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BPER Banca

L'intervista

Bper, Gotti: “Bergamo rimane centrale, in 8 mesi erogati 200 milioni a imprese e famiglie”

Il direttore regionale illustra attività, risultati e problematiche dei primi 8 mesi di operatività sul territorio: "Eredità Ubi pesante, ma abbiamo lavorato per far trovare ai clienti le stesse condizioni in filiale"

Bergamo. La notizia dello spostamento della direzione regionale da Bergamo a Milano ha fatto subito drizzare le antenne ai clienti bergamaschi di Bper che oggi, non senza fatica, stanno iniziando a familiarizzare con la banca emiliana che ha preso il posto di Ubi: il timore di vedersi sottrarre, pezzo per pezzo, quella che è stata una vera e propria istituzione territoriale è sempre stato altissimo e non sorprende che una qualsiasi modifica dell’equilibrio delle cose causi subito il panico.

A spegnere le preoccupazioni è Luca Gotti, fresco di nomina a responsabile della nuova direzione territoriale Lombardia Ovest di Bper Banca, bergamasco e proveniente dal mondo Ubi, che dunque ben conosce qualsiasi sfumatura e ogni punto di vista della vicenda.

“Non c’è alcun campanello d’allarme – tranquillizza – Siamo di fronte a un fatto, che avverrà, ma che rientra in un riassetto organizzativo della banca, nell’ottica di un posizionamento geograficamente più baricentrico rispetto al nostro mercato lombardo di riferimento, che si estende tra le province di Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Lecco, Como, Lodi e Varese. Ma a me, da buon bergamasco, piace guardare alla sostanza delle cose. E la sostanza dice che questa operazione non fa venir meno l’attenzione verso Bergamo, dove rimarranno operative esattamente le stesse strutture e le stesse filiali. Non verrà smantellato o spostato nulla”.

Anzi: a breve Bper prenderà casa, come già previsto, in piazza Matteotti. 

“Pensiamo nei primi mesi del 2022, non appena ci verrà consegnato l’immobile che provvederemo poi ad adeguare secondo le nostre esigenze – continua Gotti – È un investimento importante che non avremmo fatto se non fossimo intenzionati ad essere molto presenti a Bergamo, con delle radici forti. In questi mesi su Bergamo abbiamo solo inserito risorse nuove per potenziare la struttura, che con 82 filiali è la seconda banca per numero di sportelli in provincia”.

Meno nota, inoltre, è la presenza di un polo dell’information technology di Bper Banca proprio a Bergamo, dove sono occupate circa 90 persone.

Ad oggi il percorso di integrazione è quasi concluso, con l’ultimo step (che dovrebbe completarsi entro la fine dell’anno) mancante della sostituzione delle vecchie carte: “L’intero percorso, per la sua complessità, crediamo sia avvenuto bene – sottolinea Gotti – Qualche difficoltà, oggettivamente, c’è stata ma era quasi fisiologico in una fase di cambiamento di questa portata: i dipendenti sono stati molto impegnati e si sono prestati moltissimo a relazionarsi con la clientela per ridurre i disagi e garantire la piena continuità. E un grazie va anche ai clienti per la pazienza. Al netto dell’insegna cambiata, ci siamo impegnati per far trovare loro le stesse identiche condizioni in filiale, a partire dalle persone con cui si interfacciavano”.

L’impatto non è stato dei più semplici, perchè il legame di Bergamo e dei bergamaschi con Ubi aveva radici profonde e antiche: “L’eredità è pesante – conferma Gotti – C’era anche una questione di affezione e abitudine. Ma nel modo di operare di Bper vedo una vocazione molto vicina a quella del perimetro di banca che ha sostituito: le stesse radici di popolari, il modo di rapportarsi al cliente, il modello omogeneo di servizi in filiale. Qualche disguido lo intercettiamo sempre, ma in banca sono sempre esistiti: numericamente non sono di più che nel passato. L’importante è che quando succede ci siamo sempre per assistere il cliente. Nella fase iniziale ha pesato il fatto che Bper non fosse una banca molto conosciuta sul territorio, con sole due filiali: poi i clienti hanno iniziato a frequentarla e ad abituarsi e l’impatto si è ridotto. E andrà sempre meglio: non è una banca nativa bergamasca, ma speriamo che i bergamaschi la adottino”.

Nel frattempo, per avvicinarsi a Bergamo, Bper ha messo in campo una serie di iniziative tangibili: da giugno a oggi è cresciuta in tutti gli aggregati bancari, con una raccolta diretta in aumento di 130 milioni, 100 milioni erogati alle famiglie tra mutui e prestiti personali, altri 100 per le imprese accompagnandole così in quella che si spera possa essere una ripresa duratura.

“Alle aziende saranno erogati altri 100 milioni, già deliberati – aggiunge Gotti – Il quadro generale è decisamente positivo: se va bene per noi significa che, a specchio, anche il territorio bergamasco è in ripresa dopo un periodo difficilissimo. Noi siamo chiamati ad assistere l’economia locale e riteniamo di farlo bene”.

Il nome Bper è stato poi associato a diversi eventi sportivi, dello spettacolo o del sociale, altro segnale di presenza territoriale: “Sentiamo anche questa responsabilità, perchè è nella natura della banca – conclude Gotti – Vogliamo continuare a migliorarci, offrendo sempre di più un servizio meritevole. Il nostro motto è: Bper Banca, vicina oltre le attese. È quello che vogliamo essere: la volontà è chiara già da quello, auspichiamo che i bergamaschi comprendano questa vicinanza e ne abbiano contezza”.

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