Dalmine. Code che superano anche il chilometro e paralizzano (e inquinano) il centro di Dalmine: da qualche giorno la situazione al punto tamponi “drive-through” di via Tofane, in corrispondenza del parcheggio che di solito serve piscine e velodromo comunale, è diventata insostenibile.
A portare la questione sul piano “politico” sono ora i gruppi di opposizione Nostra Dalmine e Patto Civico Dalmine che, insieme al consigliere regionale Niccolò Carretta, chiedono con urgenza a Regione Lombardia e Ats “di intervenire, per risolvere quanto prima il problema, aprendo (o riaprendo) altri punti drive-through in provincia o potenziando nettamente le forze in campo allo spot di via Tofane”.
Non c’è, infatti, solo il disagio per gli utenti di dover attendere a lungo prima di sottoporsi al test che è comunque la questione di maggior rilievo: “Le persone con sospetto Covid-19 stanno chiuse per ore in auto, in attesa del test molecolare. Alcune provengono da molti chilometri di distanza, sono sintomatiche e in certi casi fragili. Vanno tutelate, per velocizzare le operazioni e ridurre i disagi” scrivono i due gruppi di minoranza.
Ma anche la viabilità cittadina sta subendo un duro colpo, con un impatto non indifferente sul clima: “Il centro di Dalmine è totalmente bloccato da qualche giorno, le auto in sosta per ore nelle vie principali della città inquinano l’ambiente e peggiorano la qualità dell’aria, in questi giorni già particolarmente compromessa, e la polizia locale viene impiegata in quantità ingente per far fronte a tutti questi problemi di gestione delle code. Sul tema, il Comandante (della Polizia Locale) Amatruda è già intervenuto sui giornali locali, ma sembra rimasto inascoltato”.
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