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Il discorso di fine anno

Mattarella: “Un augurio più intenso perché l’ultimo da Presidente”

“Sprecare l’opportunità di vaccinarsi è un’offesa a chi questa opportunità non l’ha avuta”

“Un augurio più intenso perché voglio esprimere il mio grazie. Sono stati 7 anni impegnativi, complessi, densi di emozione”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato gli italiani e l’anno nuovo, con un discorso a braccio, dal Quirinale, in piedi.

Subito il tema del Covid: “Sprecare l’opportunità di vaccinarsi è un’offesa a chi questa opportunità non l’ha avuta”.

”Ci stringiamo ancora una volta attorno alle famiglie delle vittime del virus: il loro lutto è il lutto di tutti noi. Ricordiamo i meriti dei medici, dei sanitari. Di chi ha scelto di vaccinarsi, mostrando senso di responsabilità.

Non dobbiamo scoraggiarci: si è fatto molto, i vaccini sono preziosi perché garantiscono la difesa e riducono i rischi. Non dimentichiamoci i primi mesi del virus, le bare  trasportate dai mezzi militari, gli ospedali al collasso: cosa avremmo dato allora per avere il vaccino? I vaccini hanno ridotto di molto la pericolosità della malattia. La pandemia ha inferto ferite profonde, sociali, psicologiche, ai giovani. Chi era già svantaggiato ha patito ulteriori duri contraccolpi. Eppure ci siamo rialzati e riavviati sulla strada della ripartenza.  Una risposta solidale che l’Europa è stata capace di dare. Con l’aiuto dell’Italia”.

Poi gli altri temi: “Nel corso di questi anni l’Italia ha subito altre sofferenze: minacce terroristiche, terremoti, vittime sul lavoro, donne vittime di violenza. Non mi sono mai sentito solo e ho cercato di esprimere fiducia a chi era in difficoltà, si sindaci.

Spesso le cronache si concentrano sulle tensioni che esistono, ma soprattutto nei momenti più difficili esiste la partecipazione del popolo che si stringe e ce la fa.

Mi sono adoperato in ogni circostanza ad adempiere il mio compito rispettando il dettato costituzionale. E vi ringrazio perché non mi sono mai sentito solo.

Esprimo riconoscenza per la leale collaborazione con le altre istituzioni: parlamento e presidenti del Consiglio. Abbiamo evitato pericolosi salti nel buio.

Ed è importante perché la pandemia ha acuito disuguaglianze nel lavoro, ha creato difficoltà ai più giovani.

Ho incontrato tanti giovani in questi anni: volontari, che si distinguono negli studi, che emergono nello sport, che hanno patito condizioni difficili e risalgono la china con l’impegno. Alle nuove generazioni dico: non fermatevi, non scoraggiatevi.

Un augurio affettuoso a Papa Francesco.

Siamo pronti ad accogliere il nuovo anno, è un momento di speranza: il destino dipende da ognuno di noi.

Io ho fiducia”.

 

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