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La replica

Fondazione Carrara risponde alle critiche: “Rinnoviamo per migliorare l’offerta”

Le mostre temporanee alla Gamec, contrariamente a quanto previsto, penalizzano la collezione permanente: l'idea è quella di riportare le grandi mostre nella sede della Pinacoteca

Bergamo. La Fondazione Accademia Carrara risponde alla lettera aperta di un gruppo di cittadini, che ha avanzato critiche sull’opportunità della terza ristrutturazione e sulla gestione delle opere annunciata.

Gentile direttore,
riteniamo innanzitutto necessario ribadire come Fondazione Accademia Carrara – dal suo Consiglio d’Amministrazione alla Direzione e a tutto lo staff – operi sempre e prioritariamente con l’obiettivo di conservare al meglio il patrimonio culturale che le è affidato e di organizzare una proposta museale ricca, scientificamente alta, professionalmente inappuntabile, trasparente e attenta ai pubblici, tutti, a cui si rivolge.

Il progetto di rinnovamento dell’allestimento museale, già presentato nelle opportune sedi pubbliche, risponde ad approfondite valutazioni di miglioramento dell’offerta, di razionalizzazione della proposta espositiva, di un rinnovato rigore scientifico e, solo marginalmente, seppur l’argomento non sia meno rilevante ai fini della stabilità dell’Istituzione, a esigenze di tipo economico.

Il progetto di una Carrara rinnovata entra nelle sale, seleziona i capolavori delle collezioni da esporre, crea la possibilità di sviluppare progetti di valorizzazione del vastissimo e prezioso patrimonio non esposto, porta i grandi eventi espositivi all’interno della sede della Pinacoteca – attualmente a loro sono destinati gli spazi
delle antistanti Scuderie, a scapito della GAMeC -, permette di realizzare un percorso di visita molto più lineare (grazie al recupero di un collegamento esterno tra primo e secondo piano) e consente di recuperare gli oltre 3mila metri quadrati di giardino esterno, ora inutilizzati, per destinarvi anche un servizio, fino a ora assente, di caffetteria-bistrot, fortemente richiesto dal pubblico del museo.

Il tutto per rendere definitiva l’idea di una Carrara finalmente strutturata con i necessari servizi alla visita di cui un museo della sua statura necessita. Alla base di questa iniziativa, che presenterà la Carrara ancor più internazionale nella sua proposta per il 2023, il desiderio di renderla sempre più attraente, vivace, preziosa e attuale.

Con questi obiettivi, una commissione scientifica di profilo nazionale e internazionale, composta da Keith Christiansen, Francesco Frangi, Mattia Vinco, Fernando Mazzocca e Giulia Zaccariotto, oltre che da M. Cristina Rodeschini, Paolo Plebani e Giovanni Valagussa, lavora da due anni per presentare un museo all’altezza dei
più alti standard mondiali.

Alle considerazioni prioritarie, strettamente connesse alla miglior valorizzazione “artistica” del patrimonio, si aggiungono quelle legate alla sostenibilità economica della Fondazione, non trascurabili. Il punto, in questo caso, rimanda a due aspetti specifici. Il primo riguarda la valorizzazione della collezione permanente in concomitanza con le esposizioni temporanee organizzate negli spazi delle Scuderie: l’esperienza di questi anni ci dice che, anziché trarre vantaggio dal richiamo delle mostre temporanee, la visita dell’allestimento permanente – collocata nella sede della Pinacoteca – si è trovata ogni volta penalizzata, nonostante le facilitazioni di biglietteria volte a favorire la fruizione di entrambe le esposizioni.

Il secondo guarda al prossimo futuro: GAMeC com’è noto avrà presto una nuova e più idonea sede, ricavata dalla trasformazione dell’attuale Palazzetto dello Sport; di conseguenza Accademia Carrara si troverà a disporre continuativamente dell’attuale sede delle Scuderie, con i conseguenti costi derivanti da utenze, vigilanza e
manutenzione.

Questo maggior onere, contrariamente a quanto prospettato dallo studio che portò alla costituzione della Fondazione di diritto privato e alla riapertura della Carrara nel 2015, non è sostenibile per il bilancio della Fondazione. Queste evidenze ci hanno ulteriormente convinti dell’opportunità di riportare anche le “grandi mostre” temporanee nella sede principale della Pinacoteca, fermo restando l’impegno dell’Amministrazione comunale a dare agli spazi delle Scuderie, in futuro, una destinazione rispettosa dello spirito della donazione di cui quei locali furono in passato oggetto.

La Carrara, dalla riapertura del 2015 a oggi, ha dimostrato grande vivacità intellettuale e creativa intensificando relazioni con le più prestigiose istituzioni culturali al mondo con le quali quotidiani sono i rapporti di amicizia e confronto, anche grazie a una serie di fortunati progetti temporanei sempre tesi alla valorizzazione della collezione.

Ha, inoltre, saputo adempiere ai compiti fondanti di un’istituzione museale orientata dal lascito del fondatore Giacomo Carrara attivandosi con profitto in numerose iniziative di ricerca, studio, conservazione, valorizzazione e promozione. Tutto questo a dimostrazione concreta della volontà della Fondazione che governa il museo di portare avanti una tradizione prestigiosa e di rafforzarne la prospettiva futura, consolidando una volta di più la sua centralità nelle politiche culturali della città e la sua capacità di partecipare ai più prestigiosi tavoli del dibattito museale nel mondo.

Tornando al caso in oggetto, spiace non aver ricevuto alcuna richiesta di approfondimento e dialogo da parte dei firmatari della lettera, richiesta che sarebbe stata accolta con interesse e favore. Rilanciamo, anzi, proponendo noi un incontro che, siamo certi, potrà essere sereno e proficuo.

Per dovere di informazione, teniamo a dire che Cobe Direzionale S.p.A., società citata senza ragione nella lettera come attiva nel mondo dei prestiti internazionali per conto di Accademia Carrara, ha cessato le sue attività nel 2016 ed è stata liquidata nel 2019. L’unico organo di governo del museo è Fondazione Accademia Carrara, a nome di questa istituzione scriviamo invitando a posizioni meno ideologiche e maggiormente informate dei fatti anche solo per rispetto dei professionisti al lavoro per questa iniziativa come per tutte quelle che il museo realizza.

Fondazione Accademia Carrara

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