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Il comune informa

Storie di sport a Osio Sotto: esperienze di vita che generano patrimonio e diventano testimonianza

Atleti, allenatori e dirigenti condividono riflessioni, ricordi ed emozioni in relazione alla propria attività nel tempo della pandemia

Nella serata di martedì 14 dicembre presso il Palazzetto del Campus, a quasi due anni di distanza dall’ultima volta che il mondo sportivo di Osio Sotto si è ritrovato per fare festa nel tempo del Natale, ha avuto luogo “Storie di Sport”, un evento che ha visto raccontare una alla volta le realtà sportive locali, attraverso la voce di atleti, allenatori e dirigenti che hanno portato riflessioni, ricordi ed emozioni in relazione alla propria attività nel tempo della pandemia.

Il fatto di ritrovarsi dal vivo, dopo le fatiche degli ultimi mesi, ha assunto un valore ancora più profondo nella sostanza. L’attività sportiva è stata fortemente sconquassata dal Covid che ha investito la terra bergamasca e il mondo intero. Ha fatto i conti con la scomparsa di persone e amici delle società e dei gruppi; ha conosciuto e attraversato lunghi periodi di stop e inattività dovute al lockdown, che di fatto ha precluso lo svolgimento della pratica sportiva per le giovani generazioni sui campi, in palestra, in piscina; insieme all’enorme fatica di ricominciare, attenendosi scrupolosamente alle normative pressanti che le federazioni e gli enti di promozione sportiva hanno stabilito per tutelare la salute pubblica e garantire le condizioni di svolgimento appropriate al periodo. In certi casi si sono affrontate situazioni economiche difficili, mettendo le risorse per ripartire e garantire la vita degli stessi impianti. Insomma, la serata augurale si è aperta con il grazie profondo e sincero del Sindaco Quarti e dell’assessore allo sport Mossali perché una piaga drammatica quale quella del Covid è stata capace di tirare fuori il meglio della comunità osiense. Anche in ambito sportivo. Perché lo sport fa questo: aiuta a tirare fuori il meglio delle persone. Un mondo fatto di tanti “pazzi” che credono quanto lo sport sia uno spazio di vita fondamentale per educare i piccoli. Per far crescere in loro il desiderio di appartenenza, di orgoglio, di solidarietà dentro la comunità.

Negli scorsi anni si celebrava solitamente il Gonfalone d’Oro, momento dedicato alle eccellenze delle singole società sportive durante la stagione agonistica. Non si è voluto –quest’anno- celebrare il Gonfalone non perché i campionati non si sono svolti, o le gare sono state a singhiozzo, o gli impianti hanno avuto il cancello chiuso per diversi mesi. Non si è organizzato il Gonfalone non perché sarebbe stato impossibile trovare delle eccellenze nelle società sportive. Non si è pensato al Gonfalone perché sarebbe stato impossibile celebrare tutto lo sport di Osio che è stato un’eccellenza.

Da chi ha organizzato le sedute di allenamento sulle piattaforme digitali, per non perdere il contatto coi propri allievi e le rispettive famiglie. Da chi ha acquistato il materiale igienizzante per sanificare gli attrezzi e gli spazi. A chi si è rimesso in gioco, affrontando le paure e i timori della pandemia. Chi si è messo a servizio dei centri estivi, organizzando corsi, giochi, laboratori e attività. Chi ha fatto scelte ammirevoli e preziose in materia di contenimento delle quote societarie, per andare incontro alle difficoltà delle famiglie e garantire a tutti l’accesso alla pratica sportiva. Chi, ancora oggi, lotta per sopravvivere e garantire un futuro alla società. Chi si è rinnovato, chi si è messo in discussione, chi ha deciso di stare dentro questo patto educativo. Osio è stata capace di fare gioco di squadra. A tutti i livelli. In tutti gli ambiti. A maggior ragione in ambito sportivo, che insegna -ogni giorno- a fare gioco di squadra. Attraverso gli allenamenti. Le partite. Le gare. Gli esami. Lo spogliatoio. I campionati.

Lo sport di Osio Sotto ha saputo raccontare storie di vita anche nel tempo della pandemia. E l’ha fatto martedì sera. Ad ogni società è stata consegnata una frase famosa, o meglio la dichiarazione di un personaggio illustre. In relazione all’oggetto della sollecitazione, ogni società sportiva ha presentato un ricordo, sviluppato una breve riflessione, offerto il sentimento che la frase ha suscitato nel gruppo sportivo, magari ripensando ai mesi di emergenza, magari in relazione all’impegno che quotidianamente caratterizza la vita della società. Ne è uscito un racconto di vita a più mani, che vuole restare quale patrimonio per la comunità di Osio Sotto ed essere consegnato nelle vesti di testimonianza appassionata. Un mondo che ha tante cose belle da dire alla vita dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.

Lungo la serata organizzata dall’Amministrazione, in collaborazione con l’associazione “Osio insieme nello Sport” presieduta da Sergio Villa, vi sono state anche tre premiazioni speciali: a Francesco Nicotra, campione italiano Master nella staffetta 4×100 m e nella staffetta svedese agli ultimi campionati di Arezzo nel 2021, simbolo di preparazione e abnegazione; a Maurizio Merlini, atleta ultrarunning capace di raccogliere risultati prestigiosi in questa durissima disciplina delle ultramaratone alpine, per l’incredibile tenacia e la fiera perseveranza; alla società Runners Bergamo, storico gruppo podistico e filosofia di vita, capace di raccontare con disarmante semplicità la terra orobica attraverso la corsa e l’amicizia che lega i suoi appassionati.

ARTICOLO A CURA DEL COMUNE DI OSIO SOTTO

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