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Il report

“Bergamo città a misura di animali”, ma abbandoni e maltrattamenti sono in aumento

Il Garante degli Animali del Comune, Paola Brembilla: "Non passa settimana senza una segnalazione di cani o gatti, magari acquistati o adottati durante il lockdown, confinati in balconi angusti ed esposti al freddo. Se cani privati di sgambamento e socialità, se gatti reclusi e privati delle garanzie di buona gestione e benessere"

Bergamo. Una città a misura di animali: a Bergamo risultano attualmente iscritti 13.662 cani all’anagrafe canina, 2.263 gatti a quella felina. La città ha inoltre 79 colonie feline monitorate sul proprio territorio, per un totale di 725 gatti censiti, di cui 707 muniti di microchip e sterilizzati. Sono alcuni dei numeri contenuti nel report del Garante degli Animali del Comune di Bergamo, l’avvocato Paola Brembilla.

A due anni dall’esplosione della pandemia la relazione vuole effettuare un resoconto di tutta l’attività svolta nel biennio, con il costante supporto dell’Ufficio Ecologia, della Polizia Locale, dei cittadini, delle responsabili di colonia felina, di Ats e delle associazioni animaliste ed ecologiste che hanno coadiuvato le attività del Garante, oltre alle due strutture di riferimento: Rifugio del Cane di Seriate e gattile convenzionato Enpa di Bergamo.

Il 2020 e il 2021 sono stati anni difficili per via dell’emergenza epidemiologica, soprattutto per gli animali di nuclei familiari in difficoltà economiche, per i rifugi, canili e gattili che non hanno potuto contare sull’aiuto dei volontari, impediti dalle limitazioni agli spostamenti, né sulle offerte di cibo o sulle donazioni dei visitatori, perché sono state impedite le aperture al pubblico, come pure si sono dovute prendere in carico decine di situazioni in cui il ricovero o il decesso dei proprietari ha reso “orfani” o bisognosi di affido i loro animali, senza contare le difficoltà dei responsabili delle colonie feline spesso impediti a recarsi a nutrire i gatti di loro competenza, a proseguire le sterilizzazioni, a verificare le condizioni della colonia: un esempio per tutti, la colonia felina del cimitero, chiuso a chiunque perché divenuto tragico luogo di accoglienza per le salme delle centinaia di vittime della prima ondata dell’epidemia.

Bergamo si è distinta anche per quanto riguarda la cura degli animali in condizioni d’emergenza. “Come Garante mi sono resa punto di raccolta di ogni segnalazione d’aiuto, tramite il sito facebook che raggiunge punte di 3.000-4.000 contatti per post – spiega Paola Brembilla – ho smistato richieste di cibo per animali, di presa in carico di animali da nutrire al domicilio del padroni isolati o ammalati o ricoverati, ho fornito istruzioni e modulistica atta a consentire gli spostamenti durante l’emergenza, in quanto legati all’assolvimento di un dovere: gattare, volontari registrati dei rifugi o delle strutture canili-gattili, sono stati informati su come circolare e hanno potuto proseguire il loro lavoro a beneficio della collettività. Al cimitero i frati si sono presi cura di distribuire il cibo che le gattare portavano ai cancelli d’ingresso alla colonia felina che lì vive da anni. In quest’attività mi sono raccordata con le forze dell’ordine locali per contribuire a una corretta applicazione dei controlli su questi casi, e devo dire che ho sempre trovato grande ascolto. Tramite periodici appelli raccolti dalla stampa, sono riuscita a far convergere sul canile e sul gattile contributi e donazioni di cibo, così permettendo un servizio che ha sempre garantito una risposta immediata a ogni esigenza”.

I numeri degli abbandoni/adozioni? Nel 2020 il canile convenzionato del Rifugio del Cane ha accolto 13 cani da Bergamo ed è riuscito a farne adottare 12, nel 2021 gli ingressi sono diminuiti a 10 cani e le adozioni sono state 9. Quanto al gattile convenzionato Enpa, nel 2020 ha accolto 74 gatti dal Comune di Bergamo, e nel 2021 87 gatti. Si tratta sicuramente di dati che evidenziano come nel nord Italia l’evoluzione normativa, le risposte delle amministrazioni e la sensibilità delle comunità siano aumentate, restringendo la casistica a fattispecie generalmente associate a decessi, marginalità sociali, situazioni di disagio economico, decessi dei proprietari o accumulo compulsivo (generalmente un caso all’anno), più raramente a sequestri legati a reati o illeciti amministrativi in materia di tutela animale.

