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Un anno da campioni

Dea da sogno, Goggia regina, Terzi d’oro, ciclisti super: il 2021 dello sport bergamasco

Sono loro i protagonisti di un 2021 che, sportivamente parlando, ci hanno fatto emozionare con le loro imprese, ci hanno sorpreso e ogni volta hanno saputo andare oltre se stessi, portando il nome di Bergamo in giro per il mondo. Come squadra e a livello individuale

Bergamo. Una Dea da sogno, la Regina delle nevi, la Farfalla d’oro. E i campioni della bici che hanno fatto collezione di medaglie.

Sono loro i protagonisti di un 2021 che, sportivamente parlando, ci hanno fatto emozionare con le loro imprese, ci hanno sorpreso e ogni volta hanno saputo andare oltre se stessi, portando il nome di Bergamo in giro per il mondo. Come squadra e a livello individuale. Per una Bergamo sempre più alta e conosciuta ovunque, grazie anche a questi ragazzi straordinari.

L’ATALANTA

La squadra, la Dea, è naturalmente l’Atalanta, che ha iniziato l’anno con i fuochi d’artificio, cinque gol al Sassuolo il 3 gennaio in un Gewiss Stadium ancora (allora, purtroppo) chiuso al pubblico. Ma i nerazzurri non erano appesantiti dal panettone, già Zapata con una doppietta si prenotava come bomber dell’anno (saranno 21 i suoi gol nel 2021), con i suoi compagni di gol: Pessina che diventerà poi campione d’Europa, Gosens sempre trascinatore e frenato a fine anno da un brutto infortunio, Muriel a volte un po’ svagato ma fenomenale nei suoi tocchi, nella sua imprevedibilità.

Atalanta-Venezia 4-0, il film della partita

Da Bergamo a San Siro per il 3-0 sul Milan (23 gennaio, in gol Romero, Ilicic e ancora Zapata), l’Atalanta non risparmia nessun avversario, quasi si diverte a strapazzare le grandi. E allora ecco il 4-2 in casa contro il Napoli (sempre Zapata, Gosens, Muriel, autogol di Gosens e Romero), poi passa a suon di gol a Firenze (3-2) e una settimana dopo piega perfino (1-0, gol di Malinovskyi) quella Juve che sembrava impenetrabile. A Bergamo e soprattutto in casa sua, eppure i Gaspboys non si fermano davanti a nessun ostacolo e riusciranno a buttar giù anche il muro della Vecchia Signora, che a Torino resisteva da 32 anni. Allora vinsero per due volte in un anno sul campo della Juve, stavolta in un anno l’Atalanta batte due volte i bianconeri, roba da Guinness dei primati, con un gol di Zapata all’Allianz Arena, in novembre. Manca, purtroppo, il passo decisivo in mezzo tra le due sfide, la finale di Coppa Italia persa a Reggio Emilia, contro una Juve più cinica e furba.

L’Atalanta chiude al terzo posto in Serie A, la Champions è ormai casa sua (a dispetto dell’Agnelli-pensiero) e finalmente a fine agosto può tornare anche il pubblico allo stadio, prima tappa per provare a sconfiggere il Covid, anche se la battaglia sarà lunga e ogni volta, prima delle partite al Gewiss Stadium, lo ricorda il “Rinascerò” di Roby Facchinetti. Che è un po’ come il ‘Mola mia’ caro ai bergamaschi e ai nerazzurri, sempre con spirito garibaldino a misurarsi con qualsiasi avversario in Europa. La resa, agli ottavi di Champions, è col Real Madrid, ma l’Atalanta tiene testa anche in dieci ai ‘blancos’. E sarà un’altra spagnola, il Villarreal, a bloccare la marcia in Champions, a dicembre. Prima la neve, poi l’esperienza del Sottomarino giallo mandano in tilt le speranze del popolo atalantino.

Però la Dea fa sognare sempre e chiude l’anno con una serie di botti, le sei vittorie consecutive, le sei vittorie di fila in trasferta dove fanno notizia, di fronte a una squadra inarrestabile che vince ovunque fuori e pareggia solo a San Siro contro l’Inter e l’ultima volta col Genoa. Poco prima l’Atalanta cede, stanca, in casa alla Roma così come era scivolata di fronte al Milan e alla Fiorentina.

Resta, comunque, un anno da record, per punti (93, seconda solo all’Inter con 104), vittorie (28) e per numero di gol. Fa impressione, quota 100 gol. Al di là dei numeri, per la certezza che vedere la Dea è uno spettacolo. Garantito.

