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Il riconoscimento

Benemerenza a Giorgio Berta per aver ridato il teatro alla città: “La condivido con tutta la Fondazione”

“E ora vorrei tornare a insegnare all’Università”

Bergamo. “Una guida esemplare nel coordinare i lavori di restauro del Teatro Donizetti. La sua professionalità, unitamente a una grande dedizione, hanno consentito di portare a termine quest’importante impegno rispettando i costi iniziali stabiliti e valorizzare al meglio il teatro cittadino trasformandolo in un luogo accogliente, moderno, in linea con le più recenti normative di sicurezza e con l’obiettivo di rappresentare uno spazio di aggregazione culturale e sociale vivibile tutto l’anno”.

Mercoledì sera Giorgio Berta, nello stesso teatro che ha restituito rinnovato alla città attraverso la Fondazione Teatro Donizetti – della quale è presidente dal 2016 – ha ricevuto la civica benemerenza.

Stimato commercialista, socio fondatore dello Studio BNC, esperto di consulenza e assistenza contabile e fiscale di società di capitali, titolare di numerosi incarichi presso il Tribunale di Bergamo, professore a contratto presso l’Università di Bergamo, è anche il presidente di Bergamonews.

Grato ed emozionato, ha ritirato la benemerenza sottolineando il lavoro corale di tutta la Fondazione: “Un riconoscimento che io ritiro, ma che va assolutamente condiviso con tutta la Fondazione, con il consiglio di amministrazione, il direttore Massimo Boffelli e tutta la struttura. Senza di loro non avrei potuto fare nulla”.

Una dedica anche a tutte le persone a lui care “che in questi anni hanno subito ancora di più la mia assenza dovuta a tutti gli impegni che questo lavoro ha comportato: ai miei figli, alla mia compagna e ai suoi figli, a mio papà e a mia mamma, che non ci sono più e che sarebbero stati felici di vedermi ricevere la benemerenza, e a mia sorella”.

Il premio cittadino per Giorgio Berta è un traguardo ma anche un punto di partenza: “Vorrei portare a termine il compito che la Fondazione mi ha assegnato, prepararci per il 2023, anno di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura e mi piacerebbe poi tornare ad insegnare all’università, dato che l’ho fatto per 25 anni e ho dovuto interrompere”.

 

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