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Bergamo

I comitati: “Per ridurre i danni ambientali serve pianificare lo sviluppo degli scali lombardi”

Le dichiarazioni circa l'ampliamento dell'aeroporto Caravaggio di Orio al Serio preoccupano non poco i cittadini dei quartieri cittadini limitrofi allo scalo

Bergamo. Le dichiarazioni circa l’ampliamento dell’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio preoccupano non poco i cittadini dei quartieri cittadini limitrofi allo scalo.

In una lettera firmata dal comitato Ambiente e Salute San Tomaso de Calvi, dal comitato di quartiere Campagnola, dall’associazione “Colognola per il suo futuro” e
dall’associazione “Per il Villaggio” del Villaggio Sposi, emerge l’allarme dei residenti.

“Rappresentiamo quei cittadini che da anni subiscono le ripercussioni di questo ‘sviluppo, esempio da seguire’, che non rispetta i limiti prescritti fin dal lontano 2003, continua ad erodere spazi aperti della cintura verde di Bergamo, determina un pesante impatto ambientale su aria, rumore, suolo, traffico, salute, vivibilità non solo dei quartieri limitrofi cittadini, ma anche del resto della città. Il Caravaggio si sta sviluppando su una previsione di crescita non ancora approvata, non ha ancora ottenuto il benestare di Valutazione ambientale. L’avvio di una procedura di VAS per la zonizzazione acustica dell’attività aeroportuale, che risulta essere l’unico strumento per pianificare l’attività di un aeroporto che si sviluppa a 3 Km di distanza dal centro di Bg, è stata avviata e non si è ancora conclusa. Se non so che tipo d’impatto ho sul territorio come faccio a sapere se è compatibile col territorio?”

Così i cittadini si chiedono: “Perché non viene attuata una Pianificazione nello Sviluppo degli scali (Linate, Malpensa, Montichiari, Orio), tale da alleggerire l’impatto ambientale sulla nostra città, meta di turisti prevalentemente in transito, che non vi soggiornano e, nonostante le mirabolanti previsioni, non incidono in modo sostanziale sul pil?  Ricordiamo a chi ha tagliato il consueto nastro tricolore per l’inaugurazione della nuova ala ovest, che i cittadini si aspetterebbero uno sviluppo che sia veramente progresso, cioè volto al benessere delle persone, e in linea con quanto affermato più volte dalle Istituzioni stesse”.

Sulla questione degli aerei meno inquinanti interviene invece Gianluigi Mologni, del comitato di quartiere di Campagnola. “Dopo la storiella della modifica delle rotte ‘che dovevano ridurre l’inquinamento’, che si è rivelata infondata perché l’inquinamento invece è drasticamente aumentato, adesso ci propinano la favola degli aerei meno rumorosi. Il piano di sviluppo vigente prevedeva che tutti i quartieri di Bergamo fossero al di sotto dei 60 decibel (area di vincolo aeroportuale). E invece? I dati delle centraline gestite da Sacbo indicano un rumore medio mensile nel mese di ottobre 2021 di 61,2 decibel (cioè almeno il 30% in più). E questo nonostante i dati dei movimenti aerei rilevati nel mese di ottobre 2021 siano inferiori del 21,3% , del 24,2% dei passeggeri e di ben l’ 81,1% delle merci rispetto a quelli dell’ottobre 2019”.

Secondo Mologni la richiesta di poter disporre dei dati in tempo reale, per effettuare i relativi riscontri, come avveniva quando erano gestiti dalla Provincia, è sempre stata respinta da Sacbo. “Altro che continuare a crescere, solo una drastica riduzione del numero dei voli potrà garantire la compatibilità ambientale dello scalo”, conclude.

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