• Abbonati
La riflessione

“Elezioni provinciali, l’orgoglio e la responsabilità di rappresentare sofferenza e coraggio”

La lettera che il Consigliere provinciale Damiano Amaglio ha inviato alla redazione di Bergamonews, in vista del voto in via Tasso: "L’appuntamento del rinnovo del Consiglio Provinciale non è un mero avvicendamento tra addetti ai lavori, ma è un appuntamento importante. Votano solo gli amministratori, gli stessi che hanno vissuto in prima linea due anni terribili. Chi verrà scelto rappresenterà tutta la comunità bergamasca"

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione che il Consigliere provinciale Damiano Amaglio ha inviato alla redazione di Bergamonews in vista delle elezioni provinciali.

È di qualche settimana fa l’ultima polemica legata alla vicenda delle tradotte di camion militari della scorsa primavera.

Pare incredibile ma ci sono persone che chiedono, quasi con tono di sfida, quali prove esistano circa l’effettiva presenza delle salme sui quei mezzi. Dove lavoro, ancora recentemente, ho dovuto invitare dei clienti a non porla nemmeno una domanda del genere, non qui, non a Bergamo.

E rispondo insofferente che vivo a due chilometri dalla chiesa di San Giuseppe a Seriate: quei mezzi li ho visti, così come le bare ordinate nella grande navata, come i parenti che si avvicinavano con discrezione cercando di scorgere la targhetta del loro caro prima che partisse; e soprattutto conosco i sacerdoti che quelle bare hanno benedetto e tante lacrime raccolto. Sono ferite che non si chiuderanno mai, lacerazioni da cui dovremmo imparare tanto.

In questi due anni siamo stati sommersi da una coltre di cenere virulenta, quasi fosse eruttato un vulcano. Siamo bergamaschi, e come scriveva un mio illustre concittadino seriatese, Giacinto Gambirasio, sòta la sénder, brasca.

Verissimo, ieri come oggi: sotto la cenere è sopravvissuta una brace fatta di coraggio, generosità, pazienza biblica, fede. Sì, fede, perché la fede popolare, con tutti i suoi dubbi e la sua fragilità, ha stimolato energie che non credevamo nemmeno di avere. E ora? Ora si apre la partita del futuro, consapevoli che non potrà essere uguale al passato: oltre al cuore ci vorrà tanta testa.

L’appuntamento del rinnovo del Consiglio Provinciale si inserisce in questa fase di passaggio, e benché sembri ai più un mero avvicendamento tra addetti ai lavori, in realtà è un appuntamento importante. Votano solo gli amministratori, ma quegli amministratori sono stati i protagonisti di questi due anni terribili; in primis i sindaci, che sono stati al fronte, in prima linea, mentre arrivavano attacchi da ogni angolo. Con loro assessori e consiglieri, molti dei quali sono ancora storditi dal dolore e dalle paure che hanno toccato con mano. Sabato esprimeranno un voto, affidando a sedici di loro il mandato a rappresentarli nel consesso provinciale a supporto di Pasquale Gandolfi, candidato unico alla Presidenza. Non è un passaggio insignificante, per nulla.

Chi verrà scelto rappresenterà tutta la comunità bergamasca, e con essa tanto il dolore che ancora la stordisce che il desiderio di rimettersi in cammino senza lasciare indietro nessuno. I fronti da sviluppare saranno mille e sarà fondamentale provare a mettere in fila le priorità. Lavoro, lavoro, lavoro, certamente, ma anche relazioni, relazioni, relazioni. Perché a fronte di tante persone pronte a riversarsi in strada come se nulla fosse accaduto, ce ne sono altre che non lo faranno, né oggi né mai.

Basta chiedere a qualunque associazione o gruppo di volontariato: allo stop forzato dalla pandemia non è corrisposto un nuovo go, e se vi corrisponderà non sarà nei medesimi modi di un tempo. L’inerzia molto bergamasca del facciamolo perché lo si è sempre fatto si è infranta nel lockdown, servirà tanto tempo per ristrutturare un tessuto sociale nuovamente vivace.

La paura c’è, ed è anche dentro le istituzioni. Pensiamo a tanti luoghi di cura delle persone più fragili, divenuti veri e propri fortini atterriti dalla responsabilità, dove per paura di far morire si rinuncia a far vivere. Tutto andrà riconsiderato, dialogando con un tessuto economico costruito col sudore di generazioni e fatto di piccoli artigiani, commercianti o industriali, oggi sconcertati e impotenti davanti al raddoppio dei costi di utenze e forniture, e al tempo stesso limitati dalla mancanza di manodopera qualificata.

Non sto evidenziando nulla che non sia già noto agli addetti ai lavori, diciamo che le criticità sono conclamate. Meno scontata è la definizione di risposte adeguate, il cui coordinamento sarà la maggiore sfida per la politica provinciale. Una sfida epocale, come epocale è stato il dolore e la sofferenza di questo inizio di nuovo millennio. Rappresentare questo dolore è un onore da vivere con consapevolezza: chiunque vi sarà chiamato abbandoni ogni retorica e ne abbracci la responsabilità con coraggio, fino in fondo.

Damiano Amaglio – Consigliere Provinciale

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI