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Appunti & virgole

Denis: “Atalanta sempre nel cuore. Chissà con Gasp, quanti gol avrei fatto”

Il Tanque (a 40 anni con la Reggina in B): "A Bergamo cinque anni straordinari, ho ancora tanti amici. Zapata mi ha superato? Gasperini l'ha fatto crescere"

“Io ho sempre detto che ho sbagliato periodo, magari con Gasperini avrei fatto chissà quanti gol… Certo, Gasperini per me è un piccolo rimpianto, fossi rimasto ancora un anno quando è arrivato lui, è uno degli allenatori più forti in circolazione. Però non mi lamento. Per me a Bergamo sono stati cinque anni straordinari, anni belli non solo calcistici, ho ancora tanti amici e vengo spesso a Bergamo”.

Parla German Denis (in collegamento con ‘A come Atalanta‘ a TeleClusone), che pochi giorni fa ha lasciato il primato di miglior bomber straniero dell’Atalanta in Serie A a Zapata (63 gol Duvàn, 56 German). A 40 anni, compiuti lo scorso 10 settembre, continua a giocare in B con la Reggina, che ha tra i suoi dirigenti un altro ex atalantino, il direttore sportivo Massimo Taibi. E German, a 40 anni, ha sempre la stessa carica: “Ho ancora tantissimo entusiasmo a prescindere dall’età”, spiega, incoraggiato a continuare e a puntare ancora in alto anche da Lino Mutti, che conosce bene l’ambiente avendo allenato la Reggina in A. “Reggio Calabria è una piazza che ci tiene tantissimo, la B è una piccola A, ma ce la giochiamo. Ho fiducia, ho ancora un anno di contratto, finchè sto bene…”.

Ha festeggiato il compleanno un mese prima di Ibrahimovic. “Già e ho indossato perfino lo smoking, qui mi hanno fatto una festa bellissima”.
Però probabilmente per lei il più forte in assoluto non sarà Ibra. “No, senza dubbio il calciatore più forte è Messi, ho avuto la fortuna di allenarmi con lui e spero che vinca il Pallone d’Oro soprattutto perché ha conquistato la Coppa America con l’Argentina“.

Ma di Zapata e Muriel cosa dice, Denis? “Zapata è un attaccante vero, l’ho seguito tanto. Tra i migliori che ho visto, Gasperini l’ha fatto crescere tantissimo, è forte fisicamente, bravo tecnicamente e fa tantissimi gol. Muriel l’ho conosciuto da vicino, per un anno siamo stati insieme a Udine, si vedevano le sue qualità. Sa andare in profondità e dentro l’area è cattivo”.
Peccato che Denis non sia riuscito a giocare la Champions, con l’Atalanta. “Eh sì, ho potuto giocare solo due partite con l’Udinese di Guidolin. In Champions non bisogna mai dare nulla di scontato e l’Atalanta dovrà fare la partita della vita in casa col Villarreal, ma prima cercare di vincere con lo Young Boys”.

Nei suoi 56 gol con l’Atalanta c’è una tripletta alla Roma nel 2012 (4-1), ma soprattutto l’Inter, una doppietta per il 3-2 del 2012 e una tripletta al ritorno (4-3 a San Siro): la sua vittima preferita? Sorride: “La vittoria per 4-3 a San Siro è una delle partite che mi piace ricordare di più, una delle gioie più belle con la maglia dell’Atalanta”.
E ogni volta l’esultanza con suo figlio Matias dietro la porta. “Ah, ancora adesso, a Reggio, sta dietro la porta ad aspettare i miei gol”.

Ma è vero che una volta aveva inventato la dieta a zona? La fa ancora? Ride: “No, però vivo a dieta. Questo sport mi porta a vivere a dieta. E oggi i ragazzi vanno a 2000, non puoi sbagliare niente, devi tenere il passo e andare di corsa”.

A proposito, la Dea della corsa, l’Atalanta, la segue ancora? “Come no, guai! Se c’è una partita dell’Atalanta non me la perdo proprio”.
Ha qualche consiglio da dare ai suoi compagni? “Veramente è un periodo che dovrei chiedere io consigli, a loro”.
Ma quando German Denis è diventato il Tanque? “Ah, storia vecchia, nel 2005 in Argentina, ero molto più giovane. Forse mi hanno chiamato così per la mia struttura fisica: ero veloce, forte fisicamente”.

Tanque grazie per i tuoi gol, Denis. “Grazie a tutti gli sportivi bergamaschi e alla gente dell’Atalanta. Anch’io” conclude German “non mollo mai”.

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