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Il trasloco

Guardia di Finanza, entra in funzione la nuova Accademia nell’ex ospedale di Bergamo fotogallery

La struttura è divisa in quattro aree: quella logistica e addestrativa, dove si svolgerà la maggior parte della vita dei cadetti, quella alloggiativa, quella sportiva e quella di comando

Bergamo. Con qualche ruspa che ancora scorrazza libera per il cantiere e qualche velo di polvere ancora da spazzare per togliere definitivamente ogni traccia dei lavori, la nuova Accademia della Guardia di Finanza, che porta il nome del Sottotenente Giorgio Maria Barbarisi, ha aperto, nella mattinata di mercoledì 17 novembre, le porte alla stampa. L’evento, in occasione del quale è stata organizzata una conferenza stampa nell’ex sala del consiglio d’amministrazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo, ha fatto seguito all’inaugurazione dell’impianto, alla quale aveva presenziato anche il presidente Sergio Mattarella, lo scorso 27 ottobre.

Il generale di brigata Paolo Kalenda, nuovo comandante dell’accademia, ha fatto gli onori di casa, ripercorrendo brevemente la storia dell’accademia, nata nel 1896 all’interno della Reggia di Caserta.

Dopo ben 25 anni divisa tra Palazzo Blu in via Statuto a Bergamo (dove vengono tenuti i corsi triennali) e Roma-Castelporziano (per il biennio di applicazione), le due sedi vengono finalmente riunite sotto lo stesso tetto, in quelli che erano gli edifici degli Ospedali Riuniti della città orobica. Un’area di oltre 140mila metri quadrati che, dal 2017 a oggi, ha subito degli estensivi lavori di restauro, nonché di demolizione di alcune palazzine non più idonee che hanno lasciato posto alle nuove infrastrutture che verranno utilizzate dai cadetti.

Si parla di un investimento di circa 150 milioni di euro, che tuttavia ha permesso di ridurre i costi di gestione derivanti dallo sdoppiamento delle sedi. Quando nel 2011 l’ospedale si era spostato nella nuova sede, tra i cittadini bergamaschi era cresciuta la preoccupazione per l’abbandono della vecchia struttura di largo Barozzi.

Dopo alcune idee scartate, nel 2013 l’allora comandante dell’accademia, il generale Giuseppe Zafarana (oggi comandante generale) ebbe l’intuizione di trasferirvi l’istituto: un progetto che si è trasformato in solida realtà. Nella giornata di giovedì il generale Kalenda prenderà effettivamente possesso della struttura.

Per i più nostalgici, non si sono persi però i segni distintivi del luogo: sono rimaste, ad esempio, la fontana nel cortile centrale (restaurata) e la targa dedicata all’ingegner Giulio Marcovigi, che realizzò il complesso nel 1930.

L’accademia è divisa in quattro aree: quella logistica e addestrativa, dove si svolgerà la maggior parte della vita dei cadetti, quella alloggiativa, quella sportiva e quella di comando.

Dove possibile, si è cercato di sfruttare gli edifici esistenti e i relativi spazi: così sono state predisposte le 27 aule dove verranno svolti i corsi, le stanze dell’ospedale convertite negli alloggi degli allievi, la mensa e la cucina che svolgeranno la stessa funzione, seppur rinnovate, e il padiglione di radiologia che ospiterà il circolo, la biblioteca e la sala lettura.

Preservata anche la cappella del vecchio convento. Dove invece si è scelto di demolire, sono sorti l’auditorium da circa 500 posti (al posto del reparto di psichiatria), il campo da calcio con pista da atletica e una tribuna da 540 posti, nonché l’edificio con la piscina e le tre palestre.

Una cospicua risorsa di cui, fa sapere il comandante, la GdF cercherà di aumentare la fruibilità per i cittadini di Bergamo, tramite una convenzione col Comune in fase avanzata di lavorazione e la collaborazione con le associazioni sportive: “Cercheremo di essere il più generosi possibile e con il sindaco siamo d’accordo di essere operativi per la cittadinanza anche sette giorni su sette, salvo qualche piccola interruzione per la vita accademica”.

Kalenda, una carriera divisa tra Lombardia, Liguria e Lazio, è particolarmente legato al capoluogo orobico, dove ha frequentato l’accademia egli stesso ed è stato per l’ultima volta nel 2010 come comandante dei corsi. Da qui l’impegno, anche attraverso l’organizzazione di vari eventi, a rinnovare la simbiosi con la città, creando un “rapporto continuo con la città e col quartiere; l’accademia non dev’essere un corpo estraneo”. A tal proposito, quest’anno è stata stipulata anche una convenzione con l’Università di Bergamo (fino al 2026) per il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza, per fornire ai frequentatori una mirata preparazione nel settore giuridico-economico.

Nuova sede significa anche nuovo piano didattico: oltre ai corsi speciali per ufficiali e il programma per laureati con particolari expertise, il percorso formativo verrà cambiato in due anni di accademia e tre di applicazione (rispetto ai precedenti tre e due). E a proposito di abituarsi alle novità, i circa 130 allievi della biennale hanno già avuto modo di familiarizzare con gli spazi del nuovo complesso, che prendono il nome da fatti d’arme o ufficiali caduti in servizio.

Il comandante si augura che “entro metà dicembre la struttura sarà in grado di accogliere anche gli allievi della triennale (per un totale di oltre 450 persone provenienti da tutta Italia), oltre a tutti gli uffici di supporto per completare definitivamente il trasferimento dalla sede di via Statuto, che verrà ceduta all’Università di Bergamo”. La nuova struttura ospiterà anche l’edizione 2022 del torneo sportivo tra le varie accademie militari d’Italia.

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