Bergamo. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per fare chiarezza sulla morte della 28enne di Alzano Lombardo, Dalila Bianchi.
La giovane si era presentata alle 6 di lunedì mattina, 22 novembre, al pronto soccorso dell’ospedale di Alzano, con dolori e febbre alta. Secondo il racconto della sorella, Valeria Bianchi, sarebbe stata dimessa verso mezzogiorno con la diagnosi di infezione alle vie urinarie. Nella notte, però, le sue condizioni si sono aggravate ed è morta tra le braccia della madre.
Il caso è affidato al pubblico ministero Emma Vittorio. La Procura sta sentendo medici e parenti per ricostruire l’anamnesi della paziente, al fine di ottenere un quadro il più possibile particolareggiato delle notizie che la riguardano. Sono state acquisite le cartelle cliniche e disposta l’autopsia, fissata per la giornata di giovedì. La famiglia si è inoltre rivolta ad un legale, l’avvocato Benedetto Maria Bonomo.
“Dalila era una ragazza ‘sprintosa’, capace, caparbia”. Così la descrive Valeria. Da quasi 7 anni lavoravano al bar Enjoy di Alzano, in via Europa, insieme all’altra sorella, Roberta, di 31 anni. Dalila aveva due grandi passioni: “La pallavolo e la Juventus – aggiunge sempre la sorella – e sognava di costruire una famiglia”. Moltissimi i messaggi di cordoglio degli amici sui social network.
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