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La storia

Andreina, la bimba e il fantasma alle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure fotogallery

Figlia del costruttore, morì a 12 anni e il padre fece realizzare una statua in sua memoria: si narra che la piccola vaghi da un secolo per i padiglioni. Tanti i bambini bergamaschi che hanno trascorso i mesi estivi nella struttura

Celle Ligure. Con il suo vestitino leggero e i capelli raccolti in due piccoli chignon, il fantasma della piccola Andreina Grossi vaga tra i padiglioni delle Colonie bergamasche di Celle Ligure in cerca della punta del suo piedino. Si aggira di notte, come tutti gli spettri, da più di cent’anni: sale e scende le scalinate, perlustra i saloni, la cappella, le camerate, controlla bene sotto tutti i letti. Ormai non spaventa più, perché le colonie sono abbandonate: il complesso è stato acquisito da una società immobiliare e verrà trasformato in un residence di lusso, con hotel a cinque stelle, piscina, parco secolare recuperato.

Andreina era la figlia del costruttore del padiglione Frizzoni, l’ingegner Giuseppe Grossi. A 12 anni si ammalò e morì in breve tempo, lasciando sconvolta la sua famiglia. Da Bergamo l’affranto padre fece realizzare una statua della bambina, la fece arrivare in cantiere a Celle e la sistemò nel parco. Ma la punta della scarpa della statua di Andreina si ruppe e da qui prese il via la leggenda che vuole la piccola impegnata in un’eterna ricerca del suo piede.

In realtà il racconto veniva utilizzato soprattutto dalle suore per tener buoni i bambini bergamaschi che ogni estate occupavano le camerate della colonia. “Stai buono nel letto, altrimenti viene Andreina”, “Non ti alzare e dormi subito, se no Andreina ti tira i piedi”, dicevano ai più turbolenti.

Le Colonie Bergamasche furono costruite alla fine dell’Ottocento per volontà dell’Opera bergamasca per la salute dei fanciulli. L’atto d’acquisto ufficiale fu firmato dal conte Teodoro Frizzoni nel 1892 e a lui venne intitolato il padiglione storico.

Nel 1885 arrivarono in treno da Bergamo i primi ospiti: 195 bambini che trascorsero due mesi nella struttura per essere curati o preservati da malattie come la scrofolosi o la tubercolosi. Dopo quel primo viaggio ce ne furono altre centinaia nell’arco di più di un secolo.

Nel 1914 venne edificato il padiglione Camozzi con altri 120 posti a cui se ne aggiunsero nel ’25 altri 100 nel nuovo padiglione Guido Frizzoni e altri 50 nel ’29 con il padiglione Italcementi.

Durante la Prima Guerra mondiale le Colonie Bergamasche divennero un ospedale militare, in epoca fascista un centro di smistamento per i convogli diretti nei lager tedeschi.

 

colonie bergamasche celle ligure

 

L’attività principale della struttura proseguì fino alla fine degli anni ’80. Nel 2018, ormai in stato di abbandono, venne aperta in occasione delle Giornate del Fai e furono tanti i bergamaschi che parteciparono alla visita guidata.

Ricordi di migliaia di fanciulli, tra le risate e gli schiamazzi di chi soggiornava con gioia nelle grandi camerate e le lacrime di chi invece viveva questa esperienza con tanta nostalgia di casa.

C’è anche una pagina Facebook dedicata alle Colonie Bergamasche, dove molti degli ex fanciulli che vi hanno trascorso le loro estati pubblicano le proprie esperienze, riminiscenze, rapporti di amicizia che sono durati nel tempo, fotografie, vecchie cartoline.

Nelle camerate silenziose ancora i lettini, gli armadietti, qualche disegno appeso alle pareti, giocattoli rotti e segnati dal tempo. Muri scrostati, macchie di umidità, materassi ammucchiati negli angoli. E il grande parco, con il binario che lo attraversava per consentire ai bambini di arrivare in sicurezza all’interno della colonia.

Ora tutto questo sta per sparire. Lascerà il posto alla palazzina Enjoy, al lusso, a lenzuola in filati pregiati, chaise longues a bordo piscina, vetrate e terrazze sul mare. Tutti i 43 appartamenti sono già stati venduti, anche se solo sulla carta dato che devono ancora essere ultimati. Pare che anche Cristiano Ronaldo abbia chiesto informazioni per l’acquisto di un’intera palazzina all’interno del complesso.

E chissà se la statua di Andreina, la bambina fantasma, verrà lasciata al suo posto all’interno del parco. Rimuoverla potrebbe essere rischioso: chissà mai che torni ad abitare quei luoghi in cerca del suo piedino, rendendo inquiete le notti degli ospiti dell’albergo e dei proprietari degli appartamenti sulla scogliera del Levante ligure.

Infatti, forse proprio per cautelarsi, gli impresari hanno momentaneamente sistemato Andreina in un posto sicuro, nei pressi del cantiere. Una volta ultimati i lavori, verrà rimessa al suo posto nel parco.

 

andreina in cantiere
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