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L'intervista

Passione rally, il bergamasco Giacomo Perego: “Iniziata per gioco, mi diverto senza stress”

Inizialmente sciatore semi professionista, la grande passione del 33enne sono sempre state le moto, ma a causa di un grave incidente che ha causato lo schiacciamento di alcune vertebre, non ha mai potuto gareggiarci

Trentatre anni, meccanico di moto e una passione per i rally nata solo due anni fa. Il pilota bergamasco Giacomo Perego torna soddisfatto dall’edizione 2021 dell’Aci Rally Monza. Inizialmente sciatore semi professionista, la grande passione di Perego sono sempre state le moto, ma a causa di un grave incidente che ha causato lo schiacciamento di alcune vertebre, non ha mai potuto gareggiarci. Così, dopo qualche anno sabbatico, è stato l’amico Claudio Licini, oggi suo navigatore, a proporgli l’idea di mettersi al volante.

“Abbiamo iniziato quasi per gioco – spiega Perego – poi ci abbiamo preso la mano. La prendiamo comunque ‘molto easy’ perché tutti e due siamo impegnatissimi col lavoro e riusciamo a fare al massimo due o tre rally all’anno”. Alla settima gara insieme, “ci divertiamo in macchina, rischiamo poco ma a volte riusciamo ad andare forte più degli altri quando non ci tensioni, come spesso invece accade ai professionisti. Abbiamo sempre corso nella categoria RC4 e continueremo, anche se è un po’ sottovalutata: lì ci sono bei piloti, ottimi giovani che fanno fatica ad emergere, come il conterraneo Enrico Oldrati che infatti è passato subito alla Skoda R5, ma qui le macchine permettono di spingere sempre al limite, sfruttandole al massimo”.

 

Rally Monza

 

Com’è andato l’Aci Rally Monza, in cui ha ottenuto il 45esimo posto assoluto?

La gara è andata benissimo: siamo arrivati quinti di categoria, sfidando quasi tutti piloti professionisti, di sicuro i primi due. Il livello era molto alto, quindi sono contento di aver fatto quinto senza prendermi nessun rischio. L’unico rammarico è stata la prova speciale Selvino 1, in cui ho commesso due erroracci per dare un po’ di spettacolo per la gente sulla strada, girandomi due volte. Per il resto, comunque, ho guidato bene e pulito: il primo giorno siamo andati fortissimo, eravamo terzi, sembrava quasi un sogno, poi abbiamo sofferto un po’ fisicamente la stanchezza, ma la macchina era perfetta ed è andata bene fin da subito, preparata da un team di ragazzi tutti di Bergamo.

Correre tra le strade di casa dev’essere stata una grande emozione…

Già il venerdì sulle prove di Gerosa e Valle Imagna è stato molto bello. L’organizzazione è stata fantastica: Aci Bergamo ha fatto un gran lavoro perché era quasi impensabile allestire un rally mondiale in così poco tempo, è stato davvero un sogno. Abbiamo solo trovato un po’ di coda durante il trasferimento di sabato pomeriggio, ma quello prescinde dagli organizzatori. La prova di Selvino poi è stata un “putiferio”: non siamo abituati a vedere così tante persone. Per noi che siamo di Alzano Lombardo c’è stata un po’ di agitazione e infatti siamo andati un pochino più piano: gli amici venuti a vederci e tutto il tifo ci hanno fatto provare una grande emozione.

 

Rally Monza

 

È stata la sua prima esperienza all’Aci Rally Monza?

No, la seconda. L’edizione 2020 è stata veramente il doppio più impegnativa per le condizioni meteo, ma è stata anche una gara anomala perché andavamo quasi a passo d’uomo. In più, il livello era altissimo: c’erano i piloti del Junior Wrc che andavano fortissimo, soprattutto quelli scandinavi, ma hanno finito per schiantarsi subito. È stata una gara falsata da troppe variabili, come la neve: i primi a partire (teoricamente più veloci) “pulivano” la strada per noi che quindi trovavamo condizioni migliori e riuscivamo a ottenere ottimi risultati. Quest’anno è stata tutta un’altra storia: abbiamo trovato la nebbia, ma non ci ha dato fastidio visto che hanno annullato alcune prove. L’unico difetto è stato avere poco tempo per prendere le note. Nel complesso, è stato un weekend di divertimento.

Com’è stato confrontarsi con i piloti del mondiale?

