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Le previsioni

Neve in arrivo anche in pianura previsioni

Dal pomeriggio di mercoledì, poi la sera con uno strascico notturno

Il Centro Meteo Lombardo illustra la  dinamica del tempo per MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE 2021.

Chiedendo la cortesia di NON prenderle alla lettera, non sta né in cielo né in terra di riuscire a prevedere i centimetri città per città. Il margine di tolleranza è molto ampio, sia per quanto riguarda l’eventuale prevalenza locale della neve sulla pioggia, specie al mattino e primo pomeriggio, sia (anzi soprattutto!) per gli eventuali accumuli di neve al suolo nelle varie fasi della giornata e a fine evento.

TEMPO PREVISTO IN LOMBARDIA E A BERGAMO

Al primo mattino nevicate relegate verosimilmente solo all’estremo ovest regione, altrove precipitazioni ancora scarse o nulle, prevalentemente piovose a bassa quota su centro-est Lombardia. Nel corso della mattinata estensione progressiva dei fenomeni a impegnare entro mezzogiorno tutte le province centro-occidentali e il comparto di Retiche e Orobie, inizialmente ai margini. Rinforzo del vento di Bora sul Mantovano.

Nel corso del pomeriggio ulteriore leggera traslazione dei fenomeni verso est, con attivazione di un canale precipitativo, localmente intenso, disteso dal Piacentino alle Orobie, che andrà veicolando neve (molto umida, inizialmente) tra Lodigiano, Cremonese, Bergamasca, ovest Bresciano. Ancora pioggia prevalente più a levante.

Venti orientali molto forti, con raffiche fino a 60-70 km/h, tra Mantovano, Garda ed Est Bresciano, a scemare solo in serata.

Entro sera e nel corso della notte su giovedì 9 è verosimile una fase nevosa conclusiva su buona parte della regione, con esaurimento progressivo delle precipitazioni nottetempo, da ovest verso est.

Veniamo ora alla nota più dolente, ossia la stima degli eventuali accumuli (INDICATIVI).

Saranno estremamente irregolari nel tempo e nello spazio, da zona a zona.

Partiamo dalla cosa più semplice, ossia i rilievi e le quote sovra-collinari (più di 300 metri).

Fino a 50 centimetri sopra i 1000 metri tra Retiche e Orobie, da 15 a 30 centimetri nei fondovalle di Valchiavenna e Valtellina (attenzione tuttavia a una difficoltà iniziale, specie in media-alta valle, stante un quadro termo-dinamico ostile e precipitazioni latitanti).

Accumuli da 10 a 20 centimetri in tutta la fascia prealpina e collinare lombarda (sopra i 400m), Oltrepò Pavese incluso.

Minori accumuli in medio-bassa Val Camonica e del Garda dove la neve arriverà tardiva quando si leverà dalle scatole il vento.

Pianure (o comunque quote sotto i 300 metri): forte gradiente est-ovest. Pavese fino a 10-15cm, pianure del Varesotto 5-10cm, Milanese 5-10cm (basso Milanese fino a 15), Brianza e Lecchese 5-15cm (grazie alla fase nevosa tardo pom.-serale), pianure di Lodigiano, ovest Cremonese e Bergamasca da 5 a 10 centimetri. Più a est da zero a 5cm, in canto del cigno, da sera a notte.

PRUDENZA sulle strade.

Neve Lombardia

 

ANALISI SOMMARIA DELLA PERTURBAZIONE

È sufficiente uno sguardo al satellite (https://cml.to/sat) per comprendere che siamo di fronte a un affondo perturbato particolarmente incisivo. È una depressione vigorosa, d’estrazione nord-atlantica, pilotata da un minimo barico molto profondo, è sospinta da una corrente a getto vivace e impatterà le Alpi Occidentali da Ovest-Nord-Ovest, affondando nel Mediterraneo praticamente fino alle porte dell’Algeria.

Una struttura del genere, per sua geometria, relega il richiamo mite sciroccale all’Adriatico con intrusione nel Veneto, Romagna poco più.

La Lombardia, fatta eccezione per la punta mantovana, ne resta completamente esclusa.

La ventilazione sinottica che dobbiamo studiare per comprendere bene la dinamica termica nei bassi strati, è dunque il richiamo di Bora, tipicamente presente quando un mostriciattolo del genere, infastidito dall’ostacolo orografico delle Alpi Marittime, sollecita una massiccia Tramontana Scura, che tenta letteralmente di svuotare d’aria la Val Padana verso il Mar Ligure, passando attraverso i valichi più dolci del basso Alessandrino.

Nota a margine: questo fenomeno è quello che può portare la neve fino al mare nella città di Genova. È un vero e proprio “furto” di freddo padano! Vedremo che riuscirà a combinare a riguardo.

Questa ventilazione, dunque, da un lato aspira aria dal fianco padano esposto verso il Nord-Est e la convoglia verso le pianure di Mantovano-Bresciano, dall’altro innesca un richiamo di ventilazione nord-orientale dai rilievi prealpini, secondo direttrici che – tipicamente – investono le pianure Vercellesi-Novaresi e basso Varesotto, ovest Milanese, alta Lomellina, parte della bassa Brianza, Lecco e dintorni, nonché le basse valli e pedemontane orobiche e bresciano-gardesane, fatta eccezione per una piccola porzione bergamasca meno “sensibile” a questi flussi.

Ora: dove insiste questa ventilazione, il campo termico in prossimità del suolo ne risente assai (leggeri moti discendenti, scalda l’aria per compressione) e le precipitazioni possono essere inibite, con forza proporzionale al richiamo stesso.

Man mano che il fronte perturbato preme da ovest e declina verso levante, ossia tutta la struttura trasla verso levante, rinforzano sia i nuclei di precipitazioni in risalita da Sud-Sud-Ovest sia la ventilazione di Bora.

Nel primo pomeriggio, in particolare, è probabile che salgano dal Ligure alcune linee pseudo-convettive in grado di tirare una bella passata consistente di precipitazioni lungo un asse diagonale disteso tra Oltrepò/Piacentino e le Orobie. Dunque attendiamo neve anche a carattere di rovescio, subordinatamente all’intensità locale delle precipitazioni stesse, lungo strisce di territorio padane non ben localizzabili.

Allorché il fronte si “stacca” dall’ostacolo delle Alpi Marittime e inizia il suo percorso padano in senso stretto, allora la Bora smorza, le precipitazioni nevose tendono ad “attorcigliarsi” in senso antiorario in sede padana (occlusione fredda) e in ultima istanza vanno a impegnare buona parte dei territori d’est regione che, a lungo tempo, erano stati schiavi del ventaccio.

Contemporaneamente fa il suo ingresso aria molto fredda in quota, che – grazie alle ultime precipitazioni – può aiutare a smorzare ulteriormente il campo termico da ovest verso est, portando la neve dove prima era molto difficile che arrivasse (es. Mantovano ed est Bresciano).

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