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Lettere

Al papa giovanni

“Scortesia e arroganza al centro vaccini. Per fortuna solo da parte di una persona”

Marco Fassi, già consigliere comunale a Bergamo, segnala un comportamento non certo educato da parte di una persona addetta al ricevimento di chi dev’essere vaccinato all’ospedale di Bergamo

Marco Fassi, già consigliere comunale a Bergamo, segnala un comportamento non certo educato da parte di una persona, per fortuna l’unica, addetta al ricevimento di chi dev’essere vaccinato all’ospedale di Bergamo. 

Spettabile redazione

a parte qualche lettera trasmessavi ai tempi della mia passata esperienza di consigliere comunale a Bergamo, non ho più mandato alcun scritto, ma ciò che mi è successo il pomeriggio del 31 dicembre mi ha spinto a rendervi partecipi di un fatto triste e ingiustificabile.

Per motivi personali, pur avendo prenotato la terza dose del vaccino Covid il 5 gennaio, decido insieme a mia moglie di recarmi all’ospedale Papa Giovanni per cercare di vaccinarci anticipatamente ed esattamente alle ore 16.20 ci presentiamo all’incaricato (preciso una guardia di un istituto di vigilanza) della prima sala di attesa per chiedere se c’è questa possibilità.

Prima di parlare con lui assistiamo a un suo maltrattamento verbale nei confronti di un’anziana coppia , colpevole solo di aver chiesto quello che avremmo voluto chiedere noi, in quanto preoccupata da un insolito ritardo nella prenotazione e quindi nella potenziale perdita del loro green pass.

Allontanata la coppia, con evidente loro frustrazione, in modo scortese e senza offrire loro alcun aiuto se non quello di “ invitarli “ a tornare solamente nel giorno prenotato, tocca a noi subire (almeno per pochi secondi stante la mia reazione) l’offensivo, e pure sgrammaticato, show della guardia che, dopo aver ascoltato la stessa richiesta da parte di mia moglie, le risponde, in tono brusco : “Zia…vatti a fare un giro insieme a tuo marito e vedi di tornare solo nel giorno del tuo appuntamento senza far perdere tempo!!“ .

Immediata è stata ovviamente la nostra reazione: gli abbiamo intimato di non permettersi di usare nei nostri confronti un tono ed un contenuto così offensivo e dopo un vivace scambio di “opinioni”, comunque sempre abbastanza contenuto, abbandoniamo l’ospedale e ce ne torniamo a casa.

La nostra rassegnazione dura però meno di un’ora e quindi decidiamo nuovamente di tornare in ospedale per avere chiarimenti da parte di qualcuno più disponibile ed all’ingresso della sala di attesa ci imbattiamo fortunatamente in un altro incaricato (presumiamo della regione Lombardia , avendo notato il logo sulla sua divisa) che, alla nostra richiesta, ci sorride e ci invita ad entrare nella sala di attesa dicendoci che i vaccini sarebbero sicuramente avanzati, a maggior ragione, con la chiusura del centro vaccinale per il primo di gennaio.

Dall’ingresso in poi , è stata un’escalation di sorrisi , cortesia e disponibilità da parte di tutti, dalla protezione civile al personale medico e paramedico con un’organizzazione assolutamente impeccabile.

Tutto qui , e la mia denuncia non è nei confronti di questo “ rozzo maleducato “ (immedesimatosi più nelle vesti di uno sceriffo che di un addetto a gestire l’accesso in ospedale), ma nella poca sensibilità di chi l’ha scelto per interagire con i cittadini, la cui unica colpa è stata quella di chiedere educatamente di potersi vaccinare quanto prima.
Probabilmente, a mio avviso sicuramente, si saranno sprecati altri vaccini ma questo, da quanto spesso apprendo dai media… non fa ormai più notizia.

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