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Tecnologia e salute

Protesi mini-invasiva di anca e ginocchio: al via il nuovo centro Opram al Policlinico San Pietro

Robot, tecniche mini-invasive e protocollo fast track, protesi di ultima generazione con materiali evoluti e biocompatibili

Ponte San Pietro. Si chiama Opram il nuovo Centro di Ortopedia Protesica Robotica Avanzata Mininvasiva del Policlinico San Pietro, ospedale del Gruppo San Donato.

Alta tecnologia e precisione grazie anche all’ausilio di robot, tecniche mini-invasive e protocollo fast track, protesi di ultima generazione con materiali evoluti e biocompatibili: sono questi, in particolare, i punti di forza grazie ai quali Opram si candida a diventare un punto di riferimento, non solo a livello regionale ma anche nazionale, per il trattamento dell’artrosi di ginocchio e anca, patologie degenerative che causano dolore e limitazioni funzionali e possono essere efficacemente curate, a seconda del grado di gravità, con un approccio chirurgico (con la l’impianto di protesi mini-invasive) e/o riabilitativo.

“Ringrazio il Gruppo San Donato per avermi dato l’opportunità di progettare, realizzare e dirigere un reparto come Opram. Il percorso ospedaliero che abbiamo creato è perfettamente realizzato ‘su misura’ sul paziente affetto da patologia articolare degenerativa dell’anca e del ginocchio, a per curarlo al meglio e farlo sentire al centro di un progetto di cura assolutamente personalizzato” commenta il dottor Michele Massaro, specialista in Ortopedia e Traumatologia esperto nella chirurgia protesica mini-invasiva di anca e ginocchio, responsabile di Opram.

“La coxartrosi e la gonartrosi sono malattie degenerative progressive che sempre più spesso riguardano persone ancora in una fascia di età attiva. La richiesta alla quale come specialisti siamo chiamati a rispondere, quindi, è offrire percorsi di cura efficaci che, in tempi brevi, permettano loro di ritornare alle proprie attività quotidiane, ai propri hobby e passioni e perché no,a fare sport – continua il dottor Massaro – In quest’ottica assume grande importanza l’approccio mini–invasivo al quale io e la mia equipe ci dedichiamo da molti anni e nel quale ci siamo perfezionati anche confrontandoci con le più importanti scuole internazionali in questo campo”.

L’attività di chirurgia protesica degli specialisti del team Opram si ispira infatti ai principi della cosiddetta Tss (Tissue Sparing Surgery, ovvero chirurgia a risparmio tissutale), un approccio mini invasivo che consente di ridurre il trauma chirurgico e salvaguardare il più possibile i tessuti del corpo (muscoli, porzioni ossee, cartilagine). “Questo approccio, unito all’utilizzo di protesi più piccole e performanti di quelle tradizionali, permette di velocizzare i tempi di guarigione e poter applicare il protocollo Fast Track (letteralmente percorso rapido) che dimezza i tempi di degenza in ospedale, di riabilitazione e di recupero rispetto all’intervento chirurgico tradizionale, oltre a prevedere una ridotta somministrazione di oppiacei e l’abbandono della pratica del digiuno pre-operatorio così da favorire uno stato metabolico/nutrizionale ottimale”.

Di grande importanza è, in particolare, la ripresa funzionale precoce che offre la possibilità di riattivare subito la muscolatura, ridurre il dolore, prevenire complicazioni respiratorie e cardiocircolatorie.

Grande attenzione viene posta durante tutto il percorso di cura, fin dal momento della progettazione dell’intervento, fase cruciale ed essenziale per la buona riuscita dello stesso. In base alla morfologia e alla qualità dell’osso ma anche all’età, allo stile di vita e alle aspettative del paziente, viene proposta la protesi più indicata. Questo è possibile anche grazie all’ausilio di tecnologie robot-assistite e programmi computerizzati che nel pre-intervento consentono di creare un modello digitale 3D personalizzato dell’articolazione, mentre durante la procedura aiutano il chirurgo ortopedico a ottenere un posizionamento estremamente accurato dell’impianto in base all’anatomia del paziente.

“L’intervento di protesi, a seconda dei casi, può prevedere la sostituzione completa dell’articolazione malata o solo di una parte di essa, sempre con l’obiettivo di offrire l’intervento più efficace ma allo stesso tempo meno invasivo possibile. Dopo l’intervento, il paziente ha la possibilità se lo desidera, di proseguire il ricovero in regime riabilitativo con l’assistenza di fisiatri specialisti e fisioterapisti specializzati nella riabilitazione protesica che lavorano in team e sinergia con il chirurgo ortopedico”.

Grazie alla solida esperienza degli specialisti di Opram in ambito protesico mini-invasivo e alla sinergia con i fisiatri e i fisioterapisti dell’Unità di recupero e rieducazione funzionale del Policlinico, i pazienti vengono seguiti passo dopo passo durante tutto il percorso, dalla diagnosi all’intervento alla riabilitazione, fino ai follow up, così da garantire continuità di cura e i migliori risultati possibili.

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