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Il riconoscimento

Attenzione alle donne, da Fondazione Onda tanti bollini rosa agli ospedali bergamaschi

“La 10ª edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 363 ospedali italiani e il patrocinio di 27 enti e società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda - rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche"

Bergamo. Aumentati da 335 a 354, rispetto al biennio precedente, gli ospedali italiani impegnati nella promozione della medicina di genere che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili.

Le schede con le informazioni sui servizi degli ospedali premiati saranno consultabili sul sito www.bollinirosa.it a partire dal 10 gennaio 2022. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.

TRE BOLLINI ROSA AL PAPA GIOVANNI XXIII

L’ASST Papa Giovanni XXIII ha ricevuto da Fondazione Onda, per l’ottavo anno consecutivo, 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2022-2023. Il Papa Giovanni è tra le strutture che hanno ricevuto un ulteriore riconoscimento per il particolare impegno nella prevenzione e gestione delle lesioni perineali durante il parto. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.

Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 335 a 354. Oltre a una crescita numerica, assistiamo a un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre bollini, sono infatti passati da 96 dello scorso Bando a 107 di questa edizione. 172 strutture hanno conseguito due bollini e 75 un bollino.

“La 10ª edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 363 ospedali italiani e il patrocinio di 27 enti e società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda – rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 354 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.

Una particolare attenzione è rivolta quest’anno al tema delle lesioni perineali durante il parto che riguarda circa l’85 per cento delle donne che partoriscono, con un 3 per cento che riporta lesioni perineali di III o IV grado che coinvolgono anche lo sfintere anale. Per questo sono state assegnate delle “menzioni speciali”. Sono 30 le strutture che si distinguono per l’impegno nel campo della prevenzione e nella gestione del trauma perineale correlato all’evento nascita. Tra queste anche il Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

“La valutazione si è basata su un periodo di particolare la difficoltà per il nostro Ospedale, che è stato in tutti questi mesi tra i più impegnati sul fronte dell’emergenza Covid-19. Per questo siamo doppiamente soddisfatti per questo importante risultato, che premia soprattutto i nostri percorsi di cura e assistenza in ambito materno-infantile – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni -. Nel nostro Ospedale, che è ai primissimi posti in Italia per numero di parti seguiti, spesso con una complessità medio-alta, l’attenzione alla donna a 360 gradi va di pari passo con l’alta tecnologia, la disponibilità delle cure più innovative e servizi tesi alla presa in carico globale dei bisogni delle pazienti e delle loro famiglie, come l’assistenza psicologica e la mediazione culturale”.

bollini rosa

Nell’immagine: con le targhe dei premi ricevuti da Onda, da sinistra: il direttore sanitario Fabio Pezzoli, Giovanna Mangili, direttore del Dipartimento materno-infantile e pediatrico, Maria Beatrice Stasi, Patrizia Ghilardi, responsabile per la DPSS del Dipartimento materno-infantile e pediatrico, Luigia Iamele responsabile dell’URP Ufficio Relazioni con il Pubblico.

BOLLINI ROSA PREMIANO GLI OSPEDALI DELL’ASST BERGAMO EST

Menzione speciale per l’ospedale Bolognini di Seriate nella sezione “Ospedali amici del Perineo” per l’impegno profuso nel campo della prevenzione e nella gestione del trauma perineale correlato
all’evento nascita. Tre ospedali dell’Asst Bergamo Est (Seriate, Alzano Lombardo e Piario) hanno ricevuto da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, due Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2020-2021:
2 bollini per l’ospedale Bolognini di Seriate
2 bollini per l’ospedale Pesenti-Fenaroli di Alzano Lombardo
2 bollini per l’ospedale M.O. Antonio Locatelli di Piario

