“La nostra organizzazione sta seguendo con grande attenzione il percorso di analisi indicato dalla Regione Lombardia per la promozione delle cosiddette ‘aree interne’. A questo proposito sarà fondamentale puntare alla valorizzazione dei terreni agricoli marginali e ad una una gestione razionale e sostenibile delle risorse boschive, come parte di un progetto di sviluppo territoriale integrato e plurisettoriale”: così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha inteso manifestare l’interesse del mondo agromeccanico e agricolo verso la strategia contenuta nell’ ‘Agenda del controesodo’, promossa dall’assessorato lombardo a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni.
Il progetto regionale punta a stimolare azioni mirate che possano tradursi in processi di crescita economica e sociale in una serie di aree – montane così come di pianura – caratterizzate da situazioni di fragilità e ritardo di sviluppo.
“Nell’ottica complessiva che anima il progetto lombardo – osserva il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – i diversi attori del settore primario potrebbero fornire un contributo assai rilevante, se coinvolti concretamente lungo alcune direttrici di sviluppo. Penso in particolare a molte imprese del comparto agromeccanico che hanno iniziato a promuovere su larga scala progetti ambientali di alto profilo, investendo in un equilibrato mix di capitali, dotazioni tecnologiche e innovazione continua. L’esperienza dimostra, ad esempio, che attraverso un’azione concertata tra imprese e istituzioni è possibile rimettere in produzione terreni considerati marginali, generando lavoro in zone svantaggiate”.
Il piano regionale si applicherà in questa fase a 13 aree selezionate tra le diverse province. In Bergamasca saranno coinvolte, tra le altre zone, la Valle Seriana, la Valle di Scalve, la Valle Brembana e l’area dei laghi.
Foto JGD-unsplash
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