“Adesso noi in realtà, in un certo senso, abbiamo due pandemie: una sostenuta da omicron e l’altra ancora sostenuta da delta”, ha detto Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, intervenendo a “Mezz’ora in più” su Rai Tre.
E ha aggiunto: “Se vivono insieme questo può rappresentare un ulteriore problema, possono esserci delle preoccupazioni in più”.
Sulla forte contagiosità della nuova variante: “Ci sono evidenze che si diffonda per aerosol, oltre che negli altri modi, per questo è contagiosissima”.
Sull’immunità di gregge: “Ci si arriva in tre modi: con il vaccino, con il booster per Omicron; con i guariti da Covid; attraverso i molti che hanno un’immunità preesistente”.
Parlando dei ricoveri attuali il professor Remuzzi ha affermato: “Penso, anche se non abbiamo ancora i dati, però lo stiamo studiando, che le persone ricoverate in terapia intensiva in questo momento siano ancora le persone che hanno contratto la variante delta”.
Poi conclude: “Dovremo prendere precauzioni per almeno un paio d’anni, imparare a convivere con virus. Per l’immunità di gregge dovremmo essere certi che il virus non muta più e che non ci siano scambi tra nazioni”.
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