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Val di scalve

Massacrato di botte a Schilpario, identificati e denunciati gli aggressori: due fratelli di 17 e 23 anni

A farne le spese un 35enne di Azzone, portato la notte stessa in ambulanza all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove è stato ricoverato per una settimane e con una prognosi iniziale di 35 giorni

Schilpario. Sono stati identificati e denunciati a piede libero per lesioni i protagonisti dell’aggressione che si è verificata nella notte tra il 23 e il 24 ottobre fuori da un bar a Schilpario. Si tratta di due fratelli di 17 e 23 anni, incensurati e residenti in paese.

Quella notte Jacopo Scolavino, 35enne di Dezzo (Azzone), con qualche piccolo precedente – spiegano i carabinieri – era stato portato in ambulanza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è stato ricoverato una settimane con una prognosi iniziale di 35 giorni. La denuncia era partita d’ufficio proprio dall’ospedale.

La vicenda è arrivata all’attenzione della Procura, con le indagini in mano ai militari del comando di Vilminore di Scalve. Dopo avere chiuso il ristorante che gestisce in piazza a Dezzo, Scolavino aveva deciso di concludere la serata in un locale a Schilpario, in compagnia di alcuni amici. È lì che ha incontrato i due fratelli, con i quali aveva già avuto dissapori in passato. Tant’è che per far scattare la lite – hanno ricostruito finora i carabinieri – sarebbero bastati dei futili motivi (si parla di una birra rovesciata).

La situazione è poi sfuggita di mano e dalle parole si è passati a calci e pugni. La famiglia dell’aggredito si è rivolta all’avvocato Benedetto Maria Bonomo: secondo la ricostruzione del legale, chi si è scagliato contro il 35enne avrebbe continuato a farlo anche quando era a terra, già privo di sensi e quindi impossibilitato a difendersi.  Ecco perché potrebbe prefigurarsi il tentato omicidio.

 

 

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