Bergamo. Si chiama Basira Malikzada, ha 23 anni, viene dall’Afghanistan ed è arrivata in Italia lo scorso agosto a bordo di un aereo militare italiano.
A Kabul studiava medicina, ora qui deve ricominciare tutto daccapo. “Sono triste per questo, ma penso sempre a ciò che mi ha detto mia madre: ‘Sei un seme che può germogliare ovunque'”, racconta in inglese.
I genitori di Basira sono rimasti in Afghanistan: “Non sono riusciti a partire. Ho tanta paura che possa succedere loro qualcosa: se i talebani trovano mio padre lo uccidono, finora è riuscito a nascondersi ma spero che un giorno possa venire con mia madre in Italia e raggiungerci”.
Basira e i suoi due fratelli sono partiti in momenti differenti e in un primo momento hanno abitato in città diverse. Ora si sono ritrovati e convivono in un appartamento a Lurano.
“Non abbiamo più un Paese, in Afghanistan non possiamo andare a scuola, avere una carriera, andare in giro, soprattutto noi donne – spiega la ragazza -. Io volevo fare il medico, mi sono impegnata tanto negli studi e ora i miei sogni sono stati spazzati via dai talebani. Voglio riprendere l’università di medicina qui in Italia ma ora devo imparare la lingua, che è uno degli ostacoli più grandi”.
Basira, seppur con una certa amarezza, si considera comunque fortunata: “Nonostante tutto ora sono qui, al sicuro e ringrazio l’Italia per aver accolto me e i miei fratelli”.
commenta