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Concluso il congresso

Fim Cisl: “Con la contrattazione territoriale sfida alle nuove disuguaglianze”

Nieri confermato leader della categoria. In quattro anni, 151 accordi aziendali: salario, welfare e conciliazione

Nell’ultimo mandato congressuale, Fim Cisl ha contrattato e sottoscritto, in provincia di Bergamo, 151 accordi in 106 aziende, di cui ben 120 Premi di Risultato.

Il salario si conferma la fattispecie più contrattata, ma non è l’unica. Nel 60% degli accordi analizzati sono infatti presenti più istituti contrattuali. Il welfare (nel 42% degli accordi); la gestione dell’orario (nel 31% degli accordi); le misure per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro (nel 28% degli accordi); la formazione professionale e la sicurezza (nel 22% degli accordi); ma anche tematiche relative all’inquadramento e al mercato del lavoro interno alle aziende (intorno al 16%).

Un’attività “da record” per il sindacato bergamasco che Fim Cisl Bergamo ha presentato al congresso provinciale che oggi ha chiuso i battenti rieleggendo Luca Nieri segretario generale e Elena Scippa e Luca Tonelli componenti della squadra di segreteria. Una riconferma che suona come riconoscimento di un lavoro svolto a alti livelli nonostante quanto accaduto, soprattutto in terra bergamasca, negli ultimi due anni.

“Quanto portato nelle nostre aziende dalla pandemia abbiamo saputo contrastarlo anche con la nostra capacità contrattuale, con la credibilità delle proposte che la Fim, attraverso i suoi dirigenti, operatori, delegati e RSU ha saputo conquistarsi in anni di lavoro, formazione e crescita. Per questo – continua il segretario generale dei metalmeccanici della Fim di Bergamo – abbiamo affidato alla contrattazione lo spazio e l’importanza che merita. La contrattazione è uno strumento fondamentale per esercitare la nostra azione di tutela dei lavoratori, ma anche per declinare in maniera nuova tutto l’ambito dei diritti, acquisiti e da acquisire. E il nostro obiettivo è veder crescere sempre di più, nelle prossime ricognizioni, la percentuale di accordi che contengono altre fattispecie oltre a quella salariale, nella consapevolezza che i bisogni dei lavoratori sono sempre più variegati, e che noi possiamo (e dobbiamo) fare la nostra parte per offrire delle risposte, ma soprattutto che dobbiamo recuperare quella dimensione che ha caratterizzato la nascita della nostra Cisl, ovvero quella di rivolgersi alle “persone”, non solo in quanto lavoratori”.

fim cisl
Dolzadelli (Fim Lombardia), Nieri e Benaglia

E quindi, nelle intenzioni della Fim, professionalità e accrescimento delle competenze, governando la riforma ; welfare e conciliazione, per dare una risposta a quei bisogni di natura sociale che vanno oltre la componente salariale; giovani e donne, per individuare strumenti di tutela per quelle fasce di lavoratori che, i dati ce lo dimostrano, hanno subito maggiormente gli effetti della pandemia. “Senza dimenticare tutto l’ambito della salute e sicurezza, che tanto ci ha sfidato in un 2020 che ricorderemo per sempre. Dopo la fase impegnativa della discussione dei protocolli anti-contagio, che ci ha visti protagonisti, possiamo fare tanto per migliorare le condizioni ambientali delle nostre fabbriche: grazie alle possibilità che ci offrono i break formativi (oltre alle pure dichiarazioni di intenti), costruendo sistemi premiali che intervengano sulla prevenzione degli infortuni, usando le ore di assemblea anche per costruire azioni sinergiche con le figure preposte”.

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