarsi con l’Atalanta di Gasperini, ripensando poi alle annate in cui si doveva festeggiare per uno 0-0 o per una vittoria fuori casa, evento rarissimo. Basta dire che nello scorso campionato per ben cinque volte l’Atalanta ha segnato cinque reti in una partita, l’ultima a Parma nella vittoria per 5-2 e anche allora (9 maggio 2021) con una doppietta di Muriel.
L’ultimo punteggio tennistico (6-2) risaliva a un’Atalanta-Brescia del 14 luglio 2020 con tripletta di Pasalic, ma fuori casa si dovrebbe ricordare la goleada di Lecce, quell’incredibile 7-2 dell’1 marzo 2020 con tre gol di Zapata.
Vero che realizzare tanti gol a Udine senza il Panterone fa più notizia, tra l’altro in mancanza di Duvàn va celebrato il primo gol atalantino di Maehle e la prima rete stagionale di Pessina: così diventano 16 i nerazzurri in gol, tanti come ne ha mandati in rete in Serie A solo la capolista Inter. Anche per questo sarà una sfida ancora più intrigante, una specie di anticipo di Champions.
Tornando a Udine, è vero che i friulani erano in emergenza. Soprattutto per la panchina. In campo sono andati i titolari, rispetto alla squadra che lo scorso 24 ottobre al 93′ aveva pareggiato a Bergamo mancavano il portiere Silvestri, Samir che è stato ceduto e Stryger Larsen, però c’era Deulofeu e all’attacco è tornato Beto, che aveva già fatto gol all’andata.
L’Atalanta si è presentata senza gli infortunati Zapata, Gosens che sono titolari come lo squalificato Freuler, mentre in panchina mancavano Sportiello, Zappacosta, Piccoli. Se volete potete anche aggiungere Boga impegnato alla Coppa d’Africa.
Per dire che tra i bianconeri e i… coralli la differenza era sicuramente in panchina, sicuramente l’Atalanta aveva più gambe e forse anche più fame di punti, come ne aveva l’Udinese dell’andata.
Poi abbiamo rivisto il Muriel fuoriclasse che slalomeggia per mettere la palla in rete come e quando vuole, con lui anche un Pasalic in perfetta sintonia, un Koopmeiners che continua a crescere assieme a un buon Malinovskyi, il gol di Maehle confezionato con l’altro Hateboer come ai tempi di Hateboer e Gosens, ma anche un buon Pezzella e il bentornato al gol di Pessina, altro valore aggiunto che tornerà molto utile.
Resta qualche amnesia difensiva da sistemare, ma su un 6-2 non si può nemmeno discutere tanto.
L’Everest da scalare sarà l’Inter domenica 16 gennaio al Gewiss Stadium, ma arrivarci con un quarto posto consolidato è tanta manna.
E l’impegno infrasettimanale di mercoledì 12 gennaio per gli ottavi di Coppa Italia in gara unica non dovrebbe creare problemi, con un Venezia abbastanza allegro e tanto turnover, ma anche tre squalificati (Malinovskyi, Ilicic e Toloi) da rimpiazzare, che avrebbero potuto giocare. Qualcuno dovrà fare gli straordinari, con la testa un po’ anche all’Inter.
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