Fa sempre un bell’effetto vedere i piloti del mondiale: è un ambiente stimolante e competitivo e c’è sempre da imparare, anche solo vedendoli prepararsi per entrare in macchina, per esempio nella pulizia della visiera del casco. Questo dimostra quanto siano attenti ai dettagli.

 

Rally Monza

 

Ha partecipato al rally con una macchina nuova? Ha avuto occasione di prendere sufficiente confidenza? Come si è comportata in gara?

Il Rally del Sebino è stata l’unica esperienza con la Peugeot 208 R2c, che abbiamo usato a Monza, l’ultima evoluzione di questa vettura. La macchina va molto forte e le sensazioni sono state buone. Rispetto a quella vecchia questa è turbo, ma ci siamo abituati subito, è bello che ci siano queste categorie. Certo, tutta un’altra cosa rispetto ai fenomeni del mondiale, infatti i miei nipotini quando mi vedono passare dopo di loro mi chiedono sempre “ma perché vai così lento?” (ride).

L’Aci Rally Monza 2021 è stato un successo, ma certo non sono mancati gli aspetti negativi. Come giudica la sospensione di ben tre prove speciali?

In realtà, sono tra quelli che l’hanno presa più tranquillamente, perché me lo aspettavo: un rally mondiale fatto a Bergamo dopo la pandemia e a tantissimi anni di distanza dal Sanremo ha richiamato migliaia di spettatori e tra questi, purtroppo, persone che coi rally non c’entrano niente. Si sono viste scene un po’ spiacevoli, come le bottiglie in strada nella Selvino 2, poi annullata. Dispiace soprattutto perché siamo bergamaschi e potevamo fare un pochino meglio, ma l’organizzazione ha fatto bene per la sicurezza: c’era troppo pubblico, si son trovati in difficoltà per la quantità di persone arrivate, ed è stato quasi un miracolo aver fatto le altre prove speciali. Questo è uno dei problemi del Wrc, con i tempi imposti dalla diretta tv: se qualcosa va storto, si annulla la prova e si fa il trasferimento, mentre in altri rally si sospende la gara e si riprende quando è tutto a posto. Ma bisogna metterlo in conto, quando sei in live tv non puoi interrompere lo spettacolo. Comunque, l’importante è che non ci sono stati incidenti grossi, non s’è fatto male nessuno, soprattutto del pubblico, ed è una buona cosa anche per l’anno prossimo, altrimenti (forse) non si sarebbe tornati più.

 

Rally Monza

 

A proposito… sembra proprio che questa sarà l’ultima edizione del Rally di Monza in versione mondiale, salvo casi eccezionali. Se si tornerà al vecchio format ci andrai?

Non penso andrò al Monza Rally Show perché in pista faccio fatica, mi piace il rally nel vero senso della parola. Io e Claudio ci divertiamo poco in pista, meglio correre qualche rally non titolato per divertirci un po’ di più. In ogni caso, la Federazione potrebbe avere interesse a rifarlo perché è un evento che attira tantissimo pubblico ed è un business per tutti. In più, nei rally tradizionali il pubblico non è pagante, mentre in questo la Federazione è riuscita anche a guadagnare qualcosa grazie alle persone sulle tribune in autodromo. E più soldi ha, più riesce a portare avanti piloti italiani di valore come Crugnola, che ha fatto decimo assoluto. Spero quindi che l’anno prossimo si replichi l’evento.

Cosa hai imparato dalla tua partecipazione all’Aci Rally Monza 2021?

È stata un’esperienza fantastica. È indimenticabile fare un mondiale, ne ho tratto tanti insegnamenti preziosi: percorrere così tanti chilometri in tre giorni è quasi come fare un campionato italiano assoluto.
Abbiamo imparato tante lezioni che di sicuro ci torneranno utili in futuro.

 

Rally Monza

 

È stata l’ultima gara della tua stagione? Che obiettivi hai in ottica 2022?

Sì, è stata la mia ultima gara quest’anno. Per il 2022 difficile fare previsioni: sempre presi dal lavoro, per me e Claudio è già un sogno partecipare a questi eventi e trovare sponsor che credono in noi. Abbiamo rinunciato alla proposta di correre nel trofeo Toyota Yaris GR, perché sei gare all’anno sono troppe per noi. Sarebbe bello fare ancora tre gare con la 208 R2c, magari vincendo qualche rally di zona.

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