Bergamo. Il piacere della gastronomia bergamasca, della risata e dell’arte riuniti in un unico corpo. È questo il senso de La Satira a Tavola, l’esposizione artistica itinerante promossa dall’associazione La Strada del vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca che dall’1 al 17 dicembre è ospitata all’interno del Kilometro Rosso a Bergamo.
Enrico Rota, presidente dell’associazione, spiega la genesi di questa particolare mostra. “È un’idea nata un anno fa nel contesto delle molteplici attività che l’associazione propone ogni anno. Si è voluto dare un taglio divertente per parlare dei prodotti della nostra terra e raccontare la produzione bergamasca, fatta di vino, pasta, salumi, miele e tanto altro, attraverso le immagini della satira a tavola”.
Grazie alla collaborazione con il Fondo Paolo Moretti, che detiene un’incredibile raccolta di satira politica dedicata alla “tavola”, il racconto gioioso della produzione eno-gastronomica bergamasca viene affidato alle 24 tavole esposte, fra le quali figurano anche immagini del secolo scorso.
Valore aggiunto della mostra è il suo carattere itinerante. Enrico Rota ci racconta l’importanza di portare La Satira a Tavola oltre i confini bergamaschi. “Uno dei presupposti di questa mostra è dare subito una risposta agli eventi che Bergamo e Brescia, capitali della cultura nel 2023, dovranno poi ospitare tutto l’anno”.
La Strada del vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca è da sempre attenta alla promozione delle eccellenze del territorio. A questo proposito, il presidente Rota non dimentica un’altra iniziativa. “L’associazione dà vita ogni anno a un concorso enologico internazionale patrocinato da Oiv. La peculiarità è che sono solo 5 i concorsi enologici internazionali e Bergamo ne ospita ben due. Uno è dedicato a Merlot e Carbernet e si svolge verso la fine di ottobre, l’altro è il nostro, che viene organizzato solitamente verso la fine di maggio”. Un evento che fa da ulteriore cassa di risonanza a Bergamo e alle sue specialità: “È importante perché ospitando decine di giornalisti internazionali questi vengono a Bergamo, vivono il nostro territorio e quando rientrano scrivono del nostro territorio, portando a casa con sé un’esperienza e un’emozione”.
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