• Abbonati
A cura di

Confcooperative Bergamo

Confcooperative

Credito Cooperativo bergamasco, le banche hanno retto al Covid, ora il rilancio

È il momento di tracciare un bilancio e ridisegnare nuovi orizzonti di sviluppo

Un sistema che ha retto a fronte della crisi pandemica, che si è dimostrato in grado di dare risposte puntuali al territorio nel momento dell’emergenza. Un sistema ora pronto a rinnovarsi, a fronte delle istanze emergenti e del nuovo scenario economico e sociale. Per le Banche di Credito Cooperativo di Bergamo è il momento di tracciare un bilancio e ridisegnare nuovi orizzonti di sviluppo. E lo fanno in occasione della presentazione della ricerca: “Le Banche di Credito Cooperativo: specificità e cambiamento”, di Confcooperative Bergamo, CSA Coesi, CESC Centro sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione dell’Università degli studi di Bergamo con il contributo della Camera di Commercio.

Lo studio, realizzato alle fine del 2020, partendo dalle profonde trasformazioni che hanno interessato la morfologia del sistema bancario italiano negli ultimi 15 anni (dal 2006 a oggi), entra nella dimensione locale per individuarne le specificità.

“La ricerca – spiega Domenico Piatti, del CESC Centro sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione dell’Università degli studi di Bergamo, estensore insieme ad Annalisa Cristini e Peter Cincinelli – ha analizzato le caratteristiche strutturali delle BCC, in relazione al sistema bancario italiano. Si è basata prevalentemente sulla rielaborazione di dati di bilancio, scaricati dalla Base dati ABIbank e su dati messi a disposizione dai vari siti web delle BCC (relazione sulla gestione, relazione non finanziaria, Terzo Pilastro) e sulla base dati statistica della Banca d’Italia. Oltre a ciò, sono state effettuate interviste al management e ai Presidenti delle BCC del territorio e raccolte informazioni ritraibili dalla relazione non finanziaria dei gruppi bancari”.

La fotografia che emerge dallo studio è composita. Da un lato dimostra che il sistema delle BCC a seguito della pandemia ha retto. Non solo, si è dimostrato anche in grado di dare risposte puntuali al territorio, confermando le peculiarità del credito cooperativo: “Le interviste – continua Piatti – hanno evidenziato il ruolo specifico delle BCC nella risposta all’emergenza pandemica. Grazie alla loro presenza capillare sul territorio e alle strette relazioni con la clientela, hanno potuto attivare azioni di sostegno in maniera tempestiva e mirata, laddove le procedure burocratiche avrebbero rallentato l’avvio concreto degli aiuti. Il radicamento nel territorio ha permesso di individuare situazioni di necessità altrimenti poco note e di fornire aiuti non solo di tipo monetario”.

Lo confermano i dati:  sul territorio di Bergamo, insistono 135 sportelli, molti più di Milano (103) e poco meno di Brescia (217).

Tra le necessità emerse dalla ricerca, si evidenzia quella di tradurre in dati misurabili la vocazione alla territorialità, per riuscire a comunicare meglio la distintività del credito cooperativo e i contenuti qualitativi specifici della mutualità cooperativa nel sistema bancario territoriale. Emerge altresì la necessità di dare sostanza a una maggiore unitarietà del credito cooperativo, che è percepito come “marchio” riconoscibile, a cui andrebbe fatta corrispondere una maggiore integrazione del sistema.

“Una parte rilevante delle criticità che non fanno percepire la distintività – evidenzia Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative – non sono legate dal sistema BCC in sé, ma dal regolatore bancario europeo che, non riuscendo a cogliere la specificità del credito cooperativo, ha schiacciato le banche con una richiesta enorme di adempimenti e di rigidità. Una condizione che assorbe completamente le energie del credito cooperativo, costringendo le banche a comportarsi come soggetti commerciali, non riuscendo più a svolgere quella funzione di banca del territorio che ne contraddistingue da sempre l’identità”.

Nonostante queste difficoltà, la specificità delle BCC resta: “Le banche di credito cooperativo – prosegue Guerini – stanno resistendo comunque. Hanno dimostrato di essere le uniche realtà del territorio che riescono a mantenere gli sportelli sul territorio, perfino nelle zone più decentrate, continuando a restare vicine alle famiglie e alle Piccole e medie imprese”.

A fronte delle nuove sfide, è il momento del rilancio: “La possibilità di reagire a questo schiacciamento c’è – afferma il presidente di Confcooperative Bergamo – ed è l’integrazione. È necessario consolidare la capacità di fare sistema, aumentando la collaborazione tra banche di credito cooperativo, creando sinergie vantaggiose per tutti, mantenendo le identità territoriali”.

“In questo contesto l’annunciata fusione della BCC Bergamo con la Bcc Milano – afferma Guerini – si deve valutare su due piani: certamente una conferma della vitalità e della capacità della Credito Cooperativo di gestire e affrontare le sfide di un mercato bancario sempre più complesso: per clienti e soci della Bcc Bergamo e per l’industria del credito lombardo è un’ottima notizia! Sul piano del sistema territoriale bergamasco l’ennesima conferma che non riusciamo a fare sistema e a fare emergere una coesione territoriale coerente all’ identità di Bergamo”.

È dello stesso avviso Carlo Mangoni, vicepresidente Confcooperative Bergamo e vice presidente della BCC di Caravaggio : “Le criticità emerse, sono note e legate alla complessità del fare banca in osservanza non solo di quando disposto dal legislatore italiano, ma anche del normatore europeo”. Lo studio evidenzia però un dato fondamentale: “I valori ispiratori del modello cooperativo e definiti a inizio del secolo scorso non sono mai andati persi e restano legati alla solidarietà, sussidiarietà e democrazia economica. Valori a cui non sempre diamo pubblicità, come evidenzia la ricerca, Ma siamo convinti che la mutualità si debba fare in silenzio, soprattutto nei confronti di alcune categorie”. Mangoni conferma la necessità di maggiore integrazione del sistema: “È questa la strada del futuro”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI