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Beppe savoldi

“Zapata? A Napoli non l’avevano capito. Fortissimo, nel calcio di oggi fondamentale”

“Gasperini sa fare le sue scelte e piazzare dietro a Duvan chi è in grado di seguirlo nell'impostare e concludere l'azione in rete"

È il miglior bomber straniero atalantino della storia, secondo solo nella classifica assoluta a Cristiano Doni, che ormai però sta avvicinando per i gol realizzati in Serie A: 69 a 65. Duvàn Zapata non è solo un grande goleador, è un trascinatore, ha firmato sette gol nelle ultime sette partite come Lewandoski e gli daremmo volentieri il Pallone d’oro… Ed è stato lui, da vero fenomeno, a decidere la sfida con la Juventus, una vittoria attesa da ben 32 anni.

Che cosa si può dire ancora di Zapata?

Giriamo la palla a un bomber storico, Beppe Savoldi: “Quando per Sky seguivo il Napoli e l’ho fatto per anni, fin dalla risalita dalla C, notavo che non facevano giocare Zapata. Così nelle rare occasioni in cui entrava mi chiedevo come potesse stare in panchina, un attaccante così forte. Poi è passato all’Udinese e dal 2018 è all’Atalanta, dove ci siamo resi conto tutti quale sia la sua importanza. Già a Napoli aveva grandissime qualità, ma tanto più oggi queste sue caratteristiche stanno emergendo e si stanno confermando prepotenti: perché nel calcio di oggi, come venti-venticinque anni fa un attaccante come lui è decisivo, come abbiamo visto nell’Inter che ha vinto lo scudetto, con Lukaku. E che infatti aveva cercato Zapata. Che è un numero 9 da grande squadra”.

Un centravanti classico che si prende la squadra sulle spalle come faceva Cristian Vieri?

Esattamente. Perciò dico che non mi sorprende proprio questa esplosione di Duvàn.

Forse sentirà la concorrenza di qualche giovane?

No, l’età non può assolutamente condizionare, queste sono cose superate. A 30 anni una volta ti davano del vecchio, ora Zapata è nel pieno della sua carriera. È in formissima, davanti un costante punto di riferimento, Gasperini piazza dietro a lui quelli che stanno meglio e sono in grado di ricevere lo scarico quando lui si lancia e diventa imprendibile per i difensori e può concludere l’azione anche con un assist dal fondo al centro ma deve trovare qualcuno pronto che lo segua, come è già successo con Pasalic, Pessina o Malinovskyi. Devono essere bravi a seguirlo, perché lui ha questa forza e potenza atletica oltre che tecnica, è incontenibile.

libro savoldi

 

Abbiamo visto la differenza anche con la Juve.

Soprattutto abbiamo notato che la Juve davanti non ha uno capace di tenere palla e fare spazio agli inserimenti dei compagni. E bisogna buttarsi dentro e avere coraggio, per farlo.

Tornando al campionato, che insidie può nascondere la partita col Venezia?

Quali rischi? All’Atalanta piace giocare e far giocare, molto aperta e qualche rischio c’è sempre, portandosi avanti in tanti e lasciando qualche spazio e siccome queste squadre non hanno niente da perdere, ci provano, a infilarsi. Questa è la mentalità dell’Atalanta che non cambia mai e può capitare di perdere un po’ di concentrazione, ma può succedere a chiunque.

Di nuovo tre partite in una settimana, vedremo quindi qualche cambio anche in attacco?

Bisogna riconoscere a Gasperini che sa il fatto suo e le sue scelte sono sicuramente azzeccate. Muriel è una testa matta, sa che il suo ruolo di solito è quello di entrare durante la partita e si entusiasma per quello, sa che non partirà titolare. E da quando è arrivato Gasp, il mister ha l’appoggio totale di tutti, sotto l’aspetto tecnico-tattico. Come si è visto con il Papu: la squadra l’aveva in mano l’allenatore. Anche chi si era schierato con il Papu, poi ha capito la scelta della società che si è affidata completamente a Gasp. Ha in mano la situazione e lo fa con intelligenza.

Non si può sottovalutare il Venezia, però guardando avanti bisogna andare nella tana della capolista, sabato.

Adesso si giocano molte partite e non è facile né per il Napoli né per l’Atalanta, non è semplice. Il Napoli ha trovato la Lazio che non ci ha capito niente, non aveva punti di riferimento e la Lazio di Sarri ha lasciato troppa libertà agli avversari. Non succederà sempre, al Napoli, di avere questo vantaggio. Lo scudetto? Secondo me è ancora presto, ricordo ancora che con Sarri a gennaio erano avanti, poi com’è finita? La squadra è favorita, però l’assenza di Osimhen si fa sentire.

E l’Atalanta?

È al meglio della condizione in questo momento, è la squadra che gioca meglio. Poi può capitare a chiunque un passo falso con tante partite, però adesso il miglior calcio è quello dell’Atalanta.

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