“Tre Presidi Ospedalieri dell’ASST Bergamo Est sono stati premiati con i Bollini Rosa che attestano l’attenzione, delle nostre strutture, verso le patologie specificatamente al femminile ponendo la donna al centro del percorso diagnostico-terapeutico. Sarà nostro obiettivo migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti per garantire una sempre maggiore attenzione alle specifiche esigenze delle donne che scelgono i nostri Ospedali. Tutelare la salute delle donne significa favorire la salute della famiglia, quindi dell’intera collettività, traducendosi nella misura della qualità, dell’efficacia e dell’equità del nostro Sistema sanitario. La nostra ASST mantiene un livello molto alto di attenzione nei confronti della salute della donna: i 6 Bollini Rosa assegnati complessivamente ai nostri ospedali testimoniano a livello nazionale la bontà di un processo condiviso sull’intero territorio di nostra competenza” commenta così il dottor Francesco Locati Direttore Generale dell’ASST Bergamo Est, l’assegnazione dei Bollini Rosa – due all’Ospedale di Seriate, due all’Ospedale di Alzano Lombardo e due a Piario da parte dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da) nell’ambito del Progetto Ospedale Donna.

Una particolare attenzione è rivolta quest’anno al tema delle lesioni perineali durante il parto che riguarda circa l’85 per cento delle donne che partoriscono, con un 3 per cento che riporta lesioni perineali di III o IV grado che coinvolgono anche lo sfintere anale.

Per questo sono state assegnate delle “menzioni speciali” agli “Ospedali amici del Perineo”, ovvero 30 strutture con i Bollini Rosa che si distinguono per l’impegno profuso nel campo della prevenzione e nella gestione del trauma perineale correlato all’evento nascita.

Tra queste 30 strutture anche l’ASST Bergamo Est è stato selezionato tra quelli che hanno ricevuto un riconoscimento.
Esempio emblematico di attenzione a questa problematica è l’Ambulatorio di riabilitazione del pavimento pelvico, attivo da tempo presso l’ospedale “Pesenti Fenaroli” di Alzano Lombardo.
Infatti per chi deve recuperare la funzionalità del perineo si propone un percorso mirato, attraverso la chinesiterapia pelvi-perineale (o ginnastica perineale) associata alla biofeedback terapia (apparecchiatura che facilita la consapevolezza del pavimento pelvico e consente alla persona di imparare a contrarre questi muscoli in modo appropriato) e/o alla stimolazione elettrica funzionale. Il pavimento pelvico (o perineo), è un insieme di muscoli e legamenti che, nella donna, danno sostegno agli organi contenuti nel bacino (vescica, utero e retto). Quasi un quarto della popolazione femminile soffre di disturbi del pavimento pelvico, con significative ripercussioni sul benessere fisico e psichico della persona.
Il servizio di riabilitazione del pavimento pelvico è rivolto ai soggetti con disturbi della continenza, dolore pelvico, per condizioni para-fisiologiche (recente gravidanza e parto, menopausa, correzione di prolasso uro-genitale, intervento di chirurgia prostatica). Sono più di 1000 le pazienti che sono state prese in carico e hanno risolto questi disturbi.

LA RIABILITAZIONE
Le “menzioni speciali” agli “Ospedali amici del Perineo” sono state assegnate da Claudio Crescini, Vicepresidente AOGOI, Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani che commenta: “l’attenzione alla cura del perineo per la prevenzione delle conseguenze invalidanti che possono derivare da un parto vaginale è già da tempo viva e presente nei nostri punti nascita grazie alla passione per il proprio lavoro che anima gli operatori ostetrici. Anche in questo particolare ambito del lungo percorso della nascita il nuovo riconoscimento da parte di Onda non è soltanto un attestato o una certificazione di merito ma è un mezzo di stimolo per tutti gli operatori del nostro Paese a realizzare quanto la ricerca scientifica e la clinica suggeriscono di fare per la protezione
del perineo prima, durante e dopo il parto”.

bollini rosa

HUMANITAS GAVAZZENI A MISURA DI DONNA
Humanitas Gavazzeni ha confermato il Bollino Rosa, ricevendolo virtualmente, per il biennio 2022-2023, da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi a Roma al Ministero della Salute.

