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Foresta di 14mila alberi in Kenya per i 60 anni di Brembo, Cristina Bombassei: “Il nostro impegno per la sostenibilità”

Cristina Bombassei, Chief CSR Officer, spiega la scelta di Brembo di piantare una foresta in Kenya: "Sosteniamo le comunità locali, contribuiamo a ridurre la CO2 nell'aria e ogni nostro dipendente potrà seguire il proprio albero. Un impegno concreto per rispettare 10 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite

Brembo taglia il traguardo dei 60 anni dalla sua fondazione. Da tempo ormai è un colosso industriale e produttore a livello mondiale, proprio per questo, già dal 2018, ha aderito all’Agenda 2030 dell’Onu.

Per celebrare i sei decenni di attività, Brembo ha deciso di piantare una foresta di 14 mila alberi in Kenya, in Africa, continente dove non ha nessuna attività produttiva, ma che genera speranza e contribuirà al raggiungimento di 10 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, producendo benefici di natura sia ambientale sia sociale.

Terra, natura, sostenibilità, crescita e vita sono tutti nomi femminili. E proprio la profonda sensibilità di Cristina Bombassei, figlia del fondatore di Brembo e madre di due figli, da tempo si è ritagliata un ruolo impegnativo in azienda: Chief CSR Officer, ovvero si occupa della responsabilità sociale dell’impresa.

Brembo pianta una foresta di 14mila alberi per celebrare i suoi 60 anni di attività. Cristina Bombassei, come nasce questa iniziativa?

L’iniziativa nasce appunto per festeggiare i sessant’anni di Brembo, come un’idea regalo che potesse coinvolgere tutti i nostri collaboratori. Avremmo voluto festeggiare in maniera più eclatante, diversa, tutti insieme. Purtroppo la pandemia non ce l’ha consentito e allora abbiamo trovato un’idea si potesse essere originale da un lato ma anche legata al tema della sostenibilità a noi molto cara, ma soprattutto che potesse coinvolgere gli oltre 12 mila collaboratori che abbiamo nel mondo: tutti insieme nello stesso momento in un progetto che guarda al futuro”

Solitamente un’azienda per celebrare un proprio traguardo costruisce un edificio o restaura qualche opera o monumento. Vuoi avete scelto una foresta, qualcosa di vivo che cresce e genera vita. Quale messaggio volete dare?

È un messaggio caro al nostro gruppo che quello come dicevo legato al mondo della sostenibilità ma anche delle responsabilità sociale d’impresa oltre che dell’Innovazione. E nell’ordine, la sostenibilità perché piantumando un’intera foresta in una zona di un polmone verde comune a tutto il mondo e ci porta in questa direzione; come responsabilità sociale perché sono coinvolte oltre 1300 contadini che in una sorta di economia circolare e oltre a coltivare la nostra foresta hanno anche la possibilità di raccogliere i frutti, di venderli e quindi di rimettere in circolo una sorta di economia locale che permette ad interi villaggi kenioti di sopravvivere e vivere anche abbastanza bene da questo tipo di lavoro. Terzo: l’innovazione, perché non volevamo la solita medaglietta tradizionale che si regalano in questa occasione magari prodotto della nostra Fonderia quindi non rispetto della sostenibilità Ma anche in un’ottica di coinvolgere tutti in qualcosa di molto particolare che crescerà col crescere del nostro gruppo.

Quanti alberi verranno messi a dimora? 

Sono oltre 14mila alberi. Non ci sono solamente alberi dedicati ad un maggiore assorbimento di CO2. Abbiamo calcolato che con questa foresta verranno assorbite oltre 7000 tonnellate di CO2 nel prossimi 10 anni. Ci sono anche altre varietà, alcuni alberi da frutto, proprio per quell’economia circolare che dicevo prima. Ci sono piante da caffè, di banano e di avocado e tante altre e diverse tipologie. La cosa molto simpatica è che avendo fatto questo progetto con Treedom e quindi potendo entrare attraverso un qr code si può visionare il proprio albero e la propria parte di foresta. La cosa originale è che ciascuno si ingaggia nel capire qual è il proprio albero, gli dà un nome e avrà la possibilità di seguirlo nel prossimo futuro.

Con questo progetto investite in Kenya, in Africa, un continente dove non avete attività produttive ma che con questo gesto entra nel vostro cuore. Anche perché per seguire questa foreste coinvolgerete una ONG locale e supporterete le comunità locali. Vogliamo entrare nei dettagli?

Il fatto di appoggiarci a delle società che siano specialiste nel proprio ambito, su questi progetti, per noi è fondamentale per la serietà che chiediamo al progetto. E questo è stato fatto anche con Treedom è un esperto in questo tipo di investimento e di progetto sociale. Oltretutto è un progetto che ci sta molto a cuore perché, oltre alle caratteristiche a cui ho accennato precedentemente, va a soddisfare anche 10 di 17 obiettivi dell’Agenda 2030. La scelta del Kenya nasce proprio perché oltre a essere una zona di piantumazione che ha possibili spazi di ampliamento per il prossimo futuro, non solo per il nostro gruppo, ma per tante realtà che come noi credono in questo tipo di attività. C’è anche la possibilità di andare a soddisfare tutti i tuoi progetti di rispetto dell’ambiente, di scolarizzazione, di valorizzazione di popolazioni locali che quindi con un lavoro mettono in circolo una sorta di economia e sopravvivono, che ci permette di andare anche ad implementare quegli obiettivi e noi tanto cari dell’Agenda 2030.

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