Bergamo. L’architetto Nicola Eynard commenta il Sentierone rinnovato con il recente intervento di riqualificazione e cita un testo di Vanni Zanella del 1971.
“Bergamo ha qui inventato, in una lenta maturazione durata almeno due secoli, un cuore urbano che non è assimilabile a una piazza, ma è un proliferare di piazze; non è un viale, anche se i filari degli alberi sottolineano una direzione prevalente, che è quella del passeggio cittadino. Forse la similitudine più aderente a questa immagine urbana è quella del teatro. Qui la città si fa spettacolo, ma nel modo popolaresco e spontaneo della Commedia dell’Arte. […]. L’ecclettismo architettonico che, accanto ai tardi modi neoclassici, informa i singoli edifici, concorre in modo funzionale perché discreto a dare colore a un sito cui alberi, aiuole, cespugli donano la libera coerenza d’un parco romantico, nel quale la qualità della luce è rimasta quella antichissima di un prato” (Vanni Zanella, Bergamo Città, 1971).
“Bravissimi gli autori del progetto Flànerie, Gianluca Gelmini, Mariola Peretti, Luigino Pirola, Simone Zenoni per aver saputo trovare l’equilibrio giusto nel riqualificare questo ambiente di rara bellezza ed enormi potenzialità – scrive Eynard -. Il progetto nel suo complesso, compresa piazza Dante e Sentierone ovest, è di grande qualità. Si sente che i progettisti conoscono bene e amano questi luoghi. E hanno saputo tradurre questa passione in un grande esercizio di delicatezza, di rispetto per i luoghi stessi. Per questo hanno saputo valorizzarli e renderli più belli. Ora aspettiamo con ansia che si compiano i prossimi lotti! E poi, diciamocelo: senza automobili qualsiasi posto diventa migliore”.
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