Attualmente, con l’attenuazione delle restrizioni legate alla pandemia da un lato, dall’altro alle problematiche economiche di molti nuclei familiari, sono purtroppo in aumento gli abbandoni, sia pure sotto forma di richieste di presa in carico, come pure in aumento i casi di maltrattamento o cattiva gestione: non passa settimana senza che intervenga una segnalazione di cani o gatti, magari acquistati o adottati in periodo di lockdown, adesso confinati in balconi angusti, esposti al freddo, se cani privati di sgambamento e di socialità, se gatti reclusi e comunque privati delle garanzie di buona gestione e di benessere animale che prevedono le normative e il regolamento. La polizia locale interviene con sopralluoghi mirati, sulla base dell’istruttoria che opera il Garante (che raccoglie foto, filmati, indirizza i segnalanti a procedere all’acquisizione di elementi necessari, come i tempi di esposizione dell’animale, le condizioni meteorologiche, al rispetto comunque della privacy delle persone interessate dalle segnalazioni) e a seguire procede a irrogare le sanzioni per la violazioni riscontrate. In alcuni casi viene chiesta la collaborazione di Ats per verificare alcuni aspetti legati alla salute dell’animale o all’accertamento del significato di alcuni parametri comportamentali.

Tra i casi più interessanti quello emblematico della colonia felina della Biblioteca Angelo Mai di Città Alta, curata da una delle bibliotecarie, che progressivamente si è assottigliata sino a un solo anziano esemplare, che rischiava lo sfratto per una incomprensione amministrativa; la Garante, nell’aprile 2020, ha proceduto a illustrare la normativa di riferimento e a donare una cuccia in materiali ecologici e isolanti per una migliore estetica del giardino interno dove abitava il micio, che ha passato i suoi ultimi mesi sereno e sicuro.

Ad agosto 2020 è stato trovato abbandonato un pulcino di anatra muta nel laghetto del Donizetti, evidentemente preso ad una fiera o chissà dove e poi non più gestibile come un gioco: con l’aiuto di una guardia zooofila OIPA sempre collaborativa, Heidi Cardile, l’abbiamo recuperato ed affidato alle cure di Mino Patelli, il noto custode dell’oasi delle oche sul Serio ad Alzano, che si è preso cura del piccolo sino alla crescita e alla liberazione in natura.

Ad ottobre 2020 si è dato supporto a un cittadino che si è prestato ad adottare un furetto maltrattato, e lo si è indirizzato alla gestione corretta dell’animale, iscritto all’anagrafe degli animali di affezione, come prevede la normativa, e finalmente tenuto non più perennemente in gabbia, ma in spazi adeguati alla sua necessità di movimento.

A febbraio 2021 abbiamo proceduto, sempre con la collaborazione di OIPA, al salvataggio dell’oca della Trucca, ribattezzata Guska, vittima di un grave prolasso incurabile: è stata accolta nel rifugio presso l’Altra Scuderia di Zanica, dove le è stato amorevolmente realizzato un sacco su misura per contenere il problema, e dove ha passato quasi un anno in compagnia degli altri animali della fattoria senza temere di non riuscire a cibarsi per via della sua disabilità.

A febbraio 2021 abbiamo lanciato in Comune il varo della tessera e del lasciapassare delle gattare o dei gattari, più propriamente meglio denominati responsabili di colonia felina, uno strumento di riconoscimento con un vero e proprio vademecum dei diritti di questi insostituibili custodi delle colonie feline cittadine, che si prendono cura degli animali, li portano da Ats in caso di patologie gravi per poi riportarli sul territorio quando sono guariti, si occupano di far sterilizzare i nuovi esemplari (spesso frutto di abbandoni) sempre da Ats, e di fare adottare i cuccioli per non lasciarli per strada, come anche di provvedere a nutrirli giornalmente: così aiutando la città ad avere dei naturali derattizzatori, da un lato, e a contenere il numero dei gatti liberi.

Ad aprile 2021 è stato trovato un piccolo di Airone ferito al Parco Marenzi: portato dalla polizia provinciale al Cras, centro di recupero degli animali selvatici Wwf di Valpredina, è deceduto poco dopo perché aveva entrambe le ali fratturate da evidenti morsi di cane, nonostante i cani debbano essere condotti al guinzaglio nei parchi pubblici. Fortunatamente la coppia nidificante ha avuto un altro piccolo, anch’esso caduto dal nido, ma che si è salvato perché è rimasto aggrappato al tronco, ed il soccorso ha avuto successo: è stato svezzato in compagnia di un esemplare adulto e quindi liberato.

