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Il punto del tifoso

Nessun furto, sconfitta meritata per l’Atalanta: ma chi non fa errori?

Il sogno si infrange all’ultimo chilometro. Dopo il rinvio causa neve, l'Atalanta deve soccombere e il Villareal passa agli ottavi

Il sogno si infrange all’ultimo chilometro. Dopo il rinvio causa neve, l’Atalanta deve soccombere e il Villareal passa agli ottavi.

In una partita dove tutto gira per il verso sbagliato, la formazione spagnola si guadagna il passaggio del turno disputando una partita fatta di freddezza, lucidità e parecchio cinismo. Esattamente quello che è mancato alla formazione atalantina, apparsa con la testa molto svagata, in estrema ansia e con troppa frenesia nel cercare di raggiungere l’obiettivo.

Il Villareal sfrutta in modo perfetto le occasioni create, soprattutto la prima dopo 3 minuti che la difesa nerazzurra regala agli avversari. Gli uomini di Gasperini non incidono, commettono errori marchiani e non riescono a creare occasioni da gol. La squadra non gira, alcuni giocatori accusano difficoltà, fra tutti Pessina e Demiral.

E il raddoppio prima del riposo è una mazzata tremenda.

Gasperini sostituisce nell’intervallo proprio i due suddetti con Malinovsky e Djimsiti. Ma proprio quando la squadra sembra rientrare in gara ecco la terza rete spagnola, tutto sembra crollare.

L’orgoglio non manca ai nerazzurri che spingono come forsennati e l’ucraino trova il tiro della prima rete atalantina. I nerazzurri ci credono, spinti dai propri tifosi ed è allora che Zapata affonda la zampata del 2 a 3. La Pisani ora è una bolgia, i tifosi nerazzurri non smettono di incitare i propri beniamini e i giocatori attaccano.

Muriel, da poco subentrato, sferra una botta da fuori area: palo e mani nei capelli di tutti. Sul 3 a 3 forse il miracolo poteva ancora concretizzarsi, invece la gara si chiude con la vittoria del Villareal.

Francamente mi è piaciuto poco sia l’atteggiamento dei giocatori spagnoli, incredibilmente ostruzionisti e perditempo, che quello del direttore di gara, assolutamente incapace di porre fine a questi atteggiamenti al limite dell’accettabile.

Ma sia chiaro, la Dea non può attaccarsi a questi aspetti per giustificare la sconfitta, che per quello che si è visto in campo non è certamente un furto spagnolo.

Si “retrocede” in Europa League, sembra una cosa quasi inaccettabile un traguardo che fino a qualche anno fa sembrava inarrivabile.

Resta solo il rammarico di essere arrivati all’ultima giornata di fronte ad un dentro o fuori. Ma del resto, a conti fatti, in tutto il girone la Dea ha vinto una sola partita, gettando al vento diverse occasioni.

E allora, nonostante tutto, applaudiamo questi ragazzi, applaudiamo il Gasp per tutto quello che hanno fatto. Ci sono stati degli errori? Forse sì, ma chi non ne commette?

Da tifoso mi brucia, e non poco, ma resto sempre e comunque orgoglioso della mia squadra.

Ora di nuovo testa al campionato, perché il prossimo anno disputare la Champions non è una chimera.

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