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La storia

Bergamo, titolare di ditta di sanificazioni prende il Covid a Crotone: “Non so come l’ho contratto, vaccinatevi”

Mirko, 41 anni, ha vissuto in Calabria per 4 anni ed è tornato a Bergamo durante la prima ondata per dare il suo contributo alla città. Venti giorni fa si è ammalato ed è stato ricoverato al San Giovanni di Dio

Bergamo. Lavora nell’ambito delle sanificazione e, fino ad una ventina di giorni fa, non aveva mai preso il Covid. Questo nonostante, nel pieno della pandemia, trascorreva le sue giornate a sanificare i luoghi  dove il virus colpiva maggiormente, come le strutture sanitarie.

Ma a metà novembre scorso il tampone di Mirko, 41enne di Bergamo, è risultato positivo.

Si trovava in Calabria, a Crotone, dove ha vissuto per 4 anni e mezzo per motivi di lavoro. Asintomatico in un primo momento, è stato poi ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio con la polmonite bilaterale interstiziale da Covid-19.

“Mi sono spaventato moltissimo – racconta -. Sono vaccinato, non so dove posso averlo preso anche perché sto piuttosto attento”.

Mirko lavora nel settore da anni, quando ancora il coronavirus non era entrato con prepotenza nella vita di tutti quanti: “Mi sono trasferito a Crotone perché cinque anni fa in Calabria c’era stato un problema di legionella. Ho preso una grossa commessa, la mia area di intervento era in tutta la regione, quindi ho fondato una società con un ragazzo calabrese e mi sono stabilito lì”.

Poi nel 2020 è arrivato il Covid: “Sono tornato a Bergamo, volevo contribuire con il mio lavoro, fare qualcosa per la mia città così duramente colpita dal virus. Nonostante sanificassi strutture dalla mattina alla sera non mi sono mai ammalato e nemmeno le persone che lavoravano con me. Ci è andata bene”.

Una volta rientrata l’emergenza, Mirko è tornato in Calabria. “Intorno alla metà di novembre dovevo intervenire in una struttura sanitaria e, come da prassi, nonostante sia vaccinato ho dovuto fare il tampone. Con mia sorpresa sono risultato positivo e mi sono chiuso in casa in isolamento. Era mercoledì e non avevo nessun sintomo particolare. Giovedì ho iniziato con un po’ di febbre,  sabato e domenica è salita a quaranta, non scendeva, facevo fatica a respirare a avevo la saturazione molto bassa. Così ho chiamato l’ambulanza, mi hanno portato all’ospedale e mi hanno ricoverato, attaccato all’ossigeno. Per fortuna non ho avuto bisogno della terapia intensiva, anche perché all’ospedale di Crotone non c’è”.

Il 41enne è rimasto ricoverato otto giorni: “Mi hanno messo in una prima stanza con un’altra persona che poi è stata intubata. Così mi hanno spostato in un’altra stanza, e anche lì la persona che era con me è peggiorata ed è stata intubata a sua volta. I medici e gli infermieri sono stati bravissimi, molto gentili e professionali. Oltre alle cure mediche in quelle situazioni si ha bisogno di un supporto psicologico, di umanità, e ci si aggrappa al personale sanitario, anche se si vedono solamente i loro occhi dato che indossano tutti le protezioni. Si ha paura, ci si sente soli perché nessuno può venire a trovarti ma loro si sono sempre tenuti in contatto con la mia famiglia, mi facevano telefonare. Il mio compagno di stanza era un tipo che si agitava parecchio e quando lo hanno dovuto intubare hanno avuto un approccio davvero delicato e confortante, gli hanno fatto chiamare i familiari e lo hanno accompagnato in questa difficile situazione”.

Quante persone c’erano ricoverate nel reparto?

“Una decina, tante non vaccinate”.

L’ottavo giorno il tampone di Mirko è risultato negativo ed è stato dimesso.

Come sta ora?

“Mi affatico subito, i polmoni non funzionano ancora benissimo. Sono tornato a Bergamo ora, conduco una vita semi-normale. Al lavoro mi occupo più della parte amministrativa dato che le sanificazioni sono impegnative a livello fisico. Anche solo vestirsi con tutte le protezioni per il momento mi risulta faticoso”.

Mirko conclude con un appello: “Vaccinatevi e state attenti, indossate sempre la mascherina. Io pur con tutte le precauzioni mi sono ammalato e non riesco a capire come. Sicuramente il contagio non è avvenuto in una struttura perché uso tutti i dispositivi di protezione individuale, quindi devo averlo preso da qualche altra parte. Vaccinatevi, è importante e vi salva la vita”.

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