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Contributi alle discoteche al via le domande, Visinoni: “Altri codici Ateco esclusi a priori”

Il contributo per le discoteche è destinato ai soggetti economici che hanno attivato la partita Iva in data precedente al 23 luglio 2021 e in tale data svolgano come attività prevalente quella prevista dal codice Ateco 2007 93.29.10.

Bergamo. Al via le domande per il riconoscimento del contributo a fondo perduto per titolari di discoteche, sale da ballo e di altre attività, come cinema, teatri, palestre e piscine rimaste chiuse per effetto delle restrizioni introdotte per contrastare l’epidemia.

Con Provvedimento n. 336230/2021, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha definito il contenuto informativo, le modalità e i termini di presentazione dell’istanza per l’accesso al “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse” di cui all’art. 2 del D.L. “Sostegni-bis”, al quale possono accedere, tra gli altri, discoteche, sale da ballo, night-club e simili (ai quali sono destinati in via prioritaria, 20 milioni dei 140 milioni di euro in totale stanziati), sale giochi e biliardi, catering per eventi, banqueting. Le istanze dovranno essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate esclusivamente per via telematica entro il 21 dicembre 2021.

Due le tipologie di contributo: il primo fino a 25.000 euro per discoteche, sale da ballo e simili che risultavano chiuse al 23 luglio 2021; il secondo, con tetto a 12.000 euro, per tutte le attività operative in diversi settori rimaste chiuse per almeno 100 giorni tra il 1° gennaio e il 25 luglio 2021. In particolare, il contributo per le discoteche è destinato ai soggetti economici che hanno attivato la partita Iva in data precedente al 23 luglio 2021 e in tale data svolgano come attività prevalente quella prevista dal codice Ateco 2007 93.29.10.

Ed è proprio questo discrimine a non convincere Paolo Visinoni, presidente del Gruppo Gestori sale da ballo Ascom Confcommercio-Silb Bergamo: “Questa circolare la stavamo aspettando da tempo dopo i diversi solleciti da parte del presidente nazionale Maurizio Pasca ma va evidenziato che il contributo è destinato solo alle discoteche vere e proprie che, di fatto, sono ormai una minoranza nel panorama nazionale, Bergamo compresa, dove ne sono rimaste una decina mentre le altre hanno un codice Ateco diverso da quello richiesto dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Insomma, per il nostro settore è l’ennesima doccia gelata dato che il contributo a fondo perduto esclude disco-pub, disco-restaurant e sale da ballo che hanno al loro interno anche un’attività di ristorazione e che non potranno nemmeno fare domanda per il contributo nonostante anche loro siano state chiuse con perdite gravi”.

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