Valbrembo. “Vi siamo grati per il sotegno che ci avete dimostrato con le due ore di sciopero solidale. Sarebbe bello avervi qui, insieme a noi al presidio permanente fuori dall’azienda. Venite ad aiutarci!”.
Questo l’invito delle lavoratrici e dei lavoratori della Saga Coffee di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, ai colleghi bergamaschi dipendenti del Gruppo Evoca di Valbrembo.
La multinazionale è infatti proprietaria dal 2017 dello stabilimento dell’ex Saeco sull’Appenino emiliano, attivo nel settore nella produzione di macchine da caffè per bar e ristorazione: 222 dipendenti, l’80 per cento donne.
Lo scorso 5 novembre il gruppo bergamasco ha comunicato la volontà di cessare la produzione nel sito di Gaggio entro marzo 2022 per arrivare a chiudere definitivamente l’azienda entro dicembre dello stesso anno, delocalizzando tra Bergamo, la Romania e la Spagna.
Una doccia fredda per i dipendenti che, affiancati dai sindacati, hanno deciso per uno sciopero ad oltranza con presidio dello stabilimento h 24. Dallo scorso giovedì niente e nessuno entra o esce dai cancelli, davanti ai quali è stato piazzato un camper. C’è un tendone che accoglie le lavoratrici e i lavoratori anche durante le ore notturne, ci si riscalda con le stufe. Le famiglie, i compaesani, i lavoratori delle altre ditte della zona portano cibo, bevande calde, solidarietà, si fermano a turno qualche ora per dare il loro sostegno a queste donne e a questi uomini che presto si troveranno senza un posto di lavoro.
Bergamo ha subito risposto all’appello dei lavoratori emiliani: nella giornata di giovedì una delegazione della Fim Cisl della Evoca ha raggiunto Gaggio. “Abbiamo deciso di portare qui la solidarietà di tutta la fabbrica di Valbrembo – dice Simone Frigeni, della FIM CISL di Bergamo -, mettendoci a disposizione per mettere in campo azioni anche in provincia di Bergamo, dove tutti i lavoratori sono stati invitati a manifestare la propria preoccupazione per un futuro quanto mai incerto”.
Nei prossimi giorni, dunque, verranno valutate forme e tempi per portare la manifestazione bolognese a Bergamo, ipotesi che i lavoratori di Gaggio hanno espresso nella loro ultima assemblea.
“Vogliamo che dalla sede centrale di Evoca si alzi forte il grido contro le delocalizzazioni, condizione contro la quale il sindacato chiede che il governo prenda al più presto un provvedimenti”, conclude Frigeni.
“Il 23 novembre avremo un nuovo incontro in Regione – dichiara Primo Sacchetti della Fiom Cgil di Bologna -. Noi andiamo avanti finché non si trova una soluzione. Nel fratttempo ringraziamo i nostri colleghi bergamaschi per le due ore di sciopero che hanno indetto per protestare contro la chiusura della Saga Coffee e soprattutto per la loro presenza qui a Gaggio”.
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