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A bergamo

Malpensata, torna il Mercato della Terra ma l’ex Despar resta vuoto

Tutti i mercoledì pomeriggio in via San Giovanni Bosco i banchetti dei produttori Slow Food ma la consigliera Pd Ruzzini denuncia: "Il quartiere ha bisogno di attività commerciali e servizi di qualità"

Bergamo. Dopo circa quattro mesi di pausa torna alla Malpensata, con nuovi orari, il Mercato della Terra.

Da questa settimana i produttori del presidio Slow Food saranno presenti in via San Giovanni Bosco, davanti all’entrata del Parco Olmi, ogni mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 18.30.

Il cambio di orario è una sperimentazione volta ad avvicinare più persone al cibo “buono, pulito e giusto” di Slow Food, per essere disponibili anche nei confronti dei lavoratori che tornano dagli uffici o dei genitori che portano i bambini al Parco Olmi dopo la scuola. Il Mercato della Terra è infatti una piacevole occasione di incontro, oltre che presidio fondamentale per gli acquisti.

Con l’occasione del ripristino del mercato, si torna anche a parlare della mancanza di supermercati in Malpensata.

Scrive la consigliera del Pd Oriana Ruzzini: “Ad oggi l’unico supermercato del quartiere rimane chiuso, nonostante si susseguano voci che lasciano ben sperare. Pare ci siano due potenziali acquirenti pronti a rilevare il punto vendita ex Despar di via Furietti ma mancano comunicazioni ufficiali e previsioni rassicuranti.
Nel frattempo è stato aperto un piccolo negozio di vicinato in via Zanica, Family Market, che vende prodotti per la casa, nonché il punto vendita Lidl a Campagnola, nell’area ex Mangimi Moretti, che tuttavia è troppo distante per buona parte dei residenti anziani”.

In mancanza del supermercato resiste il mercatino di alimentari del martedì pomeriggio, sempre in via San Giovanni Bosco, oltre al Mercato della Terra del mercoledì.

“Parte degli acquisti dei residenti sta tornando, di fatto, ai negozi di vicinato, agli ambulanti, ai produttori locali, in un’ottica di sostenibilità che va salvaguardata e tutelata, ma lo stabile vuoto dell’ex Despar resta una criticità importante che va affrontata al più presto, dai privati interessati e dalle istituzioni, prima che diventi sede di attività poco edificanti o che l’abbandono lo condanni ad essere parte degradata del territorio – conclude Ruzzini -. Il quartiere ha bisogno di attività commerciali e servizi di qualità, soprattutto per i residenti più anziani ma anche per le moltissime famiglie che costituiscono alla Malpensata una comunità coesa e una rete sociale attiva”.

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