In tema di migranti l’obiettivo è “proteggere i più deboli con cordoni umanitari dai paesi più vulnerabili, rafforzare i flussi legali, che sono una risorsa e non una minaccia per la nostra società”. Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi, intervenendo alla conferenza ‘Rome Med-Mediterranean Dialogues’.
“Pensiamo ai flussi di migranti, che molto spesso hanno origine lontano dal mare – ha aggiunto -. Da soli non possiamo controllare i movimenti migratori, da inizio di quest’anno 6 volte tanti rispetto al 2019. Serve un maggior coinvolgimento di tutti i Paesi europei, anche nel Mediterraneo, l’Italia continua a promuovere un avanzamento europeo verso una gestione collettiva, in un equilibrio fra responsabilità e solidarietà”.
La crisi economica del 2008 ha rappresentato per l’Italia la conclusione di un periodo di straordinaria crescita dell’immigrazione, avviatosi nei primi anni Novanta con la caduta del Muro di Berlino. Tuttavia, sebbene a un ritmo nettamente inferiore rispetto agli anni precedenti, la popolazione straniera regolarmente residente in Italia ha continuato a crescere anche nel periodo della crisi economica. Una dinamica che dimostra quanto l’immigrazione sia ormai entrata nei processi costitutivi della nostra società.
Sul tema è interessante una ricerca del Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo, dal titolo “Gli immigrati nell’economia italiana: tra necessità e opportunità”, consultabile a questo link: https://www.laboratoriofuturo.it/ricerche/gli-immigrati-nelleconomia-italiana-tra-necessita-e-opportunita/
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