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Sebino

Frana: crepe di 50 centimetri nella strada per Parzanica, Legambiente annuncia un nuovo esposto fotogallery

La residente che ha scattato le fotografie che hanno fatto il giro dei social: “Ci passo tutti i giorni da quella strada. a marzo non era così". L'associazione ambientalista: “Abitanti allarmati dalle continue esplosioni"

Vigolo. Oltre 50 centimetri in profondità: tanto si sono aperte le fessurazioni della strada sp 78 che collega Vigolo e Parzanica. Le foto, impressionanti, sono state scattate negli scorsi giorni e condivise sui social da diversi cittadini di Vigolo, Parzanica e Tavernola Bergamasca per esprimere la loro rabbia sullo stato di forte precarietà dell’area, causato anche dall’accelerazione a febbraio della frana del Monte Saresano.

“Quelle foto le ho scattate venerdì 17 – afferma Felix Consoli, residente nella frazione Squadre di Vigolo -. Dopo che hanno sparato ancora venerdì ero arrabbiatissima, sono uscita di casa e le ho fatte”. A chi sostiene che le immagini siano vecchie, Felix risponde così: “Ci passo tutti i giorni da quella strada e a marzo non era così, è la prima volta che la vedo conciata in questo modo. Non è diventa così in una notte, i cambiamenti ci sono e si vedono a poco a poco ogni giorno”.

Anche nel bosco al di sopra e al di sotto della strada che collega Vigolo e Parzanica – dice la residente – ci sarebbero crepe nel terreno larghe mezzo metro di cui solo in pochi sono a conoscenza. Dopo la scossa di terremoto di sabato la preoccupazione aumenta. “Il movimento della montagna c’è ancora, è minimo ma c’è. Poi fra piogge e terremoti gli spari di sicuro non fanno bene alla montagna”.

La signora Consoli, 59 anni, è stanca di vivere nella paura. “Sto chiedendo la luna? Lavoro, pago le tasse, devo stare in casa mia tranquilla. Io non voglio che mi tremi casa. Finché mi tremerà mi farò sentire”. E aggiunge: “Perché nessuno mi mette nero su bianco che posso stare tranquilla, se ne sono così sicuri? Non lo fa nessuno. E io devo stare qui con la valigia pronta per andarmene, come abbiamo fatto a febbraio? È vita la nostra?”.

Legambiente ha raccolto la delusione degli abitanti della zona e con un comunicato ha annunciato un nuovo esposto in Procura sul tema. Nella nota, firmata dal presidente del circolo del Basso Sebino Dario Balotta, si legge quanto segue: “Gli abitanti della frazione Squadre del comune di Vigolo sono allarmati dalle continue esplosioni che da alcuni mesi rimbombano nella cava per l’escavazione della marna. La cementifera invece ha ripreso la sua attività a pieno regime. I suoi magazzini sono di nuovo tornati pieni di materiale pericoloso (additivi) e nocivo per l’ambiente e i lavoratori, in caso di frana. La minaccia della frana resta un incubo per tutto il lago d’Iseo.

In queste condizioni – prosegue la nota – andrebbe sospesa ogni attività. Prudenza avrebbe voluto che almeno si aspettasse l’esito dei test dello scorso ottobre. Sono bastati invece i soli annunci di spesa di opere di stabilizzazione per riattivare a pieno ritmo tutte le attività. Tavernola è ancora presa d’assalto da oltre 250 camion al giorno che portano carbone da bruciare nel forno (ma non si doveva decarbonizzare?).

La frammentazione delle competenze e i pareri contrastanti tra Ministero dell’Ambiente, la Regione e la Provincia, che dovrebbero avere come primo obiettivo la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, permette che Italsacci (del grande gruppo tedesco Hidelberg) di decidere solo in base ai suoi interessi. La comunità locale si trova quindi spaesata, impaurita e con forti disagi viabilistici (la strada per Parzanica è sempre chiusa).

Vista la grave situazione determinata dalla ripresa delle attività, Legambiente ha incaricato i suoi avvocati per preparare un nuovo esposto, anche per sapere chi è il responsabile della autorizzazione della ripresa completa delle attività”.

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