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A 75 anni

Lutto nel mondo del giornalismo sportivo: è morto Giampiero Galeazzi

Nato a Roma il 18 maggio 1946, Galeazzi in gioventù, dopo la laurea in economia era diventato professionista di canottaggio, vincendo il campionato italiano del singolo nel 1967.

Lutto nel mondo del giornalismo sportivo. A 75 anni è morto Giampiero Galeazzi, conduttore della Rai ed ex canottiere. Era malato da tempo di diabete.

L’ultima sua apparizione televisiva risale a tre anni fa a Domenica In.

Nato a Roma il 18 maggio 1946, era conosciuto anche con il soprannome di Bisteccone, affibbiatogli dal giornalista Gilberto Evangelisti, a causa della sua mole fisica. Di origini paterne piemontesi, prima di diventare giornalista fu canottiere professionista: vinse il campionato italiano nel singolo nel 1967 (che gli valse la medaglia di bronzo al valore atletico) e nel doppio con Giuliano Spingardi nel 1968: in quell’anno partecipò anche alle selezioni per le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico. Il padre, anche lui canottiere, aveva vinto nel 1932 gli europei nel “due senza”.

Non ancora abbandonata la carriera sportiva, fu assunto dalla Rai come giornalista sportivo, dapprima in radio. Fu subito inviato alle Olimpiadi del 1972 a Monaco di Baviera, effettuando la sua prima radiocronaca nella sua disciplina, il canottaggio.

Con l’arrivo di Emilio Rossi alla direzione del Tg1, passò in televisione e oltre ad alcune conduzioni del telegiornale, le prime trasmissioni sportive furono alla Domenica Sportiva condotta da Paolo Frajese nel 1976 e come curatore di Mercoledì Sport.

Fu subito assegnato alla telecronaca del tennis e al suo sport, il canottaggio, del quale ha seguito le principali competizioni, tra cui sei edizioni dei Giochi Olimpici fino ad Atene nel 2004. Tifoso della Lazio, negli anni Ottanta fu inviato della Domenica Sportiva negli incontri clou del campionato di calcio di Serie A.

Nel 1986 svolse uno dei suoi pochi servizi giornalistici non sportivi: presente a Reykjavík per l’incontro di Coppa dei Campioni fra Valur e Juventus, assistette come inviato per la Rai all’incontro fra Gorbačëv e Reagan nella capitale islandese.

Dal 1992 per i successivi cinque anni Galeazzi condusse diverse rubriche tra cui 90º minuto, nella quale in numerosi sketch mostrò una sua inedita vena comica. Nel 1996 Pippo Baudo lo volle poi al 46º Festival di Sanremo 1996. Nello stesso anno fu anche la voce di Mr. Swackhammer, antagonista principale del film Space Jam.

Indimenticabili furono le sue telecronache in occasione delle medaglie d’oro nel canottaggio di Giuseppe e Carmine Abbagnale alle olimpiadi di Seoul 1988 e di Antonio Rossi Beniamino Bonomi a Sydney 2000, caratterizzate da uno straripante entusiasmo. Tra gli ultimi impegni giornalistici, Galeazzi commentò le partite di Confederations Cup nell’estate 2009 e partecipò, fino al 2012, a trasmissioni come 90º minuto, Notti Mondiali e Notti Europee come ospite e opinionista.

Tanti i messaggi di cordoglio giunti da parte di amici e colleghi come Enrico Mentana, Mara Venier, Andrea Scanzi e Marino Bartoletti, che esprime “grande rispetto per chi ha fatto – anche fisicamente, anche a modo suo, la storia della televisione”.

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