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Il riconoscimento

A Hèlène Augusta Ehret di Missione Calcutta di Bergamo il Premio Volontariato Internazionale Focsiv 2021

Riconoscimento alla presidente e fondatrice dell'associazione Missione Calcutta di Scanzorosciate per il suo impegno a favore di donne e bambini indiani affinché possano ricevere istruzione, cibo, e cure mediche

Per l’amore gratuito e incondizionato, dettato dal desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà, è stato assegnato a Hèlène Augusta Ehret, 87 anni, presidente e fondatrice dell’associazione Missione Calcutta di Scanzorosciate il Premio Volontario internazionale Focsiv (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) 2021.

Come anticipato da Famiglia Cristiana a Prisca Mwaitenele, maestra quarantaseienne di Ibo Italia, punto di riferimento per i bambini con disabilità che frequentano la scuola che gestisce nel Distretto di Iringa Tanzania il Premio Volontario dal Sud. A Gianni Ruffini, direttore generale di Amnesty International Italia scomparso l’ottobre scorso il Premio postumo”difensore dei diritti umani”.

Il premio, promosso dal 1994 in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato indetta dalle Nazioni Unite, celebrata il 5 dicembre, è dedicato a coloro che si contraddistinguono nell’impegno contro ogni forma di povertà ed esclusione e per l’affermazione della dignità e dei diritti di ogni donna e uomo, dimostrando sostegno costante a favore delle popolazioni del Sud del mondo.

Obiettivo del riconoscimento è quello di rilanciare il ruolo ed il senso dell’impegno internazionale dei volontari come soggetti capaci di costruire storie di pace e di giustizia e ponti di solidarietà in una società sempre più globalizzata e multietnica.

Hèlène Augusta Ehret, alsaziana d’origine e bergamasca d’adozione, ha vissuto in prima persona gli orrori della guerra, la fame, la malattia e la vita in orfanotrofio. Queste esperienze dirette hanno instillato in lei la certezza di voler impegnare tutta sé stessa, affinché nessuna donna, bambina e bambino potesse vivere in condizioni di abbandono e maltrattamento.

Donna brillante, generosa, madre attenta e lavoratrice scrupolosa, si trasferisce a Bergamo per amore del marito bergamasco. Dal matrimonio sono nate due figlie, Dionilla e Nadia, questa ultima coinvolta nel lavoro dell’Associazione.

Dopo una vita di lavoro senza soste, giunta alla pensione, Hélène decide di non fermarsi e di dedicare la sua vita agli ultimi degli ultimi. Durante un viaggio in India per incontrare una ragazzina che sosteneva a distanza da anni, vede con i propri occhi cosa significhi vivere in India e soprattutto come sia difficile essere donna: discriminate dalla nascita, private di ogni diritto e considerate solo come merce di scambio per matrimoni vantaggiosi. Memore della sua promessa, decise di intervenire chiedendo consiglio alle Suore Missionarie della Carità. A risponderle fu Madre Teresa in persona: questa lettera fu l’inizio di un nuovo percorso per Hélène, che non immaginava cosa avrebbe creato nel giro di 30 anni.

Ancora oggi, ottantasettenne, Hélene continua a lavorare affinché le donne e i bambini indiani, e non solo, possano ricevere istruzione, cibo, e cure mediche, diritti che altrimenti sarebbero loro negati.

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