Bergamo. Le nuove misure anti Covid varate dal Governo di Mario Draghi hanno il chiaro obiettivo di “conservare la normalità, guardando al desiderio di voler continuare a essere aperti”, un pensiero pienamente condiviso da chi gestisce attività nell’ambito della ristorazione, che non compensa comunque del tutto alcune preoccupazioni, venutesi a creare in particolare per l’implementazione del nuovo “super green pass”.
Per il Direttore di Confesercenti Bergamo Filippo Caselli “la priorità degli operatori commerciali è evitare una nuova fase di restrizioni e confinamenti e scongiurare un ritorno al passato che bloccherebbe una ripresa trainata in particolare dai consumi sotto Natale, ma condizionata anche dall’inflazione”. Caselli esprime apprezzamento nei confronti di tutti gli interventi del Governo volti a evitare nuove restrizioni ed eventuali nuove chiusure “che avrebbero conseguenze devastanti rispetto alle precedenti, con molte attività che sarebbero costrette a una chiusura definitiva”. Il Direttore di Confesercenti Bergamo aggiunge però che “c’è il timore che il decreto possa avere un impatto negativo sull’economia turistica, in particolare sui flussi dall’estero, in generale per il sistema paese ma anche per Bergamo”, assicurando però che “appoggiamo la politica del governo finalizzata ad accelerare le vaccinazioni, l’unico antidoto che abbiamo contro la malattia e misure ulteriormente restrittive dell’attività economica”.
Gli fa eco il Direttore di Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini: “Con l’obbligatorietà del green pass base per accedere agli alberghi, nel periodo vacanze di Natale un impatto sul turismo ci sarà senz’altro, a cui si aggiunge il tema del tampone per coloro che si dovranno spostare nei paesi di montagna e per i quali ci saranno difficoltà molto più marcate”. D’altra parte, “l’accesso al ristorante con green pass “rafforzato” porterà alla riduzione del numero di persone nei ristoranti in un periodo denso di appuntamenti, anche con cene aziendali, per cui l’impatto non sarà limitato”. A nome dell’associazione, Fusini sostiene che “abbiamo accettato e approviamo il green pass come concetto alternativo al sistema di chiusure generalizzate che porterebbero a ciò che abbiamo vissuto lo scorso anno”, facendo notare, però, che “solo col testo capiremo l’impatto del decreto, soprattutto per quanto riguarda la parte dei controlli: col doppio green pass bisognerà capire le modalità di verifica, se avverranno ancora con la stessa app VerificaC19 attualmente in uso, se il controllo sarà effettuato a monte o dal solo gestore”.
Alle voci dei rappresentanti delle associazioni di categoria, si aggiungono quelle dei ristoratori di Bergamo, tra cui però non sembra esserci eccessiva preoccupazione riguardo l’implementazione del “super green pass”, tra loro Elena, del Vox Lounge Bar, secondo cui il nuovo strumento di controllo dei contagi “non avrà un grosso effetto, almeno da noi in centro città, perché il green pass c’è già e le persone che vengono da noi sono tutte vaccinate; inoltre lavoriamo tanto con gli stranieri e addirittura vengono israeliani che hanno già la terza vaccinazione”.
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