SOFIA GOGGIA e MICHELA MOIOLI

Sofia Goggia - Crans Montana 2021

Tanto da far dire a una sua tifosa che “è più facile che vinca lo scudetto la mia Atalanta che io la Coppa del Mondo”. La tifosa illustre si chiama Sofia Goggia, la Regina delle nevi, perfetta bergamasca Signora del ‘Mola mia’, capace con una volontà e determinazione di ferro di ripartire e rinascere ogni volta dagli infortuni che l’hanno colpita, che l’hanno fatta piangere. Destino crudele, le fa saltare anche i Mondiali di Cortina, eppure Sofia vince comunque la Coppa in libera, la sua specialità e quando ai cancelletti di partenza della nuova stagione sembra delinearsi un duello Shiffrin-Vlhova irrompe proprio lei, SuperSofi: dicembre si conclude ancora meglio che gennaio, quando aveva vinto tre volte la libera. Sono sue tre libere e due superG e se la Shiffrin continua a volare, la Goggia non molla un centimetro e la tallona al secondo posto nella generale di Coppa del Mondo.

Sofia è la portabandiera azzurra ai prossimi Giochi Olimpici assieme alla sua amicissima Michela Moioli. Lo snowboard è meno telegenico dello sci, però Michela dall’argento ai Mondiali alla vittoria in Coppa del Mondo a Cervinia non si perde d’animo: lei c’è sempre, sul podio.

GIULIA TERZI

giulia terzi

Ma indubbiamente il 2021 è l’anno della ragazza d’oro Giulia Terzi, la 25enne di Arzago costretta sulla sedia a rotelle da una scoliosi congenita fin dall’età di 5 anni e che stupisce sbancando i Giochi paralimpici di Tokyo con quattro medaglie, due d’oro e due d’argento. E prende tutti in contropiede quando confessa che “la medaglia più bella è il bronzo nei 50 a farfalla”. Poi, una volta tolte dal collo le medaglie, si rimette a studiare e porta a casa la seconda laurea, in Giurisprudenza dopo quella in Scienze Politiche. Tesi su “Lo sport come diritto umano: confronti tra il sistema sportivo paralimpico italiano e americano”.

Nuota da quando aveva cinque mesi e la mamma Stefania, ex ranista, l’ha spinta in piscina, più che verso la ginnastica artistica: la Farfalla di Arzago è un esempio straordinario di semplicità e determinazione e vincere (altri quattro ori agli Europei Paralimpici) diventa quasi un divertimento grazie anche alla passione che Giulia condivide col fidanzato Stefano Raimondi. Un nuovo capitolo tutto da scoprire, quello scritto da Giulia Terzi, nella storia delle Paralimpiadi (due ori, un record paralimpico, due argenti, un bronzo), sulla scia delle straordinarie pagine scritte da Martina Caironi e Oney Tapia.

SIMONE CONSONNI, CHIARA CONSONNI, MARTINA FIDANZA

Simone Consonni - gettyimages

Ma ci sono anche famiglie molto speciali che portano lo sport in copertina, come nel ciclismo. Su strada, è comunque uno spettacolo il Giro di Lombardia, che anche nel 2021 ha trasmesso attraverso le tv il fascino di Bergamo nelle case di tutta Europa, con un finale (nella classica delle foglie morte) degno di un campionato del mondo.

Però è sulla pista che arriva una pioggia di medaglie e se le mettono al collo i fratelli Consonni, con Simone mattatore oro olimpico a Tokyo e campione del mondo nell’inseguimento a squadre e Chiara, oro agli Europei.

martina fidanza

E soprattutto oro agli Europei con una figlia d’arte, Martina Fidanza, che fa il bis conquistando anche l’oro ai Mondiali nella specialità scratch. Martina è sorella di Arianna, altra campionessa e figlia di Giovanni, che ha mangiato pane e bici per tanti anni ed è stato un buon professionista.

VOLLEY BERGAMO 1991

Volley Bergamo

Potenza del Dna: Bergamo non molla mai e allora dalla gloriosa Foppapedretti rinasce la nuova Volley Bergamo 1991, che probabilmente non vincerà 8 scudetti e 7 Champions come quando c’erano Cacciatori, Piccinini e Phipps, ma proverà a continuare a schiacciare, con lo spirito della Nobiltà Rossoblù.

ALBINOLEFFE

stadio albinoleffe

Il 2021 si chiude con l’inaugurazione di un nuovo stadio, quello dell’AlbinoLeffe a Zanica, il primo di proprietà in Serie C. Bergamo è all’avanguardia, dopo l’Atalanta ha un’altra squadra professionistica con stadio di proprietà. E i complimenti del presidente Fifa, Gianni Infantino (mamma di Piamborno, in Val Camonica) valgono come una medaglia.

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