“L’attenzione “rosa” figura in molte aree del nostro ospedale – afferma Massimo Castoldi, Direttore Sanitario di Humanitas Gavazzeni –, nonostante non siamo accreditati per servizi più tipicamente femminili come il percorso maternità. Esempi di valore sono la Breast Unit, l’associazione di pazienti che la supporta, Amiche per Mano, il Centro Cefalee accreditato SISC. Tra l’altro, i Bollini Rosa ci fanno anche ricordare che nell’organizzazione del lavoro di Humanitas Gavazzeni molte sono le donne impegnate quotidianamente per rendere possibili i percorsi di cura dei pazienti: tante sono le colleghe donne anima delle aree operative, come amministrazione, comunicazione, ufficio relazioni con il pubblico, gestione flussi, servizi generali oltre che dei servizi assistenziali”.

E aggiunge: “Di certo riteniamo importante sottoporci ogni due anni a questo Bando che stimola la nostra riflessione sulla medicina di genere in modo costruttivo, e ad alzare sempre più gli standard dei servizi offerti alle donne che vivono nel nostro territorio”.

Humanitas Gavazzeni
La sede di Humanitas Gavazzeni a Bergamo

DUE BOLLINI ROSA IL POLICLINICO SAN PIETRO E IL POLICLINICO SAN MARCO
Anche per il biennio 2022 – 2023 il Policlinico San Pietro e il Policlinico San Marco si sono aggiudicati rispettivamente due Bollini Rosa, prestigioso riconoscimento assegnato da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.

Per il Policlinico San Pietro i due bollini sono una conferma di quelli già ottenuti nel precedente biennio.

“Sono molto felice di questo importante riconoscimento da parte di Fondazione Onda che premia, anche per questo biennio, l’impegno del nostro Policlinico nella promozione di servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche” commenta la dottoressa Eleonora Botta, direttore sanitario del Policlinico San Pietro. “Il Policlinico San Pietro in particolare, anche grazie alla presenza del punto nascita e di un pronto soccorso ginecologico – ostetrico attivo 24 ore su 24 7 giorni su 7, da sempre rappresenta un punto di riferimento importante sul territorio bergamasco per le esigenze di cura e prevenzione delle future mamme e delle donne in generale. Nell’ottica di una sempre maggior attenzione alle specifiche problematiche femminili, recentemente abbiamo attivato anche un nuovo ambulatorio di prevenzione genetica dei tumori femminili, rivolto alle donne con rischio aumentato di sviluppare tumori a carico dell’ovaio, con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla diagnosi precoce alla luce delle nuove conoscenze onco-genetiche”.

Tra gli altri servizi “al femminile” offerti dal Policlinico San Pietro, oltre all’Unità di ginecologia e ostetricia, il Centro di Medicina della riproduzione, con diagnosi e cura dell’infertilità di coppia, e il Centro per la Cura dei Disturbi dell’alimentazione.

Il Policlinico San Marco conquista, invece, un Bollino in più rispetto al biennio 2020-2021.

“Nella medicina moderna, l’approccio genere-specifico è sempre più centrale per garantire cure efficaci e minimizzare gli effetti collaterali delle terapie” osserva il professor Giancarlo Borra, direttore sanitario del Policlinico San Marco. “I dati epidemiologici e scientifici hanno ormai evidenziato, infatti, che esistono differenze importanti nell’insorgenza, progressione e manifestazioni delle malattie comuni a uomini e donne, così come nella risposta ai trattamenti terapeutici e negli stili di vita. Il nostro impegno va proprio in questa direzione e l’essere stati premiati con Due Bollini rosa ne è una ulteriore conferma e uno stimolo”.

Tra i servizi “in rosa”, in particolare, si distinguono l’Unità di Medicina e Oncologia, l’area endocrinologica, con particolare attenzione alla menopausa e ai disturbi ad essa collegati e alla patologia tiroidea, l’area internistica per patologie autoimmuni e reumatiche che colpiscono in particolare le donne e il Centro di Chirurgia dell’obesità, centro di eccellenza accreditato SICOB, che grazie all’alta qualità delle cure erogate, attrae pazienti non solo della provincia bergamasca ma anche di altre città e regioni italiane.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 400 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari, ecc..).

Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.

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