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Il discorso

Bergamo, il nuovo rettore: “Ripensiamo l’Università, sia un campus aperto” fotogallery

Sergio Cavalieri inizia ufficialmente il suo mandato: "Fa specie vedere i campus semivuoti. È dovuto ad un problema di spazi e contingentamento degli ingressi, ma dobbiamo ripensare l'ateneo come uno spazio civico e sociale che non spenga le luci alle sette di sera”

Bergamo. Alle 11.50, mentre è nel pieno del suo discorso d’insediamento, s’interrompe. Arriva la comunicazione: la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa ha firmato il decreto. Parte l’applauso del pubblico: Sergio Cavalieri è ufficialmente il nuovo rettore dell’Università degli Studi di Bergamo.

Inizia con questa piacevole coincidenza la cerimonia di avvio del sessennio di mandato del successore di Remo Morzenti Pellegrini, lunedì, nell’aula magna di Sant’Agostino. È il momento del passaggio di testimone con la consegna simbolica del tocco dal rettore uscente al rettore entrante. “Pesa davvero, anche fisicamente” dice col sorriso davanti ai presenti, Sergio Cavalieri.

Seduta, di fronte a lui in platea, la squadra dei prorettori. Sono in prevalenza donne e fra di loro quasi nessun bergamasco. “È il segno del tempo che è cambiato – spiega Cavalieri -. Il nostro Ateneo ormai è considerato grande e la nostra Università attrae professori e ricercatori anche da altre città. Dobbiamo uscire da una logica di territorialità”.

La cerimonia è stata l’occasione per presentare, appunto, anche le deleghe conferite ai prorettori. Non mancano le novità. La prima riguarda innanzitutto la loro strutturazione. Come avviene per altri atenei, Bergamo disporrà ora di un sistema più complesso articolato in deleghe di primo e di secondo livello. “Dobbiamo immaginarcela come una squadra di governo con ministri e sottosegretari”. Ecco allora, per esempio, l’assegnazione di una delega ai rapporti con gli studenti al professor Gabriele Cocco all’interno della delega generale a didattica, orientamento e placement affidata al collega Adolfo Scotto di Luzio. La scelta, specifica Cavalieri, va nell’ottica di un’integrazione del percorso esperienziale degli studenti, dalla scuola superiore all’immatricolazione fino alla loro carriera universitaria in quanto professionisti che entrano nel mondo del lavoro. Non solo, perché un altro obiettivo è quello di coinvolgere maggiormente la base studentessa, tramite le commissioni paritetiche e la consulta degli studenti, nei processi decisionali dell’Ateneo.

Le sfide che riguardano i ragazzi sono il fulcro del programma di mandato di Cavalieri, in primo luogo sul fronte della didattica. “I fatti ci impongono l’impossibilità di riportare le lancette a due anni fa. Dobbiamo pensare ad un nuovo modo di fare didattica, integrando le opportunità tecnologiche che abbiamo apprezzato ma anche subìto nel corso degli ultimi due anni”.

Stando all’andamento dei contagi inoltre, secondo il neo rettore bisognerà immaginare di continuare anche per i prossimi mesi con un’offerta formativa duale. Ma pur con la possibilità di lezioni a distanza, o in modalità asincrona, rimane primario l’impegno a voler riportare gli studenti in aula e, in generale, a individuare nuove forme di coinvolgimento per rendere più attrattiva l’Università. “Fa specie vedere i nostri campus semivuoti. Chiaramente è dovuto anche ad un problema di spazi e di contingentamento degli ingressi, ma dobbiamo ripensare l’Università nell’ottica di un open campus, come uno spazio civico e sociale che non spenga le proprie luci alle sette di sera”.

Ritornando alle novità sulle deleghe, sono tre gli incarichi di nuova introduzione. “Un po’ coraggiose e ardite devo dire”, commenta Cavalieri. La prima è quella attribuita alla Prorettrice Vicaria – e una delle concorrenti di Cavalieri alle elezioni – Piera Molinelli: a lei è andata la Valorizzazione del personale tecnico-amministrativo. “Noi docenti passiamo e cambiamo – interviene la docente -, ma il personale resta e costituisce la vera struttura della nostra Università. Da tempo sono in sofferenza di numeri e per questo è fondamentale un’implementazione dell’organico”.

Nuove sono anche le deleghe al Welfare e sviluppo sostenibile della professoressa Annalisa Cristini (all’interno della quale figurano le deleghe alle Politiche di genere e alle Politiche sulla disabilità e diversità, assegnate rispettivamente alle professoresse Anna Lorenzetti e Serenella Besio) e quella alla Progettazione Partecipata di Ateneo assegnata a Stefano Tommelleri. Su quest’ultima Cavalieri si sofferma per chiarirne il significato. “Ci permetterà di portare avanti una maggiore partecipazione e condivisione nella progettualità dell’Ateneo, creando tavoli di lavoro a più mani, interdisciplinari e interdipartimentali, come ci impongono di fare il nuovo Piano Strategico 2023-2025 e il Pnrr”. Un’Università che vuol fare del dialogo, del confronto e della partecipazione attiva di tutti gli attori la base per costruire il futuro.

E proprio il Piano nazionale di ripresa e resilienza infine sarà lo sforzo maggiore che coinvolgerà l’UniBg nel rettorato di Cavalieri. “Sembra una congiunzione astrale che il mandato coincida con queste opportunità” commenta il Rettore, che conclude: “Queste stesse opportunità possono trasformarsi anche in grosse criticità, se non capiamo come orientare le nostre scelte strategiche attraverso una progettualità”.

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