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Appunti&virgole

È tornata la Dea macchina da gol: Duvan e SuperMario trascinatori

Cinque reti in una partita a Bergamo mancavano all'Atalanta da sette mesi, ma conta soprattutto la vittoria e aver ritrovato tanti ottimi giocatori

Alla faccia del jet-lag. I colombiani deludono e vengono criticati in patria perché non riescono a fare gol con la loro Nazionale e invece… Tornati a Bergamo, ecco la vera aria di casa: Zapata straripante, due assist e un gol, Muriel rigenerato e anche commosso, per il suo ritorno al gol.

Il piatto dell’antipasto della tredicesima di andata è ricco, perché assistiamo anche alle meraviglie del croato, il SuperMario Pasalic che si incorona bomber di giornata, due gol e un assist, tanto per restare in linea con quelli che sono abituati a fare i cannonieri, il Panterone e Lucho.

La quinta rete è la ‘solita’ rasoiata del principe dei tiri da fuori area, Ruslan Malinovskyi, che in Europa in questa specialità fa concorrenza a Messi.

Troppa grazia? Anche no. Da due mesi il pubblico bergamasco aspettava una vittoria e ha accompagnato le battute finali dell’incontro con lo Spezia cantando ‘Io vagabondo‘ che piaceva tanto al Mondo, il primo allenatore delle notti magiche nerazzurre in Europa.

Naturalmente tanti cori anche per Gasperini, che per un paio di volte si arrabbia ancora per un’ammonizione (a Koopmeiners) e un’altra interpretazione arbitrale controversa, ma poi ha tempo solo per sorridere e applaudire i suoi giocatori, a cominciare dagli ex infortunati Toloi, Djimsiti, Palomino (l’intero pacchetto di difesa), lo stesso Muriel che il mister cita nelle interviste del dopopartita, “aveva bisogno di tornare al gol”. Gasp strapazza l’allievo Thiago Motta, dopo averlo abbracciato al suo ingresso al Gewiss Stadium, ma Thiago avrà tempo per imparare e fare strada.

Intanto l’Atalanta torna a fare cinque gol che a Bergamo mancavano da sette mesi, 5-0 al Bologna lo scorso 25 aprile, ma li aveva segnati fuori casa anche a Parma il 9 maggio scorso (5-2). E evidentemente lo Spezia è una vittima preferita da Pasalic, visto che aveva fatto l’ultima doppietta proprio ai liguri, 3-1 lo scorso 12 marzo.

A proposito di Motta. Un po’ bisogna ringraziarlo, perché il suo Spezia non è venuto a Bergamo per mettere il pullman davanti alla porta e d’altra parte sarebbe stata contronatura, una tattica del genere, per un allievo del Gasp.

Perciò lo Spezia giocando a viso aperto è anche andato in vantaggio e nel primo tempo qualche problema l’ha creato, con i suoi centrocampisti e un attenta pressione sulle fasce. Ma forse proprio il gol subìto ha fatto da leva alla rabbia agonistica di un’Atalanta che aveva fame di vincere, di nuovo, in casa sua.

Così ha ribaltato lo svantaggio e poi sono stati micidiali i contropiede del tandem Zapata-Pasalic, poi di Pasalic con Muriel. Ed è tornata la Dea delle grandi rimonte, la macchina da gol che spesso ha impressionato.

Certo, i nostri eroi sono abituati a fare gol su azione, per cui se hanno un rigore devono calciarlo due volte per trasformarlo, ma nessuno è perfetto, no? Così come Musso, un po’ sorpreso sul primo gol. Però anche Nzola libero di calciare a rete poteva essere controllato da qualcuno, visto che Palomino si era spostato sulla linea di porta…

Dire che è stato un buon allenamento suona magari poco rispettoso per la squadra di Thiago Motta, sicuramente l’Atalanta ha fatto un buon test in vista della Champions, tenendo conto che lo Young Boys sta riposando da quindici giorni.

Ma meglio giocare e tenersi carichi con la testa al campionato, perchè la classifica della Dea è un gran bel biglietto da visita e quindi in campo tutti i titolarissimi, a riposo solo Freuler. Ora sotto con l’Europa: per i Gaspboys niente è impossibile…

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