Tra l’aprile e l’agosto 2021 si è lavorato in tandem con gli uffici al nuovo Regolamento edilizio del Comune di Bergamo, entrato in vigore il 18 agosto perché recepisse le osservazioni delle associazioni ecologiste a tutela della fauna selvatica nidificante nei tetti e nei pertugi degli edifici, specie in caso di ristrutturazioni: rondini, rondoni, balestrucci, pipistrelli, animali utilissimi e protetti. Il risultato è un Regolamento avanzatissimo, che prevede inoltre tutti gli accorgimenti da osservare nel corso di opere di ristrutturazione qualora l’edificio sia sede di specie di avifauna protetta (art. 98- Prescrizioni per la tutela della fauna ed avifauna di manutenzione ordinaria e straordinaria di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia), che è stato subito applicato questo autunno: un cittadino impegnato in una ristrutturazione facciate dove erano presenti quattro nidi di balestrucci, segnalati da un vicino, si è reso ben volentieri disponibile, con il suo architetto, a sospendere i lavori da agosto fino all’involo e alla migrazione, avvenuta ai primi di ottobre. La Garante ha poi donato al cittadino, per ringraziarlo dell’impegno, una dotazione di nidi artificiali sostitutivi, che è stata posizionata sulla facciata.

Splendida la collaborazione delle associazioni, sia quelle che gestiscono canile convenzionato, il Rifugio del cane e il gattile convenzionato Enpa, sia quelle che hanno preso a cuore altri aspetti della tutela animale: Lav, che ha dato vita a numerose segnalazioni ben documentate, che hanno avuto un esito positivo, Legambiente, Lipu e Italia Nostra che hanno partecipato attivamente con osservazioni in gran parte accolte a tutela della fauna selvatica nella costruzione del nuovo regolamento edilizio, Lipu ha poi predisposto un censimento delle colonie di rondoni nidificanti, che è stato reso pubblico, Wwf che ha recuperato un capriolo, aironi, pipistrelli e numerosi esemplari di fauna selvatica curandola nel suo Cras all’Oasi di Valpredina, la vigilanza di Oipa che hanno spesso aiutato nel monitoraggio e nella vigilanza di casi sospetti – così facendo risparmiare tempo ed energie alla polizia locale – e da ultimo le “gattare” che hanno contribuito a denunciare condotte di disturbo delle colonie e a mantenere puliti e decorosi i luoghi di residenza dei gatti bergamaschi, dopo una regolare nutrizione.

Importantissimo anche il contatto continuo con l’Ordine dei veterinari, e con i singoli professionisti, che in più di un’occasione hanno segnalato problematiche riscontrate in occasione di visite, come richieste di soppressione indebite, rifiuto di sottoporre a cure o a interventi i propri animali per i costi relativi, spesso con proposte costruttive.

Infine, indispensabile il lavoro svolto con l’Ufficio Ecologia, che nonostante il carico di lavoro hanno risposto sempre alle richieste di supporto e di azione, e con la Polizia locale, che con il Nucleo di Tutela ambientale è uscita sul territorio, ha controllato le segnalazioni, verificate spesso insieme ai veterinari di Ats, redigendo verbali e poi tornando sul posto per verificare se le prescrizioni fornite erano state rispettate e adottate: i nuovi vertici della P.L., che hanno mutato la composizione anche del nucleo di polizia ambientale, hanno però fatto seguire ai nuovi agenti il corso di formazione sulla normativa e sul Regolamento, che la Garante e il Comune avevano organizzato con Veterinari, Ats, Enpa e che è stato videoregistrato proprio per consentirne la continua fruizione.

È proseguito poi il compito, assunto su accordo con gli Assessori all’ecologia e al verde, di controllo degli esemplari arborei privati soggetti a taglio per motivi accertati (pericolo di crollo, invasione radicale di condotte, deperimento o disseccamento naturale, etc) per accertare l’eventuale presenza di avifauna ndificante: 6/7 chiamate per anno, con grande disponibilità dei  cittadini e gran rispetto mostrato per la biodiversità urbana, anche attraverso la posa in opera spontanea di nidi sugli alberi vicini o ripiantati in sostituzione.

Ecco, questo impegno congiunto ha dato i suoi frutti: il IX rapporto nazionale di Legambiente “Animali in Città”, presentato il 13 aprile 2021, ha assegnato al Comune di Bergamo il 3° premio nazionale “Animali in Città 2020” per i risultati raggiunti dalla sua amministrazione in questo settore.

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